Lettera al Sindaco Giu. 2003 / 1





 

COMITATO PER LA DIFESA DALL'ELETTRODOTTO

VIA MASSARENTI - VIA PRENESTINA

 

 

Lettera

Al nuovo Sindaco

GINO PERRONE

 

 

 

Gen.mo Signor Gino Perrone,

 

Lei si È presentato come il SINDACO DI TUTTI, come colui che ha intenzione di "prendere a cuore" e "di petto" preoccupazioni e situazioni scottanti dei cittadini di Corato.

 

Con la presente lettera intendiamo informarLa e coinvolgerLa in uno dei problemi di quartiere, che da anni è "nell'aria"  - problema  che, per il pericolo per la salute dei cittadini e in particolar modo per la salute dei bambini che esso trasporta, rischia di creare  di giorno in giorno sempre più inquietudine nelle famiglie e nei singoli cittadini. 

 

Di che si tratta?

 

Si tratta di una situazione, nella quale noi cittadini da anni sperimentiamo  un senso di impotenza  di fronte all' indifferenza  di molti responsabili del bene comune ed un senso di delusione di fronte all' incapacità  della politica degli ultimi 25 anni di elaborare una prospettiva di soluzione al detto problema.

 

Nella convinzione che attualmente al Comune di Corato si voglia cambiare rotta e che  Lei, come ha esposto pubblicamente in tante dichiarazioni, voglia con pi— sensibilità e decisione politica mettersi "dalla parte dei cittadini" , focalizzando meglio le smagliature esistenti nel contesto sociale della città, intendiamo come "Comitato per la difesa dall'elettrodotto Via Massarenti - Via Prenestina"  rivolgerci direttamente a Lei e alla nuova Giunta nella speranza che finalmente  venga presa a cuore la situazione critica del nostro quartiere.

 

Con la presente desideriamo esporre i motivi per cui ci siamo riuniti in comitato e le strategie con cui intendiamo portare avanti una campagna di sensibilizzazione per i pericoli e l'effettivo inquinamento, in cui la popolazione di questo grande quartiere di Corato da anni vive.

 

Comitato di difesa - intenzione di difenderci - DA CHE COSA?

C'è qualcuno o qualcosa che aggredisce i cittadini che abitano, vivono e lavorano qui?

 

Sì: È l'elettrodotto da 150 Vm (150 mila Volt) che attraversa il quartiere di Via Massarenti - Via Prenestina: un quartiere densamente abitato, che non  si trova più alla periferia, ma nel contesto vivo di una città che si espande   (la periferia di Corato si È spostata fino alla Contrada Torre Palomba, fino ai quartieri limitrofi all'Oasi di Nazaret).

 

Si tratta di un elettrodotto che  costeggia i campi sportivi della Diamond, dove giovani e ragazzi trascorrono ore ed ore ogni giorno, affianca la villa comunale, passa sopra al centro dei testimoni di Geova, sfiora il Liceo di Corato e si piazza di fronte ad un centro commerciale  intensamente frequentato e movimentato come È quello di D'Introno.

 

Si tratta di una "aggressione sottile", che purtroppo per anni non abbiamo percepito: un'aggressione alla salute dei cittadini, ma anche all'ambiente ed all'estetica di una città per tanti versi "malmenata" dalla mancanza di un piano regolatore e dalla rabbia edilizia degli ultimi trent'anni.

 

Difesa - in che senso?

 

In primo luogo in senso civico, democratico ma, nella costituzione del comitato, decisa e determinata nel porre le basi per la soluzione di questo problema.
 

Secondo nel senso che vogliamo contribuire come comitato a prendere e a far prendere coscienza del pericolo per la salute e per l'inquinamento quotidiano, in cui anche a causa dell'elettrodotto siamo sottoposti, cosa che a lungo andare porta a favorire le tipiche malattie, di cui tutti abbiamo paura e che purtroppo anche Corato si registrano: cancro, Leucemia, irritabilità, disturbi dell'udito, mal di testa, insonnia, difficoltà di concentrazione, ecc.

 

Terzo nel senso di far prendere coscienza anche ai rappresentanti della politica cittadina della responsabilità che incombe su noi adulti e genitori nei riguardi della  salute dei bambini, che sono quelli che si trovano pi— in pericolo sotto le "tensioni elettromagnetiche"  e che porteranno nel futuro le conseguenze di un nostro comportamento ambientale cieco e irresponsabile.

 

L'OMS (Organizzazione mondiale della Salute) e tutte le organizzazioni europeee che lavorano per la tutela della salute dei cittadini sono concordi nell'affermare:

 

  1. Che la qualità della vita È inquinata e che    lo stato di salute dei cittadini che abitano e lavorano sotto o nelle vicinanze di un elettrodotto di tale dimensionea È seriamente  messa in pericolo.
  2. Ogni "organismo vivente È uno strumento elettromagnetico di grande, finissima sensibilità”. Di qui la vulnerabilità del nostro organismo se  entrano in funzione  campi elettromagnetici indotti da altre fonti che mettono in subbuglio l' equilibrio del nostro organismo. 
  3. Per chi vive 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana sotto o vicino ad un simile elettrodotto l'ambiente di queste persone È inquinato in modo permanente ed inevitabile.

