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I collegamenti con treno ed autobus con le città limitrofe

La città di Corato si trova in una posizione geografica particolare tra la collina dell’altopiano murgiano e il mare.

Questa collocazione rende la città strategica per i collegamenti e per spostarsi tra il nord barese e il capoluogo con la sua area metropolitana. Con il nostro sondaggio abbiamo consultato i visitatori del sito su come intravedono la situazione del trasporto pubblico su gomma e su rotaia.   Con il modo di dire trasporto pubblico si attribuisce un significato dell'insieme dei mezzi di trasporto e dei sistemi organizzativi che permettono ai cittadini di adoperare il proprio diritto alla mobilità avvalendosi di mezzi non di proprietà, ma di aziende pubbliche, private o miste che offrono  questo servizio ai propri utenti.   I fattori principali per elencare i vantaggi del servizio del trasporto pubblico sono molteplici:   a)      riduce la congestione dovuta all'uso di mezzi di trasporto individuali nelle aree urbane e sulle grandi arterie; b)      a parità di carico utile, utilizza meno energia del trasporto privato con un grande risparmio energetico; c)       diminuisce l'inquinamento atmosferico ed acustico; d)       permette di muoversi anche a chi non possiede un mezzo privato.     Per il  cittadino che deve viaggiare, l'uso del trasporto pubblico è consigliabile per i seguenti motivi:   a)       non è necessario guidare per tutta la durata del viaggio, ed è possibile dedicarsi ad altre attività (lettura, conversazione, riposo...) b)       i rischi associati al viaggio sono normalmente inferiori a quelli del trasporto privato, perché la guida del mezzo è affidata ad un professionista, e perché molti mezzi pubblici viaggiano su sede propria (su rotaia o su strada su corsia riservata), limitando di molto il rischio di incidenti con altri mezzi privati; c)       utilizzando mezzi che viaggiano su sede propria, come treni, si è, talvolta, meno soggetti a ritardi dovuti al traffico automobilistico, dipende anche dall’efficienza dei mezzi pubblici; d)       si può ridurre la necessità di possedere una automobile privata, con il conseguente diminuzione di costi di gestione del mezzo.   Talvolta, l'uso del trasporto pubblico presenta anche delle avvertenze, che lo possono rendere meno attraente del mezzo privato, o addirittura rendere infrequentabile l'uso del mezzo pubblico per una parte dei cittadini:   a)       mancanza di capillarità: corse non frequenti o non coincidenti con gli orari lavoro;  b)       difetti di ottimizzazione: i trasporti pubblici sono spesso programmati seguendo le direttrici di traffico principale. c)       sovraffollamento dei mezzi negli orari di punta; d)       carenza di pulizia e di comfort (ad esempio mancanza di aria condizionata, riscaldamento invernale inadeguato) ; e)       inadeguatezza degli orari, che non permettono di usare il mezzo pubblico a chi ha orari di lavoro atipici, o vorrebbe usarlo anche di sera ; f)        i tempi di percorrenza possono non essere concorrenziali rispetto a quelli del mezzo privato, anche a causa della necessità di fare molte fermate lungo il percorso e/o della frequenza insufficiente dei mezzi.   Il sondaggio del nostro non ha valore statistico,ma in questo caso ha rappresentato nella sintesi, l’idea che hanno i viaggiatori e i cittadini che periodicamente o ,di tanto in tanto, utilizzando i mezzi pubblici,l’efficienza e l’efficacia dei mezzi pubblici che offrono il servizio extraurbano.   L’esito del sondaggio del sito: i collegamenti con treno ed autobus con le città limitrofe è stato il seguente:   -         Modesti  30.5%  -         Sufficienti  30.5%  -         Buoni  15.7%  -         Non so  13.6%  -         Ottimi  9.4%

