Perché votare SI al Referendum

 

 

Perché votare SI al Referendum

Nell’ultimo anno infatti dalle royalties provenienti da tutti gli idrocarburi estratti sono arrivati alle casse dello Stato solo 340 milioni di euro. Le società petrolifere non versano niente alle casse dello Stato per le prime 50.000 tonnellate di petrolio e per i primi 80 milioni di metri cubi di gas estratti ogni anno e godono di un sistema di agevolazioni e incentivi fiscali tra i più favorevoli al mondo. Sono stati ricordati infine i dati che realmente costituiscono la ricchezza del Paese.

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Sempre per promuovere buone pratiche

Sempre per promuovere buone pratiche

Un convegno per riflettere su come si po’ fare di più e meglio per l’ambiente a fine della campagna invernale Festa dell’albero

Si parte con buoni propositi da realizzare per poter parlare di una gestione del verde che sia davvero sostenibile, rispettoso dell’ecosistema urbano e di un miglioramento del paesaggio e delle produzioni agricole. Legambiente organizza da anni la festa dell’albero: come un momento itinerante di promozione della valorizzazione del verde pubblico o degli spazi ad uso pubblico con la collaborazione di scuole, enti, associazioni e parrocchie.

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Il 17 aprile VOTO SÌ

Il 17 aprile VOTO SÌ

Referendum sulle trivellazioni

In sostanza con il referendum del 17 aprile si chiede agli elettori di fermare definitivamente le trivellazioni in mare. Nello specifico si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Nonostante, infatti, le società petrolifere non possano più richiedere per il futuro nuove concessioni per estrarre in mare, fare ricerche e attività petrolifere già in corso senza nessuna scadenza. Se si vuole mettere definitivamente al riparo i nostri mari dalle attività petrolifere occorre votare "sì" al referendum.

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Legambiente costituisce il comitato NoTriv

Legambiente costituisce il comitato NoTriv

Per il referendum del 17 aprile l’associazione ambientalista si mobilita attivando percorsi di condivisione.

E’ tra l’assurdo e il paradossale: lo Sblocca Italia ha dichiarato “strategiche” le trivellazioni, esautorando di fatto le Regioni e gli enti locali da ogni decisione. Lo scorso dicembre poi, favorita la pendenza di sei quesiti referendari (dei quali finora è sopravvissuto soltanto quello sulle concessioni già in essere), ha introdotto con la legge di Stabilità il divieto di ricerca di idrocarburi entro le 12 miglia dalla costa (poi il Mise ha rigettato 26 progetti) e garantito con la maggiore partecipazione agli enti locali.

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