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Pubblicato Giovedì, 23 Ottobre 2008 00:00
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«Mala tempora currunt» nel mondo della scuola.
Solidarietà di Legambiente al mondo della scuola
Proposta di un Consiglio Comunale monotematico sugli effetti della riforma Gelmini a Corato
Sono tempi difficili, quelli che sta vivendo la scuola italiana in questi giorni. Le agitazioni riguardano praticamente tutti dai genitori agli insegnati e personale Ata, dalle Università ai Centri di Ricerca. Tutti contro l'ipotesi di riforma proposto dal Ministro Gelmini. In questa fase di grande mobilitazione e dibattito intorno al futuro dell’istruzione, Legambiente da sempre vicina al mondo della scuola e convinti come siamo che solo dando valore alla conoscenza, alla cultura ed alla ricerca è possibile costruire un futuro diverso e migliore, non potevano restare silenti dinanzi a quella che da più parti ed a vari livelli è stata definita la “Controriforma della scuola”. Del resto in questa vicenda c’è un fatto nuovo e mai accaduto nelle proporzioni attuali e cioè che per la prima volta una riforma scolastica non è il frutto di scelte di tipo educativo e pedagogico ma è figlia delle e esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica, in pratica si afferma il principio che la scuola è un costo è non un investimento. Noi non ci stiamo con questa logica ed è per questo che riteniamo doveroso e necessario offrire alcune riflessioni e segnalare alcuni degli effetti di questa riforma che si potranno avere anche a Corato. L’obiettivo principale di questa nostra azione è di sollecitare le forze politiche ad un impegno formale di tutto il consiglio comunale attraverso l'approvazione di un ordine del giorno a prendere posizione su un tema di prioritario interesse per la nostra popolazione. Passando alle norme in queste ore in discussione una delle più contestate prevede l'accorpamento delle istituzioni scolastiche con meno di 500 alunni. Secondo alcune stime, nella città di Corato saranno accorpati tre istituti scolastici con meno di cinquecento studenti, si parla delle Scuola Media Inferiori Santarella, De Gasperi e Imbriani, con un conseguente abbassando da dodici scuole di ogni ordine e grado a nove. Se questo fosse confermato nei fatti, avremo il ridimensionamento dei servizi educativi e didattici, con una riduzione della qualità scolastica. Inoltre, con un taglio ed un pessimo rattoppo verrà aumentato il rapporto alunni-classe di uno 0,20 il primo anno (2009/10), mentre da ciascuno dei due anni scolastici successivi di 0,10. Il totale sarà di 0,40 in tre anni: il che significa classi più numerose, un esubero del personale, che solo in Puglia farà perdere circa otto mila posti di lavoro. Da un punto di vista economico, l'operazione è sostanzialmente a saldo zero, dal punto di vista della qualità della scuola e delle rispettive comunità il danno è enorme. Sicuramente questa scelta non è una forma di federalismo, cavallo di battaglie di alcune forze politiche, anzi diventa un vero e proprio “Cavallo di Troia” per affossare i servizi locali dei cittadini. Il decreto 154 presenta anche un altro aspetto inaccettabile: con questa norma il Governo nazionale centrale espropria le Regioni di una loro competenza. L'ulteriore prova che questo Governo, da una parte continuamente sventola il federalismo, dall'altra lo schiaccia meticolosamente: normare, con decretazioni d'urgenza, competenze proprie delle Regioni, imponendo tempi irrealizzabili e l’istantanea nomina di commissari ad acta per realizzare i poteri sostitutivi è un'intollerabile atto di arroganza istituzionale che annulla il dibattito ed il confronto con chi vive ed opera nella scuola. Di fronte a questo scenario, che avrà delle ricadute anche nella nostra città, ci sembra opportuno che sia indetto un consiglio comunale monotematico in modo che si possa discutere, a livello cittadino, la situazione scolastica ed educativa attuale e per fare chiarezza su come potrà evolvere, così che i cittadini possano manifestamente conoscere il parere delle istituzioni e delle forze politiche cittadine e le modalità con le quali intendano affrontare le conseguenze della riforma. L’utilità di questo importante momento è fondamentale prima di affrontare eventuali emergenze organizzative, logistiche, educative e sociali che la città potrebbe subire per scelte assunte a livello centrale ignorando bisogni specifici e criticità insistenti nelle realtà locali. Il grado di civiltà di una nazione si basa sulla diffusione, sulla capillarità e sulla qualità dei servizi per tutti i cittadini: per questo non possiamo restare in silenzio di fronte ad un drastico ridimensionamento e ad una profonda rivisitazione della scuola pubblica statale che rappresenta uno dei servizi fondamentali per tutti i cittadini, senza distinzione alcuna. Cogliamo l’occasione anche per invitare tutte le altre associazioni culturali di Corato ad unirsi a questa nostra richiesta, al fine di costruire un dibattito quanto più plurale e partecipato in grado di dare un contributo forte e concreto alla crescita culturale della nostra città. Crescita che passa anche attraverso la capacità di risposta e di elaborazione che si è in grado di offrire durante i momenti più difficili. L’ufficio Stampa del circolo.