Archivio Elettrosmog

Intervento del Comitato per la Difesa dall'Elettrodotto

Parlo in rappresentanza del Comitato per la difesa dall'elettrodotto Via Prenestina / Via Massarenti ed intendo mettere in evidenza  solo i punti salienti della nostra posizione, precisando ancora una volta le richieste concrete che presentiamo al Sindaco, all'Amministrazione ed all'opinione pubblica di Corato.

 

 

1.      Stiamo lavorando nell'ambito del nostro quartiere senza fanatismo e senza far leva su panico o paure,

pur  prendendo e facendo prendere coscienza alla gente degli effetti nocivi provenienti dalla vicinanza dell'elettodotto di 150mila Volt, - che costeggia i campi sportivi del Diamond, la villa comunale, passa sopra al Maxistore Di Meglio, al centro dei testimoni di Geova, sfiora il Liceo di Corato e si piazza di fronte ad un centro commerciale intensamente frequentato e movimentato come è quello di D'Introno.

 

2.      Pur nella incertezza dei dati scientifici intediamo come Comitato fare appello ai cittadini ed all'Amministrazione comunale  di non perdere di vista e di non sottovalutare i rischi per la salute soprattutto dei bambini a medio e lungo termine - pericolo riconosciuto ampiamente nelle dichiarazioni del Consiglio europeo, dall'OMS, dalla Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Si tratta di una presa di coscienza del pericolo che porta queste organizzazioni a promulgare il PRINCIPIO DI PRECAUZIONE, incrementando le iniziative dei comuni, che, in forza di questo principio, passano all'azione ed allontanano le linee elettriche da scuole, da centri sportivi,  da luoghi vicini alle abitazioni di cittadini. È un segno di civiltà ed è segno di vera considerazione per il bene comune e per la salute dei cittadini. Anche per noi di questo quartiere l'elettrodotto non è soltanto un problema di impatto estetico, ma un segno inquietante di rischio, che nessuno potrà eliminarci parlandoci sopra.  Noi abbiamo raccolto oltre 3mila firme nel quartiere e la gente si aspetta che l'Amministrazione faccia dei passi concreti per risolvere questo problema. Queste sono le domande ancora aperte a cui la gente e noi con loro si aspetta una risposta:

 

3.      Vorremmo sapere a che punto sono le trattative con l'ENEL

- riguardo sia alla definizione di un preventivo che  alla concretizzazione di  progetto per l'interramento. Vorremmo sapere se il Comune ha delegato una persona competente che prenda in mano questa prima fondamentale questione, dal momento che diventa chiaro che anche l'ENEL, laddove vengono attivate trattative serie, è disposta a contributi massicci per venire incontro ai cittadini, che vivono con l'inquietudine di un pericolo. Ciò è venuto, per es. ad ANCONA, a SCANDICCI, a LATINA ecc, dove l'ENEL ha sovvenzionato quasi la metà del progetto di interramento e di spostamento delle linee elettriche.

 

4.      Vorremmo sapere in quale maniera e con quali progetti il Comune intende trovare i fondi per il finanziamento dell'impresa e a quale persona competente o a quale gruppo competente affiderà l'incarico

 

a)      per raccogliere e valutare dei dati a disposizione di altri comuni italiani che hanno già avuto questi sussidi sulla base di un progetto ben delineato e fondato (come per es. SAN SEVERO, ANCONA, CUNEO, SCANDICCI, ecc.); e

 

b)      quale tipo di progetto intende veramente attivare il Comune per giungere ad avere i fondi necessari e in quale periodo di tempo.

 

 

5.      Vorremmo sapere se sono stati coinvolti gruppi di imprenditori coratini interessati all'interramento dell'elettrodotto e a che punto sono le trattative per questo.

