Risposta ad una lettera su www.coratolive.it

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Comitati per la lotta contro l’ìnquinamento elettromagnetico.

Circolo LEGAMBIENTE Corato    

RISPOSTA  all’articolo di Antonio Patruno su www.coratolive.it 

“Elettrodotto: L’interramento risolverebbe i problemi?”    

"Carneade! Chi era costui?" ruminava tra sè don Abbondio seduto sul suo seggiolone, in una stanza del piano superiore, con un libricciolo  aperto davanti, quando Perpetua entrò a portargli l'imbasciata.”   … Abbiamo pensato proprio al Manzoni, a questo passo delizioso de I Promessi Sposi leggendo sul sito http://www.coratolive.it/news/news.aspx?idnews=4004  la lettera sul tema “Elettrodotto: “l’interramento risolverebbe i problemi?” (lettera che la Redazione volentieri incornicia ad articolo),  in cui il Signor Antonio Patruno commenta con vibrante empatia la conferenza  organizzata dalla Amministrazione  sulla emergenza tumori a Corato, riscontrando in questa tutte le risposte agli interrogativi dei cittadini e discetta con dichiarata sicurezza l'INTERRAMENTO.   “Carneade! Chi è costui?” Chi è questo “Carneade coratino”, tanto esperto di tralicci, di interramento,  di elettromagnetismo e tanto preoccupato per lo “spreco di danaro pubblico”?   Sarà un ingegnere dell’ENEL,  un tecnico raffinato, un esperto in elettromagnetismo - dal momento che intende mettere in evidenza “il punto di vista ingegneristico della questione”?   Il Signor Patruno si scaglia senza mezzi termini contro chi ha osato ed osa proporre all’Amministrazione Comunale di Corato di  INTERRARE I TRALICCI DELL’ALTA TENSIONE che attraversano la 167 – una “assurdità” ed uno “spreco di danaro pubblico”, bollando l’inquinamento elettromagnetico come un “fantasma immaginario” di comitati e Legambiente...   Ecco il testo centrale della sua filippica:   “Detto cio', a proposito del famigerato elettrosmog, mi preme sottoporre alla Sua attenzione il punto di vista ingegneristico della questione.  Quanto all'elettrodotto, vorrei chiedere a tutti coloro che ne sostengono l'interramento: sono coscienti che in questo modo, oltre a sprecare una grossa quantita' di denaro pubblico (e quindi anche mio e Suo) il livello di esposizione al campo magnetico aumenterebbe? Infatti, un qualsiasi tecnico del settore, potrebbe spiegare che il campo magnetico generato da una corrente elettrica e' inversamente proporzionale alla distanza dalla linea: se quindi adesso la linea e' a 30 m da terra, interrandola diciamo anche a 2 m, il livello di campo misurato a terra sarebbe 15 volte superiore!! Si rende conto dell'assurdita'?”   Rispondiamo per sommi capi:   1. Per quanto riguarda il problema del rischio per la salute proveniente dall’inquinamento elettromagnetico:   a)       Vorremmo chiedere al Signor Patruno  se conosce le Organizzazioni nazionali ed internazionali che si battono contro l’inquinamento elettromagnetico e che chiedono, sulla base del  principio di precauzione, che le linee ad alta tensione che attraversano i centri urbani non superino gli 0,2 / 0,5 Microtesla di emissione. Gliele ricordiamo, perché qui non si tratta di comitati o di oscuri circoli di Legambiente di provincia: l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS), l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), La Lega Italiana per la lotta ai tumori (di cui è presidente il Prof. Schittulli), l’Istituto Superiore di Sanità, la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo (Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo; Direttiva della Commissione del 26 gennaio 2005 PE 353.512v01-00).   b)       Vorremmo chiedere al Signor Patruno  se ha compreso bene quello che il Prof.  Schittulli nella suddetta conferenza ha pure dichiarato – rifacendosi ad uno studio della Lega Italiana per la lotta ai tumori del 2004 “Campi elettrici e magnetici statici e a frequenze estremamente basse (ELF). Rischio cancerogeno” e  sottolineando che la presa di posizione dell’OMS e dello  IARC sul fattore rischio insito nell’inquinamento elettromagnetico era per lui “un vangelo”.     2. Per quanto riguarda il problema dell’INTERRAMENTO c)       Vorremmo chiedere al Signor Patruno se ancora non si è reso conto che altre città – per esempio ANCONA – hanno interrato 12 chilometri di linee ad alta tensione, impegnando sei anni di ricerche e di studi che hanno portato appunto all’interramento. Vorremmo che il Signor Patruno e tutti quelli che lo appoggiano leggessero quello che scrive l’ingegnere ANTONIO D’AMATO, responsabile del Centro Alta Tensione della direzione Enel Emilia Romagna e Marche: “In ogni elettrodotto coperto ci sono tre cavi in alluminio, ognuno dei quali ha un diametro di 10 centimetri. Vengono messi a una profondità di un metro e mezzo e poi isolati con sabbia e cemento magro…   L'interramento delle linee ad alta tensione produce una drastica riduzione dei campi elettrici e magnetici ottenendo dei valori molto inferiori al limite previsto dalla vigente normativa (ENEL Distribuzione - Società per Azioni - Centro Alta Tensione Emilia Romagna e Marche - Via C. Darwin, 4 - 40131 Bologna).   Ancona, - come Firenze-Scandicci, come Cinisello Balsamo, come Cerveteri, come Venezia, come Bologna ed altre città hanno interrato linee ad alta tensione che attraversavano i centri urbani. Si tratta di comuni che si sono posti dalla parte dei cittadini, che hanno preso sul serio le loro preoccupazioni di fronte all’inquinamento elettromagnetico e che hanno agito in base al principio di precauzione.   “Il progetto di interramento – si legge in un recente comunicato della città di Ancona -  è stato il frutto di un protocollo d’intesa sottoscritto da Enel e Comune nell’aprile 2002: queste realizzazioni hanno reso possibile la demolizione di due elettrodotti aerei lunghi oltre 12 Km e di 47 tralicci che nel corso dei loro quasi 40 anni di vita erano stati gradualmente inglobati dallo sviluppo edilizio urbano dentro la città. I due nuovi elettrodotti costruiti in sostituzione di quelli aerei hanno una lunghezza complessiva appena inferiore a quella del tracciato delle linee aeree.   Con queste opere, nel contesto urbano della città non ci saranno più tralicci e conduttori aerei in alta tensione perché l’elettricità ad Ancona viaggia sotto terra, in linea con le attese dei cittadini e la fruibilità visiva del panorama urbano. I lavori di costruzione e quelli di demolizione sono stati, nel corso di questi anni, pianificati in collaborazione costante tra Enel e Comune per minimizzare i problemi alla cittadinanza e al traffico veicolare, avendo sempre riguardo alla sicurezza delle persone e dell’ambiente”.   Questo vuol dire prendere sul serio i cittadini, ritenerli maturi e capaci di collaborare alla soluzione dei tanti problemi ambientali, di fronte ai quali noi oggi ci troviamo.