Ventanni e li dimostra

Domani alle ore 18,30 presso l’auditorium della chiesa di San Luigi in piazza Lambert a Trani, l’Oasi2 terrà la prima di una serie di iniziative ideate per celebrare i ventanni dalla fondazione. Dal 1986 ad oggi l’Oasi2 è cresciuta molto e non solo per la quantità dei servizi offerti e dei progetti di intervento sociale realizzati per conto di numerosi enti pubblici (ben ottanta progetti). Oasi2 è cresciuta molto di più in termini di esperienza, di professionalità, di qualità dei servizi offerti alla comunità. Una maturità, quella dei ventanni, che porta con sé la consapevolezza dei tanti legami stretti col territorio, della rete di relazioni che si è saputo costruire con i soggetti istituzionali, con quelli privati e soprattutto con le persone, quelle che comunemente chiamiamo “utenti”, che sono uomini e donne in carne ed ossa con i propri vissuti, le proprie storie e con le quali abbiamo in vario modo fatto un pezzo di strada insieme, arricchendoli ed essendone arricchiti durante il cammino. L’Oasi2 vuole festeggiare i ventanni dalla sua istituzione comunicando simbolicamente ai cittadini i principi che orientano il proprio agire quotidiano. Gli incontri, infatti, sono stati pensati per illustrare l’idea di lavoro sociale nel quale Oasi2 crede. Gli incontri svilupperanno proprio il paradigma del cambiamento, inteso in senso ampio e complessiv e si cercherà di affrontare anche il tema della necessità della maturazione ed espressione di un atto iniziale di volontà e di conoscenza, passaggi indispensabili per poter aspirare a modificare la propria condizione e quella in cui si vive. “Volere, Conoscere, Cambiare”, quindi, non è soltanto un motto, ma una linea di condotta metodologica, un orizzonte valoriale e una traccia di lavoro sulla quale innestare comportamenti, interventi, azioni. Quale migliore occasione dei propri “ventanni” per provare a descrivere le esperienze realizzate durante la propria esistenza, interpretata sempre in maniera intensa, in un campo d’azione diventato gradualmente sempre più ampio? In questa ricorrenza Oasi2 proverà a “raccontare” la propria storia, evitando una cronaca sterile di tutto ciò che si è fatto, e provando al contrario a spiegare come lo si è fatto e le idee alle quali ci si è ispirati. 

Thai Chi Chuan

Domenica 24 Settembre 2006, ad iniziare dalle ore 9, presso il Park Hotel Castel del Monte, si terrà uno stage di Tai Chi Chuan, aperto a principianti e praticanti di tutte le età, con il Gran Maestro LI RONG MEI ed il Maestro Elsa Manenti, organizzato dall’ACCADEMIA ITALIANA TAI CHI CHUAN "taichinsieme.it".   Notizie e dettagli su costi e iscrizione, su www.taichinsieme.it.  Entro Ottobre 2006, è prevista l’apertura di alcuni corsi, tesi a diffondere questa pratica salutare, presso le migliori palestre del Nord-Barese. Li Rong Mei, in Occidente da quasi vent’anni, vive in Svizzera e si sposta in tutta Europa per promuovere questa antichissima disciplina. Ospite parecchie volte degli studi della RAI e partner di Battiato in un festival di Sanremo, Li Rong Mei rappresenta la più grossa realtà, a livello Europeo, per quanto attiene il Tai Chi Chuan. Ha partecipato alle riprese di uno degli episodi della serie televisiva dell’Ispettore Coliandro, andato in onda Martedì 29 agosto su Rai 2.   Oltre ad aver curato insieme a Sergio Casavecchia tutte le sequenze marziali, è anche attrice, impegnata in diversi combattimenti e momenti d’azione. Un combattimento avviene all’interno di un ristorante cinese. Un altro in un garage.   Le antiche arti cinesi di autodifesa dai movimenti armonici, sono praticate per aumentare la forma fisica e l'equilibrio psichico, sviluppare le capacità di movimento, aumentare la sensibilità e conservare la salute.   Il Tai Chi Chuan, è un’antica disciplina psicofisica cinese basata sui principi della filosofia taoista ed è estremamente interessante per i molteplici aspetti che la caratterizzano. Infatti può essere considerato molto semplicemente una forma di ginnastica dolce, ma allo stesso tempo un metodo terapeutico basato sui principi della medicina tradizionale cinese, oppure un’arte marziale, così come anche una forma di meditazione ed infine una via alla trascendenza.   Ebbene, possiamo affermare, che questa disciplina non è nessuna di queste singole cose, ma è l’insieme di tutte contemporaneamente. Prevede l'esecuzione di movimenti in maniera armonica, lenta e continua, favorendo così la meditazione. Per questo motivo è anche definito come “l’arte della meditazione in movimento”.   In origine, il Tai Chi era riservato solo ai nobili e naturalmente ai monaci taoisti. In Cina questa arte viene praticata da più di 1500 anni e oggi è accessibile a tutti i cinesi e presente in tutto il mondo. Permette di riequilibrare le forze positive e negative dello Yin e dello Yang. Con Yin e Yang, la filosofia taoista indica le due forze opposte che governano l’intero universo, la cui armonia deriva proprio dallo stato di equilibrio dinamico in cui esse si trovano. Può essere praticato in coppia, in gruppo o da soli. Nel Tai Chi i movimenti devono essere fluidi e continui.   La successione dei gesti deve essere armoniosa, quasi come una danza. Quest'arte può anche servire per prevenire alcune malattie poiché stimola le funzioni vitali dell'organismo. Secoli di pratica del Tai Chi Chuan, ne testimoniano l'importanza nella salvaguardia della salute e nella prevenzione delle malattie, per questo la Cina è stata una delle prime nazioni ad inserire gli esercizi fisici terapeutici utilizzati nella pratica clinica, mentre un'ampia documentazione ha dimostrato, con dati oggettivi, l'efficacia della sua azione non soltanto sul mantenimento dell'equilibrio fisico, ma anche su una gamma di malattie tra le quali la neurastenia, l'ipertensione, l'ulcera gastrica o duodenale, le cardiopatie.   La pratica del Tai Chi, non solo prevede il lento movimento di tutti i muscoli e di tutte le articolazioni, ma richiede anche che la respirazione ed il movimento del diaframma siano conformi al ritmo dell'esercizio e che l'esecutore si mantenga rilassato nel corpo e contemporaneamente concentrato con la mente. Questi accorgimenti permettono che si produca un effetto sedativo riequilibrante sul sistema nervoso centrale, che a sua volta è stimolato ad attivare o a migliorare le funzioni d’altri sistemi o apparati.