 

6. Infine. Come Comitato diamo atto a questa Amministrazione di essersi fatta promotrice di questa impresa - naturalmente finora constatiamo solo a livello di buone intenzioni e su un piano di principio. Questo, seondo noi non basta più, perché noi ci auguriamo e chiediamo che si arrivi a concretizzare un calendario di tappe da raggiungere ed in questo compito ci auguriamo che  l'Amministrazione possa lavorare coinvolgendo tutti i gruppi, compreso l'opposizione, perché il risanare l'ambiente da inquinamenti di ogni tipo, che hanno effetti nocivi sulla salute, sopratttutto dei bambini,  è un bene comune di grande importanza e la popolazione, prima o poi, riconoscerà effettivamente il vero contributo di chi ha a cuore la salute dei cittadini.

 

Comitato per la difesa contro l'elettrodotto

Via Prenestina / Via Massarenti

 

Lettera al Sindaco Giu. 2003 / 1

 

COMITATO PER LA DIFESA DALL'ELETTRODOTTO

VIA MASSARENTI - VIA PRENESTINA

 

 

Lettera

Al nuovo Sindaco

GINO PERRONE

 

 

 

Gen.mo Signor Gino Perrone,

 

Lei si È presentato come il SINDACO DI TUTTI, come colui che ha intenzione di "prendere a cuore" e "di petto" preoccupazioni e situazioni scottanti dei cittadini di Corato.

 

Con la presente lettera intendiamo informarLa e coinvolgerLa in uno dei problemi di quartiere, che da anni è "nell'aria"  - problema  che, per il pericolo per la salute dei cittadini e in particolar modo per la salute dei bambini che esso trasporta, rischia di creare  di giorno in giorno sempre più inquietudine nelle famiglie e nei singoli cittadini. 

 

Di che si tratta?

 

Si tratta di una situazione, nella quale noi cittadini da anni sperimentiamo  un senso di impotenza  di fronte all' indifferenza  di molti responsabili del bene comune ed un senso di delusione di fronte all' incapacità  della politica degli ultimi 25 anni di elaborare una prospettiva di soluzione al detto problema.

 

Nella convinzione che attualmente al Comune di Corato si voglia cambiare rotta e che  Lei, come ha esposto pubblicamente in tante dichiarazioni, voglia con pi— sensibilità e decisione politica mettersi "dalla parte dei cittadini" , focalizzando meglio le smagliature esistenti nel contesto sociale della città, intendiamo come "Comitato per la difesa dall'elettrodotto Via Massarenti - Via Prenestina"  rivolgerci direttamente a Lei e alla nuova Giunta nella speranza che finalmente  venga presa a cuore la situazione critica del nostro quartiere.

 

Con la presente desideriamo esporre i motivi per cui ci siamo riuniti in comitato e le strategie con cui intendiamo portare avanti una campagna di sensibilizzazione per i pericoli e l'effettivo inquinamento, in cui la popolazione di questo grande quartiere di Corato da anni vive.

 

Comitato di difesa - intenzione di difenderci - DA CHE COSA?

C'è qualcuno o qualcosa che aggredisce i cittadini che abitano, vivono e lavorano qui?

 

Sì: È l'elettrodotto da 150 Vm (150 mila Volt) che attraversa il quartiere di Via Massarenti - Via Prenestina: un quartiere densamente abitato, che non  si trova più alla periferia, ma nel contesto vivo di una città che si espande   (la periferia di Corato si È spostata fino alla Contrada Torre Palomba, fino ai quartieri limitrofi all'Oasi di Nazaret).

 

Si tratta di un elettrodotto che  costeggia i campi sportivi della Diamond, dove giovani e ragazzi trascorrono ore ed ore ogni giorno, affianca la villa comunale, passa sopra al centro dei testimoni di Geova, sfiora il Liceo di Corato e si piazza di fronte ad un centro commerciale  intensamente frequentato e movimentato come È quello di D'Introno.

 

Si tratta di una "aggressione sottile", che purtroppo per anni non abbiamo percepito: un'aggressione alla salute dei cittadini, ma anche all'ambiente ed all'estetica di una città per tanti versi "malmenata" dalla mancanza di un piano regolatore e dalla rabbia edilizia degli ultimi trent'anni.

 

Difesa - in che senso?

