Legambiente, WWF, GREENPEACE, ARCI, AIAB, ACLI e Slow Food

Bari,28febbraio 2011                                     

 Comunicato stampa

Anche in Puglia nasce il Comitato “Vota Sì per fermare il nucleare” Legambiente, WWF, GREENPEACE, ARCI, AIAB, ACLI e Slow Food uniti per respingere la del ritorno all’atomo Anche in Puglia si è costituito il C omitato referendario “Vota Sì per fermare il nucleare” aperto a tutte le organizzazioni e ai cittadini che intendono opporsi al ritorno all’energia dell’atomo.

Lo schieramento unitario e trasversale intende coinvolgere i cittadini nel respingere per la seconda volta nella storia del Paese la scelta nucleare per incentivare, invece, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e il risparmio energetico. Il Comitato è stato presentato, questa mattina, in conferenza stampa da Francesco Tarantini , Presidente Legambiente Puglia, Edoardo Zanchini , Responsabile Energia Legambiente e Roberto Zizzi , Commissione Energia WWF Puglia. Oltre a Legambiente e WWF , alla costituzione hanno aderito anche altre associazioni pugliesi quali Greenpeace, ARCI , AIAB , ACLI e Slow Food . Inutile, rischioso e controproducente: sono questi i principi alla base del Comitato “Vota si per fermare il nucleare” che opererà per promuovere capillarmente sul territorio il diritto di partecipazione democratica a questa scelta del Paese. Secondo il comitato, il nucleare non serve all’Italia, dal momento che il Paese ha una potenza elettrica installata di più di 100.000 megawatt, mentre il picco di consumi oggi non supera i 57.000 megawatt. Ma il nucleare non ridurrebbe neanche la dipendenza energetica dall’estero, perché l’Italia sarebbe costretta ad importare l’uranio, oltre alla tecnologia e ai brevetti. La scelta dell’atomo continua, poi, ad essere rischiosa: anche per i reattori di terza generazione EPR in costruzione sono emersi, infatti, gravi problemi di sicurezza, come hanno denunciato, a novembre 2009, le Agenzie di Sicurezza di Francia, Regno Unito e Finlandia. Senza considerare che ancora non è stato risolto il problema di dove depositare in modo sicuro e definitivo le scorie. L’energia nucleare è infine costosa e controproducente per le tasche dei cittadini e per l’economia del Paese. Per tornare all’atomo, infatti, bisognerebbe ricorrere a fondi pubblici e garanzie statali, quindi alle tasse e alle bollette pagate dai cittadini. Tutte risorse importanti, sottratte ai finanziamenti per la ricerca, per l’innovazione tecnologica, alla diffusione dell’efficienza energetica e le energie rinnovabili, quindi ad investimenti più moderni e incisivi da un punto di vista ambientale e occupazionale. Secondo il Comitato, dunque, non c’è bisogno di nuova energia nucleare, ma semplicemente di incentivare la crescita delle fonti rinnovabili in sostituzione di quelle fossili: solo con la nascita di una vera e propria rivoluzione energetica, capace di contrastare i cambiamenti climatici, di innovare processi e prodotti sarà infatti possibile dare risposte concrete alla crisi economica. “ Fare informazione sarà il primo obiettivo del Comitato. - dichiara Zanchini - Dobbiamo far capire che le alternative rispetto 1987 nello sviluppo energetico ci sono e sono rappresentate dalle fonti rinnovabili. Inoltre, chiediamo di accorpare il referendum al primo o al secondo turno delle amministrative per contrastare il Governo che, stabilendo un'altra data, vuole impedire il raggiungimento del quorum, come sta intralciando una corretta ed equa informazione.” “Siamo certi – continua Tarantini - che i cittadini pugliesi non si faranno influenzare dal fronte pro nucleare e andranno a votare sì al referendum abrogativo che fermerà il salto all’indietro che il Governo vorrebbe far compiere al Paese.” “E' guerra aperta contro lo sviluppo sostenibile nonostante l'uranio estraibile si estinguerà entro il 2050 – conclude Zizzi – Secondo uno studio di Ecofys e WWF Internazionale si può raggiungere il 100% di energie rinnovabili fino alla metà del secolo usando le tecnologie attualmente disponibili.” Le adesioni al Comitato “Vota Sì per fermare il nucleare” sono aperte a cittadini, associazioni e organizzazioni. Per informazioni e adesioni www.fermiamoilnucleare.it

Un banchetto per chiedere la consulta ambientale

Un banchetto per chiedere la costituzione della consulta ambientale e per parlare di energie rinnovabili e no al nucleare.    