LeMilledop: i territori delle identità italiane

Si è svolto a Corato (Ba), lo scorso 18 e 19 maggio, presso la sala convegni dell’Hotel Nicotel il workshop regionale “LeMilledop: i territori delle identità italiane”, il progetto ideato da Legambiente e finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali che si colloca nell’ambito di “Countdown 2010”, l’iniziativa europea promossa dall’IUCN (the World Conservation Union), il più importante network mondiale sulla conservazione della natura, per dare seguito agli impegni internazionali tesi a bloccare la perdita di biodiversità entro il 2010.   I due giorni di convegno, sono stati l’occasione per i numerosi partecipanti intervenuti, per ascoltare e confrontarsi con amministratori locali, esperti ed esponenti di associazioni di categoria e dei consorzi di tutela e delle strade dei prodotti tipici, sulle strategie di valorizzazione del territorio pugliese, che annovera tra le sue produzioni di qualità ben 8 DOP (Denominazione di Origine Protetta) e 2 IGP (Indicazione Geografica Protetta), rappresentate in particolar modo da 5 oli extravergine di oliva DOP, 2 formaggi DOP, 1 prodotto di panetteria DOP e da 2 prodotti ortofrutticoli IGP.   Tutto ciò, alla luce del fatto che i prodotti tipici, rappresentano degli elementi fondamentali per la promozione di uno sviluppo locale sostenibile, che si deve necessariamente integrare con la tutela del paesaggio e la conservazione della natura e della biodiversità, proprio perché la salubrità delle produzioni agricole non può considerarsi disgiunta dalla qualità ambientale. Pertanto, con questa iniziativa la Legambiente Puglia ha voluto affermare la necessità di creare le basi, sia sul versante dei produttori che su quello dei consumatori, per arrivare al pieno riconoscimento delle valenze economiche, sociali ed ambientali dell’agricoltura di qualità, che attraverso i prodotti tipici, può rappresentare una concreta opportunità di sviluppo per il mondo rurale, in particolare nelle zone marginali, poiché consentirebbe l’aumento dei redditi degli agricoltori, favorendo nel contempo la permanenza delle popolazioni sul territorio.   Il doppio appuntamento coratino con “LeMilledop” si è concluso con una ricca degustazione di prelibatezze enogastronomiche tipiche del territorio, gentilmente offerte da alcune rinomate aziende agroalimentari locali e provenienti da altri comuni della Provincia e della Regione, nello spazio all’aperto dell’accogliente struttura che ha ospitato l’importante manifestazione.