 

In primo luogo in senso civico, democratico ma, nella costituzione del comitato, decisa e determinata nel porre le basi per la soluzione di questo problema.
 

Secondo nel senso che vogliamo contribuire come comitato a prendere e a far prendere coscienza del pericolo per la salute e per l'inquinamento quotidiano, in cui anche a causa dell'elettrodotto siamo sottoposti, cosa che a lungo andare porta a favorire le tipiche malattie, di cui tutti abbiamo paura e che purtroppo anche Corato si registrano: cancro, Leucemia, irritabilità, disturbi dell'udito, mal di testa, insonnia, difficoltà di concentrazione, ecc.

 

Terzo nel senso di far prendere coscienza anche ai rappresentanti della politica cittadina della responsabilità che incombe su noi adulti e genitori nei riguardi della  salute dei bambini, che sono quelli che si trovano pi— in pericolo sotto le "tensioni elettromagnetiche"  e che porteranno nel futuro le conseguenze di un nostro comportamento ambientale cieco e irresponsabile.

 

L'OMS (Organizzazione mondiale della Salute) e tutte le organizzazioni europeee che lavorano per la tutela della salute dei cittadini sono concordi nell'affermare:

 

  1. Che la qualità della vita È inquinata e che    lo stato di salute dei cittadini che abitano e lavorano sotto o nelle vicinanze di un elettrodotto di tale dimensionea È seriamente  messa in pericolo.
  2. Ogni "organismo vivente È uno strumento elettromagnetico di grande, finissima sensibilità”. Di qui la vulnerabilità del nostro organismo se  entrano in funzione  campi elettromagnetici indotti da altre fonti che mettono in subbuglio l' equilibrio del nostro organismo. 
  3. Per chi vive 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana sotto o vicino ad un simile elettrodotto l'ambiente di queste persone È inquinato in modo permanente ed inevitabile.

Come afferma la relazione della Commissione europea del marzo 2001, "questo stato di cose È inaccettabile, solleva gravi questioni etiche e si può sostenere che costituisca una violazione del Codice di Norimberga, in quanto saranno queste  persone in definitiva a rivelare in che misura l'esposizione cronica a questi campi sia nociva; informazione questa che attualmente non È disponibile. In altre  parole, queste persone sono in effetti i soggetti involontari di una sperimentazione di massa" (Parlamento Europeo: Ufficio per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche, Resoconto esecutivo PE n. 297.574, marzo 2001).

 

Attualmente si registrano diverse Ordinanze di Tribunali in tutta Italia che impongono ai comuni o alle regioni l'interramento o lo spostamento delle linee elettriche aeree che producono delle immissioni in abitazioni private di oltre 0,4 microtesla. Il Tribunale di Venezia per es ha accolto la domanda di tutela della salute e del diritto di vivere in un ambiente salubre proposta nel gennaio 2002 da ottantasei cittadini del comune di Scorzè che vivino nelle immediate vicinanze dell'elettrodotto di 220 kv.

 

Dopo il "sequestro" di 15 tralicci dell'alta tensione, l'inchiesta sull'elettrodotto dell'Ogliastra registra un'altra novità: la Procura di Lanusei ha firmato quattro comunicazioni giudiziarie per abuso d'ufficio. Una riguarderebbe il responsabile del compartimento Enel per la Sardegna. E' chiaro che l'opinione pubblica manifesti attualmente notevoli preoccupazioni rispetto ai possibili effetti sanitari nocivi causati dall'esposizione a lungo  o a breve termine dall'elettrosmog.

 

Naturalmente non si È oggi ancora in grado di affermare che ci sia un rapporto diretto tra malattie come il cancro e l'esposizione alle onde elettromagnetiche degli elettrodotti. Studi internazionali sempre più pertinenti e non smentiti affermano però che c`è un nesso oggettivo tra l'esposizione prolungata ai campi magnetici e l'aumento della leucemia dei bambini.   Ora pensiamo al numero dei bambini che vivono in questo quartiere a densa popolazione.