Come afferma la relazione della Commissione europea del marzo 2001, "questo stato di cose È inaccettabile, solleva gravi questioni etiche e si può sostenere che costituisca una violazione del Codice di Norimberga, in quanto saranno queste  persone in definitiva a rivelare in che misura l'esposizione cronica a questi campi sia nociva; informazione questa che attualmente non È disponibile. In altre  parole, queste persone sono in effetti i soggetti involontari di una sperimentazione di massa" (Parlamento Europeo: Ufficio per la valutazione delle scelte scientifiche e tecnologiche, Resoconto esecutivo PE n. 297.574, marzo 2001).

 

Attualmente si registrano diverse Ordinanze di Tribunali in tutta Italia che impongono ai comuni o alle regioni l'interramento o lo spostamento delle linee elettriche aeree che producono delle immissioni in abitazioni private di oltre 0,4 microtesla. Il Tribunale di Venezia per es ha accolto la domanda di tutela della salute e del diritto di vivere in un ambiente salubre proposta nel gennaio 2002 da ottantasei cittadini del comune di Scorzè che vivino nelle immediate vicinanze dell'elettrodotto di 220 kv.

 

Dopo il "sequestro" di 15 tralicci dell'alta tensione, l'inchiesta sull'elettrodotto dell'Ogliastra registra un'altra novità: la Procura di Lanusei ha firmato quattro comunicazioni giudiziarie per abuso d'ufficio. Una riguarderebbe il responsabile del compartimento Enel per la Sardegna. E' chiaro che l'opinione pubblica manifesti attualmente notevoli preoccupazioni rispetto ai possibili effetti sanitari nocivi causati dall'esposizione a lungo  o a breve termine dall'elettrosmog.

 

Naturalmente non si È oggi ancora in grado di affermare che ci sia un rapporto diretto tra malattie come il cancro e l'esposizione alle onde elettromagnetiche degli elettrodotti. Studi internazionali sempre più pertinenti e non smentiti affermano però che c`è un nesso oggettivo tra l'esposizione prolungata ai campi magnetici e l'aumento della leucemia dei bambini.   Ora pensiamo al numero dei bambini che vivono in questo quartiere a densa popolazione.

 

Il comitato È cosciente della complessità del problema. L'elettrodotto che attraversa via Masserenti - Via Prenestina ed il quartiere sorto negli anni settanta con la legge 167 ‚ un esempio lampante di totale mancanza di piano regolatore, di irresponsabilità civica, manifestatasi nel nostro non lontano passato,  di misconoscimento del diritto dei cittadini alla salute e cioÈ ad un ambiente non inquinato.

 

La maniera con cui il quartiere È sorto sottacendo ai responsabili del piano regolatore la presenza di un grande elettrodotto che attraversava tutta la zona È un esempio di convergenza di interessi di parte  delle ditte costruttrici, del contributo della tacita adesione dell'allora amministrazione di Corato, che ha sottovalutato il pericolo e di silenzi generali.

 

Noi siamo convinti che questa amministrazione sia  in grado di affrontare gradualmente il problema, trovando delle soluzioni che portino alla  diminuzione effettiva del pericolo di inquinamento e di impatto elettromagnetico sui cittadini e soprattutto sui bambini di questo quartiere.

 

1. Abbiamo già registrato la buona volontà del Comune nell'aver dato ordine - grazie al Commissario Prefettizio -   che venga effettuato il monitoraggio di tutta la zona, come ha suggerito saggiamente la LEGA AMBIENTE DI CORATO, che si sta veramente impegnando in questo probleme, per portare a conoscenza il grado di inquinamento ambientale nel quale vengono a trovarsi tanti cittadini.

 

2. Un secondo passo da fare È trovare delle soluzioni praticabili  - ed oggi la tecnica È in grado di poter far questo - per spostare, alzare od interrarare il tratto pi— pericoloso delle linee aeree dell'elettrodotto che passano nell'immediata vicinanza delle case e delle scuole.

 

3. Come Comitato e come cittadini intendiamo inoltre collaborare attivamente con la nuova Ginta Comunale ad elaborare un piano graduale e realistico per la soluzione di questo problema.

 

4. Intendiamo altresì mettere a disposizione il nostro tempo e le nostre energie, perchÈ il problema dell'elettrodotto venga visto ed inquadrato in una sensibilità pi— responsabile per un ambiente non inquinato - ambiente che  favorisca la salute dei cittadini, la loro capacità lavorativa e sociale, ma  anche l'attenzione pi— vigile al "bene comune",  alla cura del verde,  della villa comunale e agli altri spazi  sociali esistenti nell'ambiente.

 

Corato, 8 giugno 2003

 

Vito Di Chio

 

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