Il Dolmen





 

Il dolmen di Corato è situato fuori dal centro urbano in una zona rurale tra Corato e Bisceglie nella contrada La Colonnella.

E’ sicuramente tra i monumenti dell’età del bronzo più antichi situati nell’agro cittadino è denominato “Chianca dei Palatini”.

 

Il monumento sito a cinque chilometri dal centro urbano ,è situato sulla strada provinciale 85 che collega Corato con Bisceglie. L’ imponente struttura megalitica,scoperta dallo studioso Marco Gervasio nel 1923,è  messa in relazione in genere con i riti funebri di età preistorica, i dolmen dell'agro coratino si erge a breve distanza l'uno dall'altro, in mezzo agli uliveti tra Corato e Bisceglie, e rientrano nella categoria delle tombe a galleria databili alla media età del Bronzo. Attualmente ne sono rimasti quattro, ma in passato dovevano essere molti di più: si ha notizia, infatti, di almeno tre tumuli funerari distrutti in epoca recente, tra il 1911 e il 1975. Il dolmen nel 1984 fu acquistato,ma già il primo gennaio del 2001 si ebbe una prima inaugurazione del monumento da parte dell’amministrazione comunale dalla giunta di Gino Di Gennaro (N.d.R. Vedi Lo Stradone dicembre 2000 pag.14 Faretra- Corato,città del dolmen) . Attualmente l’area prospiciente il dolmen ha un  accesso , dotato di parcheggio e di una adeguata cartellonistica per dare una spiegazione semplice e sintetica del dolmen di Corato .L’amministrazione comunale ha un progetto di un ulteriore sviluppo del sito con la realizzazione nell’area prospiciente al dolmen come una zona di attività culturali integrate.
 

Il termine dolmen viene dal dialetto bretone(antica lingua britannica) e significa “tavola di pietra” Questa parola è entrato nella terminologia archeologica alla fine del XVIII secolo per determinare un tipo di costruzione detta tomba a galleria, elevata con grandi pezzi di pietra,del peso di alcune tonnellate ,trasportati probabilmente da una serie di funi e tronchi per trasportare e far scivolare i lastroni di pietra e trasportarli con la forza di almeno venti uomini per almeno cinquanta giorni. Si auspica che questo monumento possa essere conosciuto innanzitutto dagli stessi coratini che, per anni, ne hanno ignorato l’esistenza. 

Mentre nella zona collinare di San Magno, è situata una necropoli di età neolitica avente un’area circolare.

 

Giuseppe Faretra

 

 

 

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