 

Il comitato È cosciente della complessità del problema. L'elettrodotto che attraversa via Masserenti - Via Prenestina ed il quartiere sorto negli anni settanta con la legge 167 ‚ un esempio lampante di totale mancanza di piano regolatore, di irresponsabilità civica, manifestatasi nel nostro non lontano passato,  di misconoscimento del diritto dei cittadini alla salute e cioÈ ad un ambiente non inquinato.

 

La maniera con cui il quartiere È sorto sottacendo ai responsabili del piano regolatore la presenza di un grande elettrodotto che attraversava tutta la zona È un esempio di convergenza di interessi di parte  delle ditte costruttrici, del contributo della tacita adesione dell'allora amministrazione di Corato, che ha sottovalutato il pericolo e di silenzi generali.

 

Noi siamo convinti che questa amministrazione sia  in grado di affrontare gradualmente il problema, trovando delle soluzioni che portino alla  diminuzione effettiva del pericolo di inquinamento e di impatto elettromagnetico sui cittadini e soprattutto sui bambini di questo quartiere.

 

1. Abbiamo già registrato la buona volontà del Comune nell'aver dato ordine - grazie al Commissario Prefettizio -   che venga effettuato il monitoraggio di tutta la zona, come ha suggerito saggiamente la LEGA AMBIENTE DI CORATO, che si sta veramente impegnando in questo probleme, per portare a conoscenza il grado di inquinamento ambientale nel quale vengono a trovarsi tanti cittadini.

 

2. Un secondo passo da fare È trovare delle soluzioni praticabili  - ed oggi la tecnica È in grado di poter far questo - per spostare, alzare od interrarare il tratto pi— pericoloso delle linee aeree dell'elettrodotto che passano nell'immediata vicinanza delle case e delle scuole.

 

3. Come Comitato e come cittadini intendiamo inoltre collaborare attivamente con la nuova Ginta Comunale ad elaborare un piano graduale e realistico per la soluzione di questo problema.

 

4. Intendiamo altresì mettere a disposizione il nostro tempo e le nostre energie, perchÈ il problema dell'elettrodotto venga visto ed inquadrato in una sensibilità pi— responsabile per un ambiente non inquinato - ambiente che  favorisca la salute dei cittadini, la loro capacità lavorativa e sociale, ma  anche l'attenzione pi— vigile al "bene comune",  alla cura del verde,  della villa comunale e agli altri spazi  sociali esistenti nell'ambiente.

 

Corato, 8 giugno 2003

 

Vito Di Chio

 

Lettera a Lo Stradone

Nell‘edizione di giugno 2004, pag. 41,  LO STRADONE pubblica un  articolo dal titolo «Elettrosmog. Ovvero, come tenere i cittadini “sotto tensione”, sottoscritto dalle "Guardie Giurate per l'Ambiente "».

 

Nell‘articolo si sostiene

  1. che l‘elettrosmog non esiste e che quindi non esiste nessun impatto ambientale negativo sulla salute dei cittadini proveniente da Elettrodotti, Antenne e Ripetitori. Tutto ciò è  una pura invenzione dei gruppi ambientalisti;
  2. che voler interrare l‘elettrodotto di Via Predestina / Via Massarenti è una stoltezza;
  3. che il solo richiedere, sulla base del principio di precauzione nei riguardi della salute dei cittadini, l‘interramento di detto elettrodotto, contravviene alla Legge, per cui Legambiente, Comitato, Amministrazione Comunale, Assessorato all‘Ambiente dovrebbero essere denunciati per “Procurato allarme presso l‘Autorità” (Art. 658 del Codice penale),  per il quale delitto è prevista una pena di 6 mesi di galera.
 

 

Corato, 20 luglio 2004

 

Comitato per la Difesa dall‘Elettrodotto

 

Alla c.a. del Direttore de

LO STRADONE

Don Gino De Palma

 

 

Lettera aperta a  LO STRADONE

Egregio Direttore,

 

ci sembra doveroso prendere posizione nei riguardi dell‘articolo delle "Guardie Giurate per l'Ambiente" uscito sull‘ultimo numero del Suo giornale con il titolo: Elettrosmog. Ovvero, come tenere i cittadini “sotto tensione”.

