La mobilità sostenibile: il futuro è prossimo?



mobilità sostenibile


La mobilità sostenibile: il futuro è prossimo?

Atti e azioni contribuiscono alla qualità dell’aria e delle nostre città.

Tra le sfide del futuro in merito alla sostenibilità ambientale c’è anche quella della mobilità che produce la Co2 –anidride carbonica oltre i limiti su più città sul territorio nazionale.

https://www.legambiente.it/emergenza-smog-i-nuovi-dati-di-malaria-il-report-di-legambiente-sullinquinamento-atmosferico-in-citta/

Le conseguenze sono: centri urbani chiusi, zone 30, limitazione a veicoli vetusti, contenimento dell’uso delle caldaie domestiche sembrano non proprio sortire l’effetto sperato sulla salute dell’aria, purtroppo, serve una cura da cavallo. Purtroppo, è necessario un cambiamento degli stili di vita e dei comportamenti dei cittadini che spesso potrebbero essere più virtuosi. Possiamo elencare, infatti, almeno 4 fattori in grado di condizionare gli scenari: la guida autonoma, i regolamenti sulle emissioni inquinanti, il car sharing e – appunto – l’arrivo dei veicoli elettrici con una più ampia diffusione. Usare la condivisione di mezzi di trasporto con un uso virtuoso di piattaforme e social, valorizzare il supporto dell’ intermodalità dei mezzi sono necessari per abbattere costi e anidride carbonica, traffico e …tutto il resto. …Tocca anche alle case produttrici produrre veicoli più performanti nella durata, nei costi, nell’ efficienza. Il motore elettrico è l’innovazione nel campo delle auto anche per i suoi bassi costi di manutenzione. L’auto elettrica è molto più vecchia delle sue sorelle a benzina e a diesel o delle attuali ibride che hanno il ruolo di accompagnare l’automobilista del passaggio dal motore tradizionale termico a quello elettrico. I primi tentativi di commercializzazione delle vetture elettriche risalgono al 1881 per opera del costruttore francese di carrozze, Charles Jeantaud. Per quanto riguarda i motori delle autovetture, l’innovazione è molto più recente specie per le batterie che dovranno essere sempre più performanti: sviluppare un’auto elettrica interpella molta meno progettazione e componenti che una a benzina o diesel o delle stesse ibride che sono un compromesso tra veicoli a doppia combustione, generalmente benzina/gpl o elettrico con motore a combustibile liquido. Il motore, o meglio i motori, devono solamente far girare una ruota spinti dall’energia conservata a bordo nella batteria. I motori termici tradizionali, oltre ad avere molte più componenti, hanno poi la funzione di “contenere” l’esplosione generata dall’ignizione del carburante. Oltre che più complessi sono quindi più pesanti e ingombranti. La vita media di una batteria di un auto elettrica, prima della sua sostituzione è di circa 200mila chilometri, anche se le case automobilistiche stanno lavorando alla realizzazione di batterie più longeve, potenti e più veloci nella fase della ricarica, auspicando un abbattimento dei costi del kit batteria, vera mannaia economica per rendere l’acquisto dell’auto elettrica veramente competitiva. Sempre più aziende automobilistiche stanno investendo in questo settore nella ricerca e risoluzione di problemi che tutt’ora ha chi possiede un’auto elettrica , come il tempo di ricarica o il prezzo iniziale per l’acquisto della vettura. E’ necessario piuttosto distribuire e diffondere le colonnine elettriche per poter permettere la ricarica delle autovetture. Sono tutti ostacoli che una volta superati porteranno al trionfo dell’elettrico rispetto all’auto tradizionale , serve solo pazienza e lungimiranza anche da parte degli amministratori. Non basta solo la limitazione dei mezzi a motore, ma servono una serie di scelte personali e collettive: favorire gli acquisti a km 0 , puntare su elettrodomestici e caldaie o un riscaldamento sempre più ad alta efficienza energetica, fare una corretta raccolta differenziata in modo appropriata e sempre “più spinta” , anche i rifiuti sono uno strumento importante, evita la produzione di un inutile CO2 e genera nuove materie prime seconde che si possono reinserire nel campo produttivo con la produzione di nuovi beni più sostenibili generando anche nuove ed innovative forme di economia circolare. Tutti possiamo fare qualcosa per migliorare la qualità dell’aria, ma non dipende solo dalle scelte degli amministratori, che hanno anche il ruolo di essere gli orientatori delle scelte dei cittadini anche a scapito di applausi e di consenso: non è più possibile andare all’angolo della strada per farsi un caffè con l’auto o comprare le sigarette utilizzando l’autovettura per pochi metri, non ha senso, specie se poi si va in palestra per tenersi in forma o ancora si è a dieta, revisioniamo le abitudini, non puntando il dito sugli altri o , talvolta, su poco lungimiranti amministratori locali che non sempre hanno una visione ambientale ad ampio spettro, attenti agli umori o sentiments dei social e dei propri cittadini.

Informazioni aggiuntive