LEGAMBIENTE E TERNA INSIEME PER LO SVILUPPO DELLA SOSTENIBILITA

LEGAMBIENTE E TERNA INSIEME PER LO SVILUPPO DELLA SOSTENIBILITA’ ENERGETICA ED AMBIENTALE Firmato protocollo d'intesa per lo sviluppo sostenibile della rete elettrica del paese e per una corretta informazione sulle fonti energetiche rinnovabili. Roma, 12 dicembre 2011 - E’ stato firmato oggi da Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente e Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Terna, la società responsabile dello sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, un importante Protocollo di Intesa per mettere a punto attività di collaborazione inerenti sia il Piano di Sviluppo (PdS) di Terna - lo  strumento predisposto ogni anno per la pianificazione dello sviluppo della rete in cui sono riportati tutti gli interventi da avviare o in fase di ultimazione relativi alla costruzione o al potenziamento di stazioni elettriche, alla realizzazione di elettrodotti per la connessione di nuovi impianti di generazione, per l’eliminazione delle congestioni di rete, per lo sviluppo dell’interconnessione con l’estero - sia le Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).L’accordo, della durata di oltre due anni - dal 15 dicembre 2011 al 31 dicembre 2013 - ha l’obiettivo di garantire la massima attenzione ambientale nei piani di sviluppo della rete elettrica considerando l’integrazione territoriale delle opere programmate una priorità assoluta e di promuovere tutte le iniziative necessarie a diffondere e accrescere la cultura della Sostenibilità in campo energetico. Si tratta del primo protocollo d’intesa firmato in Italia tra Legambiente e un’azienda leader nelle grandi infrastrutture energetiche del Paese ed è finalizzato, oltre che a promuovere iniziative per diffondere informazioni sul mondo dell’energia, ad avviare azioni comuni per un trasporto dell’energia ambientalmente sostenibile, partendo dalla riduzione delle CO2 in atmosfera.La firma di oggi prevede la definizione condivisa di uno specifico piano operativo per uno scambio di informazioni e di opinioni su temi di comune interesse, per promuovere un approccio collaborativo anche a livello locale e concordare iniziative di comunicazione esterna sui risultati ottenuti. In particolare, Terna predisporrà analisi tecniche volte a misurare l’integrazione territoriale e ambientale delle opere previste nel PdS 2012 e 2013 e analizzerà, insieme a Legambiente, le ipotesi di localizzazione di nuove linee elettriche che attraversano aree sensibili del territorio nazionale. Le scelte localizzative delle opere elettriche vedranno inoltre la condivisione tra Terna e Legambiente di eventuali azioni di mitigazione e compensazione per ridurre al minimo l’impatto visivo e ambientale delle stesse.   Nell’ambito delle attività di collaborazione sulle energie ‘verdi’ il protocollo prevede la stesura di specifiche analisi e di studi sullo stato dell’arte e gli scenari di sviluppo del settore delle fonti rinnovabili, anche in relazione agli interventi di connessione alla rete di Terna degli impianti a FER, necessari a supportare la crescita delle installazioni, sulle quali l’azienda fornirà, con cadenza quadrimestrale, dati aggiornati e ulteriori informazioni sui progetti di sviluppo previsti per favorirne la produzione. Grazie all’accelerazione impressa da Terna sul fronte degli investimenti per potenziare la rete a favore delle rinnovabili - circa 1,2 miliardi di euro sono già in corso di realizzazione, e altri 500 milioni di euro sono in fase autorizzativa - sono stati connessi tutti i nuovi impianti a fonte rinnovabile: in totale a fine settembre 2011 risultavano connessi sul territorio italiano circa 17.500 MW di potenza eolica e fotovoltaica.  In tali attività rientra anche la necessità di stabilizzare ed equilibrare l’intermittenza tipica delle fonti rinnovabili, ragion per cui Terna ritiene fondamentale la realizzazione di sistemi di accumulo a batterie, soprattutto al Sud, per garantire la sicurezza del sistema elettrico ed evitare black out e disservizi dovuti al non ottimale utilizzo crescente degli impianti da fonte rinnovabile. «Lo sviluppo della rete rappresenta un fattore di competitività per il Paese ed è tra le principali funzioni istituzionali di Terna – ha commentato l’Amministratore Delegato Flavio Cattaneo. Più un’opera è strategica, tanto più è importante garantire il giusto equilibrio tra crescita infrastrutturale e salvaguardia ambientale, con una particolare sensibilità allo sviluppo sostenibile. Il nostro approccio al territorio, improntato alla disponibilità e all’ascolto delle esigenze della comunità, lo dimostra. La collaborazione con Legambiente ci permetterà di proseguire nell’orientare in maniera sostenibile le scelte di pianificazione e sviluppo sul territorio e contribuire al contempo alla massima tutela di quest’ultimo».«L’espansione delle energie rinnovabili negli ultimi anni ha determinato una significativa crescita tecnologica e occupazionale del Paese – ha dichiarato il Presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. Per continuare sulla strada dello sviluppo è necessario un adeguato potenziamento della rete che deve avvenire nel rispetto dell’ambiente e del paesaggio. L’accordo tra Legambiente e Terna vuole contribuire alla diffusione delle energie pulite e rinnovabili nell’ottica di una progressiva riduzione della produzione di CO2 in atmosfera per frenare i cambiamenti climatici con un processo di innovazione trasparente che coinvolga positivamente le comunità locali coinvolte».   Gli uffici stampa

