Una conferenza di servizi

  Una conferenza di servizi per chiarire il destino dell’elettrodotto di via Masserenti/via Prenestina 

Mancano pochi mesi all’arrivo del primo luglio 2010 la data indicata nel Protocollo d’Intesa sottoscritto da Terna con il Comune di Corato nel dicembre del 2008, per l’avvio dei lavori di spostamento della linea al alta tensione che attraversa la zona 167. Tuttavia, ad oggi il destino della linea sembra quanto mai incerto. Infatti, su questo fronte, gli ultimi mesi sono stati piuttosto turbolenti visto la nascita di un nuovo comitato di cittadini residenti lungo il nuovo tracciato i quali hanno contestato la scelta fatta allora dall’Amministrazione.   Innanzitutto, ci preme ribadire definitivamente qual è sempre stata la nostra posizione a riguardo. Abbiamo sempre proposto l’interramento della linea o lungo la complanare o in seconda battuta lungo via Massarenti, convinti che solo l’interramento potesse garantire tutti evitando di spostare il problema da un'altra parte. Per questo, infatti, ci siamo battuti, finche non è intervenuta la novità del Protocollo d’Intesa tra Terna e Comune di Corato. Infatti, a fronte di una situazione di stallo in cui si trovava la vicenda dell’elettrodotto, il Protocollo d’intesa proponeva una precisa soluzione in tempi certi e sopratutto, cosa fondamentale, garantiva sul fatto che nessuno, residenti o attività produttive, sarebbero state interessate dal nuovo tracciato della linea. Quindi, sulla base di queste rassicurazioni abbiamo manifestato il nostro favore al Protocollo ed alla soluzione proposta. Oggi, tuttavia ci troviamo in una situazione completamente diversa e se vogliamo più complicata. Infatti, successivamente alla firma del Protocollo con Terna è stato vinto ed approvato il PIRP, il quale, lo ricordiamo prevede l’interramento dell’elettrodotto, per cui ora non è ben chiaro il destino della linea ad alta tensione sul cui futuro pendono due progetti l’uno di interramento (il PIRP), e l’altro di spostamento (il Protocollo d’Intesa). “Con l’approvazione del PIRP – dichiara Aldo Fusaro, Presidente Legambiente Corato – si è aperto una scenario nuovo, che ci consente di considerare l’interramento delle linea una possibilità concreta. Per questo oggi, crediamo sia necessario dare risposte concrete ai nostri cittadini e soprattutto tempi certi per porre fine ad una vertenza che ormai da troppi anni ha pesato sulle spalle di un quartiere e, possiamo anche dire, di un intera città”.   Occorre quindi,  trovare un veloce via d’uscita, che a nostro parere può venire solo dalla immediata convocazione di una conferenza di servizi che metta tutte le parti intorno ad un tavolo e sia in grado in tempi rapidi di definire ogni possibile divergenza e soprattutto scrivere la parola fine su una vicenda, quella dell’elettrodotto che dura ormai da troppo tempo. Crediamo che i nostri concittadini abbiamo bisogno di chiarezza e non di altro. “L’immediata convocazione di una conferenza di servizi – dichiara Francesco Tarantini, Presidente Legambiente Puglia – costituisce certamente una via di uscita chiara alla difficile situazione che si è venuta a creare. Siamo convinti che solo l’avvio di una serena trattativa che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini, sia la garanzia più efficace per i nostri concittadini che certamente non meritano di subire l’ennesimo ritardo”.   Del resto, recentemente l’Assessore Regionale Angela Barbanente, in occasione di una manifestazione elettorale, ha mostrato la sua disponibilità a procedere con un conferenza di servizi al fine di definire un percorso condiviso che superi le incertezze attuali e chiarisca in modo definitivo il futuro dell’elettrodotto. Noi, per quanto ci riguarda e compete, cercheremo di fare la nostra parte così come abbiamo sempre fatto nel corso di questi vent’anni cercando di stare sempre vicino ai problemi di tutti i cittadini, in ogni caso anche quando nessuno ci ha sostenuto e appoggiato, o più semplicemente detto grazie.   L’Ufficio Stampa   Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA o effettuare il versamento sul CCP (conto corrente postale) n° 944 445 93, intestato a: SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Per info :   www.missioni-africane.org  o www.legambientecorato.it  

Liberiamo l’Italia dal nucleare

“Liberiamo l’Italia dal nucleare!”  

