Proiezione del docu-film RBMK - Cernobyl vent'anni dopo





             

             Proiezione del docu-film "RBMK - Cernobyl vent'anni dopo"

Il nostro No al Nucleare ricordando il disastro di 23 anni fa  

Per motivare il no al nucleare e rilanciare le ragioni del clima, delle rinnovabili e dell’efficienza energetica   Appuntamento 29 aprile prossimo alle ore 18.30 presso la Biblioteca Comunale di Corato     L’industria del nucleare è  in abbandono in tutto il mondo. Dal 1978 non si costruiscono più centrali negli Stati Uniti, la Germania e la Spagna hanno già annunciato il loro programma di dismissione delle centrali nucleari nei prossimi anni. Il perché questi Paesi non investono più nel nucleare è dovuto principalmente a tre problematiche tutt’ora irrisolte: a) eccessivi costi per la costruzione delle centrali; b) difficoltà nello smaltimento delle scorie e nella dismissione degli impianti; c) conseguenze sulla salute e insicurezza degli impianti.   Tuttavia, il Governo continua a parlare di nucleare mentre ha firmato accordi europei vincolanti per giungere a una quota del 35% di energia elettrica da fonti rinnovabili al 2020. A 23 anni dall’incidente di Cernobyl, il nucleare pone ancora gravi problemi di sicurezza. La centrale di Cernobyl ha cessato la sua attività il 15 dicembre del 2000, ma ancora oggi le conseguenze sono gravissime. Il fall-out radioattivo, infatti, ha interessato oltre 150mila chilometri quadrati di territorio tra Bielorussia, Ucraina e Russia, coinvolgendo più di 3 milioni di persone.   Per ribadire il No dei cittadini e delle comunità locali al nucleare, a 23 anni dal referendum, Legambiente Corato propone la visione del docu-film “RBMK - Cernobyl vent'anni dopo”, perché anche chi non ha vissuto il dramma conosca o riconosca la pericolosità degli impianti nucleari e per ribadire il suo NO a produrre energia nucleare in Italia. Il video ripercorre il dramma che nel 1986 l’esplosione di uno dei reattori della centrale nucleare di Cernobyl ha creato in tutto il continente europeo. Interverrà Giorgio Zampetti, Ufficio Scientifico Nazionale di Legambiente. “Il ritorno al nucleare proposto dal nostro Governo –dichiara Zampetti- appare quanto mai inopportuno ed inattuale. Infatti, mentre tutti i governi del mondo, a partire da quello degli Stati Uniti, stanno investendo in rinnovabili ed efficienza energetica, il nostro Governo ha cancellato l’obbligo della certificazione energetica degli edifici ed ha ostacolato l’approvazione della Direttiva Europea del 20-20-20. La Puglia ha dichiarato il suo NO al nucleare nel suo Piano Energetico Ambientale denunciando l’incompatibilità della fonte nucleare con le scelte che compie in materia di energia.”   Anche il Circolo di Corato ha aderito alla campagna nazionale lanciata in ottobre da Legambiente per promuovere i territori denuclearizzati, protocollando una richiesta di approvazione di un ordine del giorno da parte del consiglio comunale al fine di far dichiarare anche il nostro comune territorio denuclearizzato.    “Legambiente si oppone alla scelta del Governo –conclude Aldo Fusaro, Presidente di Legambiente Corato- perché non è del nucleare che l’Italia ha bisogno per rilanciare l’economia e risolvere la sua dipendenza dal petrolio ma di un mix di efficienza, risparmio energetico e potenziamento delle fonti rinnovabili. Dobbiamo sostenere il diritto delle popolazioni locali a fare valere la loro opinione soprattutto dopo un referendum in cui gli italiani, l’8-9 novembre 1987, votarono contro il nucleare in Italia con una percentuale dell’80%. Per questo chiediamo che sia votata in consiglio comunale la nostra proposta di delibera per dichiarare Corato territorio denuclearizzato”.     L’Ufficio Stampa     Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sosostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Info:  www.missioni-africane.org  

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