Giornata in memoria di Angelo Vassallo

 

Giornata in memoria di Angelo Vassallo  

 “LA BELLA POLITICA DEL BENE COMUNE”   Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica, è stata un sindaco straordinario che ha saputo mettere al centro di tutta la sua azione politica il bene comune. Soprannominato il "Sindaco Pescatore", grande amico di Legambiente, politicamente Vassallo si distingueva per un marcato ambientalismo. Inoltre, si è fatto promotore nel 2009 della proposta di inserire la dieta mediterranea tra i Patrimoni orali e immateriali dell'umanità. La proposta è stata accolta dall'UNESCO il 16 novembre 2010, a Nairobi. Barbaramente ucciso la sera del 5 settembre del 2010, Angelo Vassallo e tutta la sua vicenda umana e di amministratore, rappresentano un esempio illuminante di bella politica, di una capacità di amministrare davvero per il bene del proprio territorio legando passato e presente e spalancando un porta verso il futuro. La capacità di guardare oltre le logiche tradizionali della politica, la voglia e la grande determinazione di fare del proprio territorio un luogo di sperimentazione straordinaria di buone pratiche, sono stati gli elementi fondamentali dell’azione di Angelo Vassallo. Per noi, per il circolo Legambiente di Corato da sempre impegnato sui temi della legalità, della sostenibilità ambientale e dei beni comuni, l’esperienza di angelo Vassallo ha rappresentato un momento di riflessione molto intenso ed appassionato, che ci ha portato, dopo oltre 20 di vita dell’associazione, a voler intitolare la nostra sede proprio a Lui, al “Sindaco Pescatore”, proprio per ricordare non solo una persona straordinaria, ma anche per continuare ad imparare da lui che esiste un’altra politica, capace di costruire un futuro sostenibile per il proprio territorio. La manifestazione, organizzata con la partnership di TERRA MAIORUM, si è articolata in due momenti: il primo, alle ore 17,00, presso la sede del Circolo in Via Santorno, 11 dove è stata scoperta una targa in memoria di Angelo Vassallo; il secondo alle ore 18,00 presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “P. A.M. Tannoia” di Corato con l’incontro “LA BELLA POLITICA DEL BENE COMUNE” al quale sono intervenuti: Caterina Montaruli – Dirigente scolastico I.T.C. “P. A.M. Tannoia”, Francesco Tarantini – Presidente Legambiente Puglia, Antonio Vassallo  - figlio di Angelo, Sebastiano Venneri – Vicepresidente Nazionale Legambiente, Giuseppe De Leo – Presidente Legambiente Corato. “Un’iniziativa importante – dichiarano Sebastiano Venneri e Francesco Tarantini – che ci da la possibilità di ricordare la grande statura politica e morale di Angelo Vassallo e la sua straordinaria capacità di prendere per mano e accompagnare la sua comunità a raggiungere risultati straordinari, in grado di restituirci una delle immagini più belle della nostra Italia” “Siamo convinti – conclude Giuseppe De Leo -  che il tempo presente abbia bisogno di testimoni credibili, di persone semplici ed umili, ma capaci di spalancare le porte verso un futuro migliore. Fissare il ricordo perenne di una figura esemplare, come quella di Angelo Vassallo, rappresenta per noi la volontà di farci promotori di quello stesso stile, di quegli stessi ideali e di quella stessa idea di bella politica,  convinti che solo così si possa costruire una società sostenibile sotto tutti i punti visti di vista”.     L’Ufficio Stampa -   Si ringrazia TERRA MAIORUM per la partecipazione.