 

Esprimiamo innnanzitutto il nostro vivo rammarico che il Suo giornale si sia fatto veicolo di un attacco cosi palesamente plateale ed abbia dato spazio ad una polemica di bassa lega nei riguardi di cittadini impegnati da anni, sulla base del volontariato,  in un‘opera di sensibilizzazione per i problemi ed i rischi di un ambiente che viene di giorno in giorno sempre più bistrattato e maltrattato da ognuno di noi.

 

Inoltre l‘articolo, bagatellizzando e ridicolizzando i rischi realmente esistenti nel nostro ambiente per la salute dei cittadini, rappresenta un‘amara stonatura nella concezione e nella tradizione del Suo giornale, sempre attento ai veri problemi del territorio ed ai bisogni dei cittadini di Corato.

 

L‘articolo delle  "Guardie Giurate per l'Ambiente" è una scopiazzatura  mediocre di recensioni ed articoletti apparsi in Internet a suffragio ed a spiegazione delle tesi sostenute da un certo  Prof. Battaglia, per altro un professore molto discusso nell‘ambito della comunità scientifica italiana,  nel suo libro: “Elettrosmog. Un‘emergenza creata ad arte”.

 

L‘aggressività con cui questo Professore di fisica ha intrapreso e conduce la sua “battaglia” contro coloro che si pongono il problema dell‘impatto ambientale della tecnica e delle nuove tecnologie,  - che, purtroppo,  possono contare su una insaziabilità cieca, su un consumismo indiscriminato della gente -, desta seria preoccupazione.

 

La campagna pubblicistica di questo Professore è comprensibile alla luce dei  seguenti dati, che parlano da se stessi e rivelano l'orientamento e gli interessi di parte del professore:

 

1.  L‘insistenza sulla negazione assoluta di effetti nocivi per la salute dei cittadini dei campi elettromagnetici è sospetta: il professore di fisica nega che nella nostra società e nel nostro ambiente ci siano fattori e fonti di pericolo per la salute dei cittadini:

-         Le centrali atomiche sono una necessità. Mentre le altre nazioni europee le stanno smantellando, il Professore si augura che queste vengano costruite quanto prima in Italia.

-         Nell‘effetto serra noi non abbiamo nessuna colpa, lo spreco di energia, che noi insensatamente stiamo operando,  non c‘entra.

-         I cibi trasgenici (OGM) sono una benedizione per l‘umanità.

-         La telefonia cellulare, i ripetitori di telefonia mobile, le antenne di ogni tipo, i ripetitori sulle nostre case sono assolutamente innocui, non avendo alcun effetto di rilevanza sanitaria.

 

2.  Gli argomenti del libro,  a cui si riferiscono le "Guardie Giurate per l'Ambiente",  sono  unilaterali: tutti gli scritti del Prof. Battaglia (anche il libro in questione è una raccolta di questi) non si fondano su articoli scientifici, né,  tantomeno, su ricerche personali, ma solo sul rapporto di una commissione dell‘associazione dei fisici americani ("American Physical Society"), che non è un istituto scientifico, ma appunto un‘associazione professionale con i suoi particolari interessi.

Il Prof. Battaglia che accusa i politici di non informarsi, sembra disconoscere quanto pubblicato in ben 119 studi scientifici sull‘argomento, come sembra disconoscere i risultati di una recente analisi di studi epidemiologici fatti in vari paesi europei, negli Stati Uniti ed in Canada, che dimostrano un‘associazione statistica piuttosto coerente tra un raddoppio del rischio di leucemia infantile e campi magnetici di intensità superiore a 0,4 microTesla.
I risultati di quest‘analisi sono stati pubblicati dal British Journal of Cancer, le conclusioni sono state condivise dall‘"Angenzia internazionale per la ricerca sul cancro" (IARC) ed hanno contribuito a determinare l‘inserimento, da parte delll‘"Organizzazione mondiale della Sanità" (OMS) dei campi elettromagnetici nell‘elenco dei possibili cancerogeni.

