Aspettando il teatro, la città spera…

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Aspettando il teatro, la città spera…  

Quando si chiuderà il restauro sarà necessario occuparsi della gestione del Teatro.

  Il circolo della Legambiente su via Duomo per parlare di Teatro e rilanciare la Campagna “Per il Clima contro il Nucleare”   L’appuntamento è Giovedì 23 luglio a partire dalle ore 19,30   Continuano gli appuntamenti estivi del Circolo di Legambiente, dopo il banchetto fatto in via Sant’Elia nelle scorse settimane, dove ci siamo confrontati con i residenti per parlare di raccolta differenziata, siamo di nuovo tra i cittadini per parlare di due temi di assoluta attualità. Il teatro Comunale, ritornato alla ribalta  a seguito della notizia diffusa via Facebook sulla presunta data di riapertura, e sul Nucleare dopo l’approvazione di qualche giorno fa del DDL Sviluppo che ha riaperto formalmente la stagione nucleare Italiana.   Per quanto riguarda il teatro comunale proviamo a fare qualche proposta soprattutto in merito alla gestione. Il teatro comunale  ha rappresentato in questo quasi secolo e mezzo di vita, il cuore pulsante della vita culturale della città. Ricordando brevemente la storia, questa ebbe inizio nel 1869 sotto l'amministrazione del sindaco Giuseppe Patroni Griffi (poi parlamentare repubblicano in soli tre anni di sindacatura), che commissionò all'impresa Salvietti e agli ingegneri Florio e Rota, il compito di costruirlo anche a maestranze del San Carlo di Napoli. Dopo l'abbandono dell’immobile  nel 1932, erano sopravvissuti solo i muri perimetrali e dell'interno a bomboniera, non era rimasto più niente. Nel 1952, i palchetti in legno non c’erano più. I vecchi gestori i fratelli Lastella ricavarono una galleria che riversava il suo carico solo sul foyer e sui muri laterali, liberando la costruzione di pilastri nella platea. Il contenitore culturale chiuso da oltre un ventennio è stato al centro di dibattiti, petizioni, polemiche, controversie giudiziarie ecc. Finalmente, e di questo va riconosciuto tutto il merito all’attuale Amministrazione Comunale che ha saputo trovare i fondi necessari, sono cominciati i lavori di restauro. Alla redazione del progetto di restauro hanno partecipato l’architetto Massimo Alvisi, collaboratore del noto architetto Renzo Piano e l’ingegnere Jürgen Reinhold, esperto di acustica, intervenuto nel restauro del Teatro “La Fenice” di Venezia.   I lavori che si sarebbero dovuti concludersi in 575 giorni per un costo complessivo di 3.350.000,00 euro e restituito in meno di due anni  a tutti i coratini con la possibilità di tornare nel loro Teatro, simbolo della storia e della cultura della Città, dove tanti artisti famosi sono passati. Tuttavia, ad oggi, i lavori non sono ancora conclusi, sembra per il subentrare di ulteriori difficoltà tecniche non previste nella fase iniziale. Anche se non ci sono ben chiari i motivi di questo ritardo, non ci sembra il caso di polemizzare… Abbiamo aspettato oltre vent’anni, aspetteremo un altro po’ per la riapertura. La vera sfida della Città è quella della gestione del Teatro, vero nodo, ancora da sciogliere, ma, che rappresenta certamente l’elemento più importante per rilanciare davvero una nuova stagione culturale a Corato. A questo proposito, riteniamo sia utile avviare una discussione pubblica e partecipata proprio per definire nella maniera più condivisa possibile un programma di gestione del Teatro che davvero rispecchi le esigenze e le aspirazioni della nostra città. Per questo, riteniamo che il primo passo sia nell’individuare, per la direzione, una personalità di altissimo profilo con esperienza artistica pluriennale, meglio anche a livello nazionale, al fine di garantire la massima visibilità alle attività culturali del Teatro. Pensiamo, quindi, a qualcuno che sia in grado di avere e gestire contatti con una molteplicità di imprese e strutture per organizzare, per attirare sponsorizzazioni, per promuovere collaborazioni con artisti di fama e media anche nazionali,per  strutturare interventi specialistici (pianificare un cartellone con rappresentazioni ed attività culturali in genere)in modo efficace.   Inoltre, siamo convinti che la qualità della gestione dipenderà anche dal livello di partecipazione dei cittadini e delle associazioni culturali della nostra città. In merito al secondo tema della serata che a prima vista sembra non c’entrare nulla con il primo ma in realtà ci si collega. Del resto l’apertura di un Teatro cos’è se non la volontà di ridare dignità, cultura,memoria e futuro ad un territorio? Ed allora, che futuro è quello che pone al centro del suo sviluppo il ritorno al nucleare? Un tragico ed inutile passo indietro, soprattutto in una fase di massima espansione delle energie rinnovabili che andrebbero sempre di più incentivate e diffuse, anziché mortificate con il nucleare. L’abbiamo ,già, detto, non solo, recentemente, ma, ormai, da più di vent’anni fa.(RICORDIAMO CHE NEL 1987 L'ITALIA HA DETTO NO AL NUCLEARE). Il nucleare non serve, è pericoloso, troppo costoso ed oggi dobbiamo dire inutile per raggiungere gli obiettivi di Kyoto. Col il decreto approvato il 09 luglio scorso, il governo avrà la delega per decidere quali tecnologie scegliere, i criteri per l’individuazione dei siti delle future centrali e le compensazioni alle popolazioni che ospiteranno sul loro territorio gli impianti. In pratica, si è deciso di escludere i territori da qualsiasi decisione e diritto di parola nella localizzazione degli impianti, che dovrebbe essere fatta entro sei mesi dall’approvazione. Dopo aver depositato la nostra richiesta di far dichiarare dal Consiglio Comunale, Corato comune denuclearizzato (dal 20 febbraio non abbiamo ancora ricevuto finora una risposta….), dopo il convegno sul nucleare dell’aprile scorso, siamo per la terza volta in piazza per ribadire il nostro no ad una fonte energetica inutile e pericolosa e per continuare la nostra raccolta firme.   L’appuntamento, quindi, è per Giovedì 23 in Via Duomo dalle 19,30 alle 22,00, dove allestiremo un banchetto per discutere e dialogare con i cittadini sui temi proposti,formuleremo la nostra proposta per la direzione artistica del teatro comunale, informeremo sulla nostra campagna sui pozzi in Niger in collaborazione con la SMA (Società Missioni Africane) di Genova, ci sarà un angolo con prodotti del commercio equosolidale ed altro ancora.   Continueremo ad essere lievito all’interno della città, come sempre e nonostante tutto.   L’Ufficio Stampa   Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sosostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Info:  www.missioni-africane.org