Incontro pubblico 26 Aprile 2010 ore 19,00 presso il salone della Parrocchia Sacra Famiglia  

In occasione del 24esimo anniversario dell’incidente di Cernobyl, il 26 aprile, Legambiente Circolo di Corato, aderisce alla mobilitazione nazionale Liberiamo l’Italia dal nucleare!, con l’obiettivo di raccontare in modo esplicito i rischi reali che i cittadini corrono nel caso di un’installazione di una nuova centrale atomica sul proprio territorio. Il nucleare è una tecnologia costosa e vecchia, è una scelta in controtendenza rispetto a quanto sta facendo un Paese leader della green economy come la Germania e con gli impegni presi nel 20-20-20 europeo per contrastare i cambiamenti climatici. Tornare al nucleare - con una legge che centralizza le decisioni a Palazzo Chigi, nel totale disprezzo del parere delle Regioni e del consenso dei cittadini, militarizzando il territorio - significherebbe perdere almeno 10-15 anni per ritrovarsi poi con centrali nucleari obsolete e pericolose, e sprecare l’opportunità di investire nelle vere soluzioni per l’indipendenza energetica italiana e per salvaguardare il clima: le rinnovabili e l’efficienza energetica. Con questa iniziativa, vogliamo ribadire con forza che il nucleare non garantirà all’Italia il rispetto degli accordi internazionali sui cambiamenti climatici, non ridurrà la bolletta energetica e le importazioni di combustibili fossili, non diversificherà le fonti energetiche. Peraltro, il nucleare, oltre a non essere una scelta economica e risolutiva, è anche e soprattutto pericoloso e che nessun territorio della nostra Penisola è al sicuro da una possibile installazione di una nuova centrale. Del resto, nonostante le tante rassicurazioni che giungono da più parti il nucleare non ha ancora risolto il problema dello smaltimento delle scorie, e la costruzione di nuovi reattori implica rischi non solo in caso di incidente ma anche nell’ordinaria attività delle centrali che rilasciano piccole dosi di radioattività in acqua e in atmosfera. Come dimostra un recente studio governativo tedesco più si vive vicini alle centrali nucleari e maggiore è il rischio di contrarre malattie gravi. E a proposito del reattore francese EPR - che il governo italiano vuole importare nel nostro Paese -, nel novembre 2009 le Autorità per la sicurezza nucleare francese, finlandese e britannica hanno evidenziato delle gravi lacune nel sistema di sicurezza dell’EPR.. Questa iniziativa rientra nell’ambito del Cernobyl day promosso in tutto il mondo dall’associazione francese Sortir du nucleaire.  L’appuntamento è per lunedì 26 aprile 2010 ore 19.00 presso il salone della Sacra Famiglia dove verranno proiettati video relativi alle problematiche ambientali e non solo legate al nucleare. All’incontro interverranno Aldo Fusaro – Presidente Legambiente Corato e Raffaele Di Franco  - project manager per l'Italia di Windtest Iberica.   L’Ufficio Stampa    Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA o effettuare il versamento sul CCP (conto corrente postale) n° 944 445 93, intestato a: SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Per info :   www.missioni-africane.org  o www.legambientecorato.it

Nasce a Corato il comitato civico Acqua bene comune

Nasce a Corato  il comitato civico Acqua bene comune      

Giovedì 22 settembre ore 19:00 Presso la Biblioteca Comunale si terrà il primo incontro pubblico per discutere di Acqua pubblica e lanciare la campagna referendaria che partirà domenica 25 in via Duomo dalle 18:00 alle 22:00       Cittadini e realtà sociali sono invitati a partecipare      