LeMilledop a Corato: la ricchezza di un territorio

In futuro l’Italia potrebbe divenire la nazione simbolo della biodiversità nel mondo, ma perché questo avvenga è necessario sensibilizzare la società sul ruolo che il Belpaese può avere a livello internazionale nell'indicare la dimensione economica, sociale, culturale e ambientale di un'agricoltura in grado di difendere e di promuovere il suo patrimonio di saperi tradizionali e nel farne un elemento di identità e di posizionamento nello scenario competitivo globale.   La Puglia ha otto DOP ( Denominazione di origine protetta),due Igp (Indicazione geografica protetta) oltre a centoquarantasette prodotti tradizionali.  Per questo motivo si è tenuto a Corato il 18 e il 19 maggio  un workshop regionale: “LeMilledop: i territori delle identità italiane” ,organizzato dalla Legambiente – Puglia, si colloca all’interno di “Countdown 2010”, l’iniziativa europea promossa dalla IUCN – The World Conservation Union, il più importante network mondiale sulla conservazione della natura – nata per dare seguito agli impegni internazionali per fermare la perdita di biodiversità entro il 2010.   per discutere con gli amministratori e gli operatori locali per valorizzare e per promuovere i prodotti tipici del paniere regionale. Le due giornate si sono articolate in un  primo momento di analisi e di valutazione della ricchezza del patrimonio enogastronomico regionale messo in relazione con il territorio con una particolare attenzione alla relazione al neoistituito parco dell’alta Murgia, mentre nella seconda giornata si sono presentate le varie esperienze produttive locali.   Sono intervenuti diversi relatori di rilievo: rappresentanti delle istituzioni locali,della Coldiretti,docenti universitari, produttori locali, introdotti da Francesco Tarantini, presidente regionale di Legambiente Puglia, hanno evidenziato il bisogno di uno sviluppo agricolo locale che possa unire la produzione agricola che diventi un volano di sviluppo locale.   L’approccio territoriale che sta alla base di questo progetto permetterà di dar vita a sistemi locali in grado di proporre un’offerta complessiva: produzioni agricole di qualità, ricchezza di paesaggi e biodiversità, di nature e di culture, in particolare enogastronomiche, e di assicurare ai prodotti agroalimentari una maggiore capacità di penetrazione sui mercati, grazie al valore aggiunto rappresentato appunto dal forte legame con il territorio.   La promozione di prodotti di qualità può rappresentare una carta vincente soprattutto per il mondo rurale, in particolare nelle zone marginali come può essere la Murgia , in quanto garantirebbe il miglioramento dei redditi degli agricoltori, favorendo la permanenza della popolazione rurale in tali zone. Nel corso della seconda giornata, una degustazione di prodotti tipici ha concluso il workshop.   Un esempio significativo di questa relazione è avvenuto nei parchi e nelle aree protette che per la gran parte contengono la ricchezza del patrimonio eno-gastronomico del nostro Paese e della nostra regione, ricca di specie arboree autoctone,  testimoniata dai tanti prodotti tipici censiti in queste aree, di cui oltre la metà sono prodotti con denominazioni Dop e Igp. Produzioni che sugli ecosistemi delle aree protette hanno un effetto positivo sul mantenimento del paesaggio, la conservazione e il recupero della biodiversità e il mantenimento degli habitat.   “I prodotti agroalimentari tradizionali e le tipicità del territorio – ha dichiarato Antonio Nicoletti, responsabile Aree protette di Legambiente – rappresentano elementi importanti di promozione di uno sviluppo locale sostenibile e durevole, che si deve necessariamente collocare nello stretto legame tra la tutela del paesaggio, la conservazione della natura e della biodiversità, proprio perché la qualità delle produzioni agricole non può considerarsi disgiunta dalla qualità ambientale”.   Con LeMilledop: i territori delle identità italiane Legambiente intende creare le basi, sia sul versante dei produttori che dei consumatori, per portare al pieno riconoscimento delle valenze economiche, sociali ed ambientali dell’agricoltura di qualità, aumentando in primo luogo il numero delle produzioni italiane tutelate dall’Unione Europea.

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