Biomasse a Corato

Biomasse a Corato  

Dubbi sulla localizzazione dell’impianto proposto dal Gruppo Casillo   In arrivo le osservazioni   Il circolo Legambiente di Corato, impegnato in questi giorni nello studio approfondito del progetto di centrale a biomasse, proposto dal Gruppo Casillo, fa una prima valutazione. Innanzitutto una premessa. Le biomasse sono una fonte rinnovabile importante per garantire il mix energetico sostenibile, che la Puglia e l’Italia dovranno utilizzare per sostituire gradualmente le fonti fossili. Tuttavia, è necessario che tali impianti rispondano a due requisiti fondamentali, ossia: che si tratti di impianti di potenza non superiore ad 1 MW elettrico e che gli impianti utilizzino per il 100% biomassa recuperata in un raggio di 70 Km, ossia siano a filiera corta. Questo per evitare l’importazione della biomassa e garantire un saldo attivo nel bilancio di emissione della CO2. Inoltre, è opportuno che gli impianti siano localizzati in aree industriali, dismesse ovvero in aree già compromesse sotto il profilo ambientale. Sulla base di queste premesse, oltre alla questione della taglia dell’impianto, infatti si tratta di una centrale da 3,2 MW elettrici, la questione più rilevante, che emerge da una prima lettura della documentazione, è quella relativa alla localizzazione dell’impianto. A tal proposito, è opportuno precisare che il sito individuato si trova a circa 5 Km di distanza dal centro abitato e rientra in un ambito definito dal PUTT/P di “Tipo C”,  il che significa che si tratta di un area dal valore paesaggistico “distinguibile”, quindi dotato di un buon grado di contenuto paesistico e di un discreto grado di sensibilità paesistico‐ambientale; inoltre, il sito rientra in piena “Zona E” (zona agricola) del PRG vigente, in una fascia di territorio dove sono presenti numerose coltivazioni di vigneti e uliveti iscritti negli elenchi delle coltivazioni a Denominazione di Origine (D.O.). Alla luce di questi primi rilievi, la localizzazione scelta per l’insediamento appare sicuramente poco felice in quanto è indubbio che la centrale vada ad operare una trasformazione pressoché permanente del territorio, in un area caratterizzata dalla presenza di produzioni agricole anche di qualità. Infatti, dato che si prevede che l’impianto abbia una durata di circa 30 anni, è evidente che il ripristino dei luoghi, una volta finito l’esercizio dell’impianto, risulta se non impossibile quanto meno molto improbabile. Peraltro, il tema della localizzazione in zona agricola implica necessariamente l’altro aspetto legato alla provenienza della biomassa utilizzata dall’impianto. A tal proposito, è importante sottolineare quanto precisato nel Regolamento Regionale n. 12 del 14 luglio 2008, “Regolamento per la realizzazione degli impianti di produzione di energia alimentata a biomasse”, nel quale viene indicato come prioritario, per la localizzazione degli impianti, l’utilizzo di siti industriali già esistenti, anche nell’ambito dei piani di riconversione di aree industriali, mentre la possibilità di realizzare impianti in zona agricola è subordinata all’utilizzo di biomasse derivanti da filiera corta. È opportuno precisare che i criteri di individuazione della filiera corta, indicati dalla normativa regionale, definiscono come impianti da filiera corta quelli che utilizzano biomassa locale solo per il 40%, ossia biomassa recuperata nel raggio di 70 Km dal luogo della centrale, mentre non è previsto alcun limite per il restante 60%. Su questo aspetto, la documentazione fornita nel progetto non permette di operare una puntuale valutazione circa l’approvvigionamento della centrale, data la mancanza del Piano di approvvigionamento che invece, ai sensi sempre dell’R.R. n. 12/2008, deve necessariamente essere prodotto. Nella documentazione si fa solo un generico richiamo al fatto che la biomassa deriverà per il 100% dalla lavorazione del grano (farinaccio e crusca), mentre nulla si dice in riferimento proprio al Piano complessivo di approvvigionamento dell’impianto. Tale carenza è facilmente riscontrabile dalla lettura della tabella riassuntiva dello Studio di Fattibilità dove è precisamente indicata la mancanza di suddetto Piano. La questione della localizzazione dell’impianto e della provenienza della biomassa inducono a riflettere , a loro volta, sul tema dell’impatto sul traffico e sulla viabilità. Nel progetto ci sembra che tale aspetto sia stato quantomeno sottostimato, tanto da essere definito irrilevante, senza che sia stato prodotto uno studio attento e puntuale sull’appesantimento della rete viaria, dovuto ai mezzi che  trasporterebbero la biomassa. Infine, visto che l’impianto sorge a confine con territorio di Ruvo è utile che anche il Comune di Ruvo sia coinvolto nella procedura di VIA come espressamente previsto dall'art. 23, co. 3 del Dlgs 152/06. “Questi sono alcuni primi elementi di criticità emersi dalla lettura della documentazione – concludono dal Circolo – ma ci riserviamo di fornire ampie e più dettagliate osservazioni sul progetto, oggi allo studio anche dell’Ufficio Scientifico Nazionale di Legambiente. In questa fase siamo convinti che sia necessario da un lato approfondire gli aspetti tecnici del progetto, al fine di dare una corretta valutazione complessiva dell’impianto, e dall’altro aprire una riflessione più generale sul futuro del nostro territorio;  forse è arrivato il momento di evitare inutili appesantimenti in aree di pregio, che potrebbero essere valorizzate sotto l’aspetto della qualità delle produzioni e dell’offerta turistica e di cominciare ad immaginare un futuro diverso per le nostre campagne ostaggio ancora della cementificazione selvaggia e del consumo di suolo”   L’Ufficio Stampa                                                                   