 

3.  La polemica pubblicistica che ne deriva è faziosa: il prof. Franco Battaglia  non tiene in nessuna considerazione i seguenti fatti, e cioè:

 

a)    La raccomandazione proposta dalla Commissione europea (1998/268), assunta poi dal Consiglio europeo (1999/519),  che mette in evidenza  i “dati epidemiologici sul rischio di tumore conseguente all‘esposizione a frequenze estremamente basse, tra le persone che vivono vicino a linee di trasmissione ad alta tensione”. 

 

b)    La raccomandazione dell‘OMS (Organizzazione Mondiale della Sanita) sull‘applicazione del principio precauzionale, cosi formulato ed approvato nella Conferenza di Rio nel 1992: “Ove vi siano dubbi di rischio di danno grave e irreversibile, l‘assenza di certezza scientifica non deve impedire che si adottino misure, anche non a costo zero, atte ad evitare il degrado ambientale". Tale principio non è altro che un atto di modestia: “Gli esseri umani si rendono conto dell‘inadeguatezza della scienza a fornire certezze assolute e quindi si assumono la responsabilita di agire per proteggersi da rischi gravi anche in assenza del conforto di una dimostrazione incontrovertibile”.  Proprio questo  principio di modestia e moderazione viene con inaudita arroganza negato e ridicolizzato dal prof. Battaglia. Una benchè minima formulazione di  modestia è del tutto assente sia nel suo libro  come pure nelle argomentazioni scopiazzate delle "Guardie Giurate per l'Ambiente" nell‘articolo de "Lo Stradone".

 

c)     La ricerca della “Lega italiana contro i tumori”, che sconfessa il decreto con cui il governo italiano ha innalzato la soglia tollerata da 0,5 a 10 microTesla  e nella quale si legge: “Sembra ragionevole concentrare gli interventi preventivi a carattere cautelativo relativamente ai soggetti maggiormente esposti, indicativamente a livelli superiori a 0,5 microTesla. A questa fascia della popolazione infantile, per la quale alcuni studi recenti hanno confermato un eccesso di leucemia, appare importante dedicare ulteriore ricerca e sorveglianza epidemiologica ”.

 

Nell‘articolo delle "Guardie Giurate per l'Ambiente" non solo vengono ripetuti in una maniera stucchevole i “non argomenti del prof. Battaglia”,  ma

-         vengono avanzate illazioni: “Vogliamo capire esattamente dove porti o abbia portato il fenomeno dell‘elettrosmog...Se sia un problema di impatto estetico dei tralicci, di tutela della salute, oppure sia solo uno squallido e tristissimo modo per ‘stoccare‘ e raccogliere voti (o, peggio, denaro) ”. A chi si riferiscono?

-         e fatte minacce:  “...stiamo valutando se ci siano i presupposti per informare l‘Autorita Giudiziaria, considerato che l‘art. 658 del Codice Penale prescrive che chi suscita un Procurato allarme presso l‘Autorita, cioe annunzia pericoli inesistenti, e punibile con la pena dell‘arresto fino a sei mesi”.

 

… Ci si consenta qui di prendere un po' di aria… prima  di continuare.

 

A questo punto ci chiediamo: Ma le "Guardie Giurate per l'Ambiente" sono ancora in grado di leggere i documenti del Consiglio Europeo, dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità, della Lega Italiana per la lotta contro i tumori, dei 119 studi sull‘elettrosmog?

 

Perchè non chiedono alla giustizia di far mettere in galera tutte queste Istituzioni, oppure di farle mettere in manicomio, per la schizofrenica insistenza con cui queste da anni continuano ad illuminarci sui pericoli per la salute proveniente dalla tecnica e dalle tecnologie?

