L'elettrosmog nella 167





 

  I RISULTATI DI UN SONDAGGIO “una logica dei doppi pensieri”   nella presa di posizione sul tema della difesa dall’elettrosmog e sulla dichiarata affermazione di tutela della salute dei cittadini da parte dell’Amministrazione locale        Il sito http://www.legambientecorato.it/ ha proposto nelle ultime settimane un sondaggio su “elettrosmog e sanità”, stimolando così i soci ed i visitatori del sito ad una riflessione su attività che da sempre costituiscono punti-forza degli  obiettivi e dei traguardi dell’Associazione.   Tenendo conto del “contesto” della rete e tenendo presente la sua “tipica dinamica”,  si rimane stupiti di due cose: a)     della grande  partecipazione a questo sondaggio; b)     della raffinata capacità discriminatrice che le risposte suggeriscono. Non c’è nessun segno di lettura ideologica del quesito posto, né tanto meno un accanimento da “fondamentalismo ambientalista” nell’insieme delle risposte.   C’è invece, nella presa di posizione sul tema della difesa dall’elettrosmog e sulla dichiarata affermazione di tutela della salute dei cittadini da parte dell’amministrazione locale, “una logica dei doppi pensieri”: mentre si avverte che l’amministrazione sta venendo incontro alle preoccupazioni della popolazione, dall’altro si percepisce l’azione frenante di una politica che non ha ancora preso del tutto coscienza delle priorità.   Ed in effetti, di priorità si tratta in tutta questa problematica – non di questioni di principio, non della discussione dei “massimi sistemi” per il  trasporto dell’energia. I cittadini chiedono da anni al comune il rispetto dei principi di precauzione e di minimizzazione, ritenuti di fondamentale importanza per ogni problema potenziale di natura sanitaria, - principi quindi, in forza dei quali si devono allontanare le linee elettriche da scuole, da centri sportivi, da luoghi vicini alle abitazioni.   Non per semplice “fede ambientalista”, ma sulla base di studi  epidemiologici e ricerche scientifiche degli ultimi anni  (come  quelli dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro e della Lega italiana per la lotta ai tumori) si è sempre più preso coscienza che  la incidenza dell’elettrosmog, in particolare delle basse frequenze (elettrodotti) sulle leucemie infantili e l’aumento di tumori per esposizione a campi con induzione magnetica superiore a 0,4 microtesla è una realtà inequivocabile.   Per questo si chiede con insistenza l’interramento dell’elettrodotto di Corato che trasporta un carico di 150.000 Volt e che ha un impatto elettromagnetico che va oltre i limiti indicati da queste associazioni e dalla Commissione Ambiente del Parlamento Europeo, che con la Direttiva dell’ 8.3.2005 ha obbligato gli stati membri a non superare la soglia di 0,2 microtesla  nella costruzione dei nuovi elettrodotti.   Tutta la 167 e il Liceo Oriani sono costretti da anni a convivere con la vicinanza inquietante dell’elettrodotto, nonostante che cittadini critici ed amanti di questa città abbiano fatto presente questo problema a tutte le amministrazioni degli ultimi anni.   Più del 18% di quelli che hanno risposto al quesito sono convinti che questo progetto è un banco di prova per l’attuale Amministrazione, che a suo tempo (nel lontano 2003!), quasi compatta, firmò la petizione popolare di interramento dell’elettrodotto che attraversa la 167.   Se a questi si aggiunge il 5% di coloro che affermano che l’intenzione del comune è credibile, e se poi a questi si assomma il 16% di coloro che sono del parere di continuare a sostenere questa iniziativa, si arriva al 38% di persone che esprimono una fiducia critica all’azione del comune.   È un capitale che l’Amministrazione non può sperperare, che può usare come spinta per superare le lungaggini e le complicazioni  burocratiche; capitale di fiducia, di cui può servirsi per mettere a fuoco un problema anche da un punto di vista delicatamente politico.   L’altra faccia della medaglia è la posizione di quasi il 20% delle persone che non concedono alcuna credibilità all’Amministrazione. Ci possiamo chiedere a che cosa sia riportabile questa amara valutazione.   È chiaro che qui i lettori – come molti cittadini d’altronde – avvertono una grande discrepanza tra promesse e fatti. Ed in questo caso la promessa è stata la dichiarata affermazione di priorità che la salute dei cittadini avrebbe avuto agli occhi ed al cuore di questa Amministrazione. Priorità che ancora non ha dato i suoi frutti, mentre si è assistito alla realizzazione di altri progetti cittadini – anche costosi -  che  hanno avuto più il compito di accentuare la visibilità dell’azione dell’Amministrazione che una vera valenza di risanamento e di integrazione del tessuto cittadino.   A questi 20% dobbiamo aggiungere ancora il 26% di coloro che affermano che la intenzione dell’Amministrazione obbedisce ad una pura strategia politica. Dietro a questa lucida valutazione riteniamo che non stia semplicemente un giudizio affrettato di una opposizione che non è in grado di pensare che chi fa determinate scelte politiche diverse, agisce  nel contesto del bene comune.  In questa presa di posizione si percepisce il  timore che decisioni coraggiose come questa, che concerne l’attuazione del principio di precauzione, siano troppo costose all’interno di necessari compromessi politici che una amministrazione è costretta a fare.   Ancora più amara è la lettura dell’operato del comune se si tiene conto di quel 14% di persone che sono del parere che la strategia dell’Amministrazione non è altro che l’inizio della fine delle illusioni di una cittadinanza attiva.   È una conclusione che noi – cittadini dei comitati e quanti hanno a cuore il problema della salute dei propri cari, dei propri figli, dei vicini di casa e dei cittadini di tutto un quartiere – non siamo disposti ad accettare.   È un imperativo oggi ancora valido e di grande produttività sociale, a)      continuare ad essere istanza critica nei riguardi di chi ha responsabilità politica e amministrativa; b)      continuare ad essere  disposti al dialogo attivo e farsi forze d’integrazione nella città in cui si vive, a fianco ai giovani che guardano con occhi critico ai modelli degli adulti.   È un fatto però assodato che i segnali che l’Amministrazione finora ha inviato inducono parecchie persone a pensare “all’inizio della fine”.   Noi ci auguriamo invece che il Comune, che pure ha fatto i primi passi nella direzione giusta, possa ora fare veramente sul serio.   Ce lo auguriamo.       Comitati per la difesa contro l’elettrodotto Via Predestina/Via Massarenti

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