Ritorniamo dopo un anno sullo stesso argomento …… Facciamo una rapidissima cronistoria: nel gennaio 2009 il Consiglio Comunale ha istituito la Consulta ambientale (vedi delibera del C.C. del 26 Gennaio 2009), ma nonostante i nostri appelli ripetuti nel febbraio dello scorso anno, il silenzio regna assordante senza nessun apparente motivo. Legambiente da sempre propone e promuove la partecipazione come uno strumento utile ed in certi casi necessario per la soluzione dei problemi ambientali. La Consulta per l’Ambiente, infatti, assolverebbe alla prioritaria funzione di creare una sorta di "Forum tematico", ossia un luogo aperto al confronto democratico tra istituzioni, associazioni, gruppi e singoli cittadini al fine di gestire i numerosi ed in certi casi inevitabili “conflitti ambientali” che insistono sul nostro territorio. Del resto, per noi, lo scopo principale di questo organo di consultazione è quello di promuovere iniziative capaci di diffondere la cultura della difesa del territorio e delle risorse naturali della città e, allo stesso tempo, accompagnare da vicino gli atti burocratici inerenti l’ambiente adottati dall’Amministrazione per esprimere pareri, dare suggerimenti e proporre eventuali modifiche. Si tratta, senza dubbio, di uno strumento che, da una parte riconosce il valore dell’azione civica della cittadinanza, dall’altra si propone di promuovere ulteriormente la partecipazione attiva delle associazioni dei cittadini nei processi decisionali dell’Amministrazione Comunale. Temi quali la realizzazione delle piste ciclabili, le vicende legate all’elettrodotto con la Consulta avrebbero trovato un luogo di discussione e confronto istituzionale in grado di rendere davvero partecipe e consapevole tutta la cittadinanza su questioni estremamente importanti per le quali non è più possibile pensare di far cadere dall’alto le decisioni, giuste o sbagliate che siano, ma è sempre di più fondamentale ed importante creare strumenti governance in grado di garantire decisioni condivise , efficaci ed efficienti. Dopo il sesto anniversario del Protocollo di Kyoto (il 16 febbraio scorso) non possiamo esimerci da fare un riferimento alle problematiche energetiche soprattutto in prospettiva della battaglia referendaria ormai alle porti per scongiurare il ritorno all’atomo dell’Italia. Restiamo convinti che oggi più che mai bisogna rilanciare il tema dell’efficienza energetica e delle forni rinnovabili quali vere alternative ai costi esagerati dell’energia e per evitare un ritorno al passato che non lascia presagire niente di buono ed i cui effetti si scaricheranno inevitabilmente sulle generazioni future.      

Nucleare, Consulta: su impianti necessario parere preventivo delle Regioni

Nucleare, Consulta: su impianti necessario parere preventivo delle Regioni  

Legambiente Puglia: “Stop alla campagna denigratoria contro le fonti rinnovabili in Puglia.

Ora mobilitazione per vincere il referendum contro il nucleare”       “Per realizzare qualsiasi infrastruttura è necessaria la condivisione con il territorio, a maggior ragione per impianti che compromettono l’area che li ospita. Questo vale ancor di più per le centrali nucleari che hanno un fortissimo impatto in termini d’inquinamento locale e che sono molto discutibili dal punto di vista della sicurezza”. Così commenta Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia, la sentenza della Consulta che stabilisce il parere preventivo delle Regioni sulla possibilità di costruire una centrale atomica sul loro territorio. “Una notizia che ci rallegra perchè ristabilisce il diritto dei territori a partecipare al processo decisionale delle grandi opere che hanno grandissime ricadute ambientali e sociali L’Italia –conclude Tarantini– ha bisogno di una politica energetica che disegni un sistema energetico sicuro, competitivo e sostenibile, in linea con quanto stanno facendo le grandi potenze economiche mondiali. In Puglia, invece, da mesi stiamo assistendo ad una campagna denigratoria contro le fonti rinnovabili. Non si può fare di tutta l’erba un fascio. Bisogna bloccare gli impianti che deturpano il paesaggio ma anche puntare alla riduzione delle fonti fossili, cosa non attuata del PEAR e soprattutto iniziare a mobilitare i cittadini per vincere il referendum contro il nucleare”.

Iniziative del Comitato Acqua Bene Comune di Corato

Iniziative del Comitato Acqua Bene Comune di Corato

Per continuare a sensibilizzare la cittadinanza e le istituzioni  

Nel corso dei precedenti mesi in Puglia sono state raccolte 105.000 firme per difendere l’acqua pubblica,la  Regione Puglia e  i Movimenti per l'Acqua Bene Comune avevano scritto, dopo un tavolo tecnico, una legge che permettesse la ripubblicizzazione dell'AqP a beneficio di tutti i pugliesi. Il disegno di legge era pronto già nel dicembre 2009 ed era evidente a tutti, che si andava in direzione opposta rispetto all'impianto “privatizzatorio” della legislazione nazionale .La scorsa Giunta Regionale votò all’unanimità in favore del disegno di legge, facendo una precisa scelta politica. In un primo momento, fu promesso che il disegno di legge sarebbe stato approvato in Consiglio regionale entro la fine della passata legislatura, ma così non è stato. In seguito, fu promesso, che il disegno di legge sarebbe stato approvato in Consiglio regionale entro i primi cento giorni dell’attuale legislatura, ma così non è stato. Oggi, assistiamo all’ennesima beffa: il disegno di legge pugliese non è stato ancora approvato. Inoltre, in commissione consiliare è stato proposto un ordine del giorno con il quale congelare gli effetti della Legge Regionale di trasformazione in Ente di Diritto Pubblico dell’Acquedotto  Pugliese. Una Legge che se approvata non verrà applicata. Pertanto, è previsto un presidio a Bari sabato 4 dicembre in Piazza Umberto alle ore 16 in cui saranno presenti tutti i comitati civici e i cittadini per promuovere la Giornata contro la privatizzazione dell’acqua! Il comitato cittadino di Corato si riunirà giovedì 9 alle ore 20,30 presso la sede del circolo Legambiente, in via Santorno,11,per organizzare nuove iniziative locali di sensibilizzazione. Sono invitati tutti i cittadini,i gruppi e le associazioni sensibili a difendere l’Acqua come Bene Comune.       Il comitato Acqua Bene Comune di Corato                                    

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