 

Il Comitato per la difesa contro l‘Elettrodotto Via Massarenti / Via Prenestina ha preso coscienza ed ha fatto prendere coscienza del pericolo sulle nostre teste rappresentato dall‘Elettrodotto di 150mila Volt nell‘ambito e nella misura in cui questo pericolo per la nostra salute e la salute dei bambini è riconosciuto ampiamente nelle dichiarazioni del Consiglio europeo, dell‘OMS e della Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Nessun fanatismo. Nessun accanimento!

 

L'elettrodotto non è tanto  un problema di impatto estetico. Si tratta di un elettrodotto che  costeggia i campi sportivi del Diamond, dove giovani e ragazzi trascorrono ore ed ore ogni giorno, affianca la villa comunale, passa sopra al  Maxistore Di Meglio e al centro dei testimoni di Geova, sfiora il Liceo di Corato e si piazza di fronte ad un centro commerciale  intensamente frequentato e movimentato come è quello di D’Introno.

 

 

Potrebbero spiegarci le "Guardie Giurate per l'Ambiente" perchè le linee ad alta tensione siano state interrate nella zona residenziale di Torre Palomba, se l‘interramento è più pericoloso delle linee aeree, come esse affermano? Come mai le linee aeree, secondo le nuove disposizioni della legge quadro di questo governo, non possono più attraversare i centri abitati?

 

Saremmo noi (Legambiente, Comitato, Assessorato all'Ambiente, ecc.)  a tenere i cittadini “sotto tensione” o non piuttosto sono simili contributi che creano confusione e demoralizzano quanti si impegnano per migliorare l‘ambiente di questa citta?

 

C‘è qualcuno a Corato che abbia mai visto queste "Guardie Giurate per l'Ambiente" fare qualcosa secondo il programma che queste hanno esposto nell‘articolo stesso? Svolgiamo, scrivono, “da anni un continuo monitoraggio ambientale con una nostra ampia strumentalizzazione ”...

 

Ma si sono accorte queste Guardie di quello che succede nell‘Ambiente coratino, ma dove stanno veramente a "guardare" ?  Per es.:

  1. Si sono accorte delle Antenne di Monte Ripanno, della proliferazione di antenne e di ripetitori nel paese, della preoccupazione nelle persone che queste suscitano?
  2. Si sono mai accorte del cattivo smaltimento dell‘amianto proveniente da vecchi capannoni e distribuito, ossia gettano nei terreni delle Murge?
  3. Si sono accorte di ciò che è successo nell‘Alta Murgia, dei liquami e dei veleni qui spacciati come concime e disseminati a profusione?
  4. Si sono accorte dello smantellamento sistematico dei muretti a secco nelle campagne vicine a Corato e in tutta la Murgia?
  5. Si sono accorte delle fetide discariche, di cui si sta arricchendo la periferia di Corato e la campagna limitrofa?
  6. Si sono mai accorte queste Guardie del mal funzionamento del depuratore che appestava tutto un quartiere di Corato e i cui miasmi arrivavano fino al centro?
  7. Si sono mai chieste queste Guardie perchè ci sono tanti casi di cancro a Corato, dove la gente pratica la dieta mediterranea, dove l‘aria e l'acqua è buona, dove c'è tanto sole, ecc.? 
  8. Si sono accorte queste Guardie di quello che succede nelle viuzze del centro di Corato il venerdi ed il sabato sera,  di quanta droga venga spacciata in questa innocente cittadina?

 

Forse dovrebbero acuire un po' più lo sguardo su questi problemi e non fare opera di bassa politica per demolire chi sa quale persona, chi sa quale gruppo, chi sa quale compagine partitica...

 

Il comitato.

 

Vito DI CHIO , Vito VENTURA, Michele MINTRONE, Lidia BUCCI, Maria Pia SARDANO, Luigi  LASTELLA, Nicola TARANTINI, Gino BUCCI, Francesco BUCCI, Felice ARDITO, Filippo ARDITO, Pietro SAVINO, Italia VENTURA, Anna Maria TARRICONE Michele TORELLI, Roberto LOIODICE, Cosimo MASI

 

 

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