Comunicato di ringraziamento

Comunicato di ringraziamento del Neopresidente Beppe De Leo    

Dopo la mia elezione di domenica 09-10-11,ritengo doveroso fare un comunicato di ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto fiducia in me.La prima persona che voglio ringraziare è Aldo Fusaro, per aver condotto il circolo in questi cinque anni in modo esemplare. Abbiamo fatto varie inziative, convegni, banchetti, dove esprimavamo sempre una posizione coerente con gli ideali ambientalisti. E' vero che non sono state risolte ancora questioni importanti, ma non è dipeso da noi perchè entrano in ballo altri enti a cui possiamo solo dare parere senza potere decisionale. Spero di essere all'altezza del compito che i miei amici mi hanno affidato. Sono consapevole che LEGAMBIENTE spesso deve scontrarsi contro grossi interessi pubblici e privati.Le indicazioni che ci permettiamo di dare vanno ad incidere sugli stili di vita della società, sul cambiamento delle abitudini di vita e non mancano le difficoltà ad essere ascoltati. In questo periodo si sono avvicinati diversi giovani al circolo di Corat Valeria, Annamaria, Ilaria,  Giueppe Bove e Maldera, Francesco Curci, Danilo, Astrolabio, ed altri. Per questo torno a ringraziare Aldo e i suoi collaboratori per averli accolti bene. Mi sento un coordinatore di gente molto in gamba più giovane di me. Sarò felice se altri giovani seguiranno il loro esempio, si potranno confrontare con problemi e realtà importanti e mi auguro che questo possa formarli ulteriormente. E' facile fare del giovanilismo per defilarsi e delegare a loro  tutti i problemi che si andranno ad affrontare, senza prima metterli a conoscenza delle difficoltà. Io, Aldo e Giuseppe Faretra crediamo che creando un terreno fertile aiuteremo i giovani a responsabilizzarsi per assumere incarichi più importanti. Scusate si mi sono dilungato, per quello che riusciremo a fare sarà il tempo testimonne.    Beppe de Leo

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