Anche a Corato, come in diverse parti d’Italia, è nato il comitato civico “Acqua bene comune” per difendere la risorsa acqua dalla mercificazione la risorsa  naturale più  preziosa che abbiamo. Questo è il punto di unione di quell’universo di comitati territoriali, associazioni, realtà sociali e culturali che in tutta Italia stanno sensibilizzando i cittadini a porre attenzione su questo tema e sul pericolo di una completa privatizzazione dell’acqua che avrebbe con effetti devastanti sulla vita quotidiana di ognuno di noi. A livello nazionale il comitato “Acqua bene comune” ha deciso di promuovere 3 quesiti referendari, depositati presso la Corte di Cassazione di Roma mercoledì 31 marzo 2010. I tre quesiti vogliono abrogare la insensata legge approvata dall’attuale governo nel novembre 2009 e le norme introdotte, da altri governi in passato, che convergono nella stessa direzione: stabilire che l’acqua è una merce come tutte le altre e la sua gestione deve essere orientata a produrre solo profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000. Tale articolo disciplina il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico per i quali il servizio idrico è strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, di servizio e di interesse generale e privo di profitti.   In questo modo,verrebbero poste le basi giuridiche per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare proposta sempre dallo stesso comitato, aprendo sui territori il dibattito e il confronto su un nuovo modello di servizio pubblico, che può divenire concreto ed operativo, solo se costruito sulla democrazia e sulla partecipazione attiva di cittadini e comunità locali.   L’acqua è un bene comune, il suo utilizzo deve rispondere a criteri di utilità pubblica, per questo è utile condividere tutti insieme questo percorso e per questo motivo tutti i cittadini, le istituzioni, le associazioni, i gruppi e i partiti sono invitati all'assemblea pubblica che si terrà giovedì 22 aprile 2010 presso la biblioteca comunale alle ore 19.00. E' previsto l'intervento di Federico Cuscito del comitato provinciale "Acqua bene comune". Nella circostanza verranno presentate le ragioni che hanno portato all'avvio della campagna referendaria e le prime azioni programmate dal comitato referendario.   Infatti, a cominciare da domenica 25 Aprile sarà predisposto un banchetto in via Duomo per dare il via alla raccolta firme: per tutti i cittadini sarà possibile firmare a sostegno dei quesiti referendari dalle ore 18.00 alle 22.00. Ulteriori azioni ed attività saranno periodicamente comunicate per favorire la sensibilizzazione e la partecipazione dei cittadini che hanno a cuore l’idea che l'acqua sia un bene di tutti ed alla portata di tutti.       Sin’ora hanno aderito:   ACLI, ARCI, CHARITAS, CGIL, CORATO ANTIFASCISTA, GIOVANI COMUNISTI, GIOVANI DEMOCRATICI, LEGAMBIENTE, PD, PRC, SEL.      

L'acqua del rubinetto

 Acqua di rubinetto? Si, grazie!    

Domenica 21 marzo Legambiente Corato ha presentato la campagna nazionale per la promozione dell’acqua di rubinetto e per difendere l’acqua pubblica come bene comune

  Numerosi i Bar che hanno aderito al nostro invito di servire solo acqua di rubinetto partecipando ad Imbrocchiamola   Domenica, in occasione della giornata mondiale sull’acqua Legambiente Corato ha lanciato “Acqua di rubinetto? Si, grazie!”, la nuova campagna nazionale di Legambiente e Federutility, la federazione delle aziende di servizi pubblici locali che operano nel settore idrico. Obiettivo della campagna è dimostrare che l’acqua del rubinetto è sicura e controllata: a garantirne la qualità sono infatti migliaia di controlli che vengono eseguiti ogni anno su campioni di acqua per fare analisi su decine di parametri previsti dalla normativa. Il numero di analisi dipende dal volume di acqua distribuito, dalla lunghezza e dalla complessità dell’acquedotto mentre sono 62 i parametri di qualità chimica, fisica e batteriologica che l’acqua deve rispettare per essere considerata potabile (decreti legislativi n. 31/2001 e n. 27/2002, in attuazione della direttiva europea 98/83/CE). Sono numeri che dimostrano quanto l’acqua di rubinetto delle nostre case sia molto più controllata di quelle in bottiglia. Per quest’ultime, infatti, le prescrizioni normative prevedono la realizzazione di una sola analisi all’anno (Decreto 29 dicembre 2003 Art. 3) da parte dei soggetti titolari della concessione, che viene inviata al Ministero della Salute insieme a una autocertificazione relativa al mantenimento delle caratteristiche delle acque. Naturalmente, come per ogni settore anche per quello idrico capitano temporanei disservizi, sospensioni del servizio o uscita temporanea dai parametri qualitativi. Negli anni, però, è cresciuta sempre più l’attenzione ai controlli. Le analisi vengono eseguite in parallelo dagli enti di controllo (Asl e Agenzie regionali protezione ambiente) e dal gestore del servizio idrico, utilizzando anche sofisticate tecnologie di telecontrollo che permettono il monitoraggio in tempo reale di alcuni parametri fondamentali per la potabilità dell’acqua. L’acqua del rubinetto poi, non è solo sicura, ma anche economica e rispettosa dell’ambiente. Infatti, solo un terzo delle bottiglie di plastica utilizzate per l’acqua minerale viene raccolto in modo differenziato e destinato al riciclaggio, mentre i restanti due terzi finiscono in discarica o in un inceneritore. Inoltre il consumo annuo di 12 miliardi di litri di acqua imbottigliata comporta, per la sola produzione delle bottiglie, l’utilizzo di 350mila tonnellate di polietilene tereftalato (PET), con un consumo di 665 mila tonnellate di petrolio e l’emissione di gas serra di circa 910 mila tonnellate di CO2 equivalente. La fase del trasporto dell’acqua minerale infine influisce non poco sulla qualità dell’aria: solo il 18% del totale di bottiglie in commercio viaggia sui treni, tutto il resto viene movimentato su strada.  L’Italia è il Paese in cui si ha il maggior consumo di acqua in bottiglia nel mondo con il conseguente business miliardario per le industrie dell’acqua minerale che pagano canoni di concessione molto bassi. “L’acqua è un bene comune, il suo utilizzo deve rispondere a criteri di utilità pubblica e Legambiente – dichiarano dal Circolo -  è assolutamente contraria ad ogni norma che obblighi alla privatizzazione del servizio idrico nel nostro Paese. Per Legambiente il prezzo dell’acqua andrebbe fissato tenendo conto del fatto che si tratta di un bene finito e probabilmente destinato a scarseggiare sempre di più per effetto dei cambiamenti climatici. Un bene, dunque, da consumarsi con parsimonia e che non deve sottostare a logiche economiche di sfruttamento.” Durante il banchetto è stata proposta la degustazione al buio dell’acqua mettendo a confronto l’acqua pubblica con quella in bottiglia. È emerso che la maggior parte dei cittadini, che si sono voluti cimentare in questo semplice sondaggio, hanno riconosciuto la differenza e quasi tutti hanno confessato che l’acqua pubblica è più buona, anche quelli che hanno dichiarato di fare uso di acque in bottiglia. “Dal piccolo sondaggio emerge chiaramente – continuano dal Circolo – che l’acquisto irrazionale di acqua in bottiglia risponde più all’abitudine che ad una vera necessità e che è bastata una semplicissima dimostrazione per sfatare il mito che vuole l’acqua in bottiglia più buona di quella pubblica di rubinetto. Inoltre – concludono da Circolo -  anche se molti cittadini hanno evidenziato come l’utilizzo si acqua in bottiglia sial legato al problema della pulizia degli autoclavi e nella mancata manutenzione delle tubature interne alle abitazioni, basta anche li farsi due conti e scoprire facilmente come per fare manutenzione agli autoclavi ed alle cisterne condominali solo una volta l’anno si spende molto meno rispetto a quanto si spende annualmente per acquistare l’acqua ”.  Di seguito l’elenco dei Bar che hanno aderito ad Imbrocchiamola, una delle azioni previste dalla nostra campagna che prevede appunto il coinvolgimento dei pubblici esercizi nell’utilizzo dell’acqua d rubinetto. Per ora hanno aderito:   LINO’S COFFEE – Viale Vittorio Veneto, 15 – Corato   CREME CARAMEL Via Capaccio da Roma, 3 – Corato   CARLO’S – C.so Cavour, 1-3 – Corato   RE NUDO’ – Piazza Sedile, 1 – Corato   PRISMA CAFE’ – Via Paolucci, 2° - Corato   ALEXART – Piazza Mentana, 20 – Corato   Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA o effettuare il versamento sul CCP (conto corrente postale) n° 944 445 93, intestato a: SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Per info :   www.missioni-africane.org  o www.legambientecorato.it    

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