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Corato ed il nuovo Piano Urbanistico Generale

Fonti: -     Relazioni contenute nel “Documento programmatico preliminare” redatto nel 2002 dal Dipartimento di Architettura e Urbanistica -     PRG vigente adottato con Del. C.C. n.5/31.03.1976 e approvato con Del.G.R. n.5637 del 01.10.1979 -     documento regionale di assetto generale (drag) indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione dei piani urbanistici generali (pug) del 9-11-06 -     Piano urbanistico territoriale tematico per il Paesaggio (Putt/P) della Regione Puglia, vigente dall’11 gennaio 2001 -     D.P.P. del dicembre 2006 redatto dal  prof. G. Fuzio   1. - Cenni storici ed urbanistici della citta   Corato inizia la sua storia, prima dell’anno mille, nella forma di un casale. Intorno alla prima metà dell’anno 1000. Il nuovo signore di Corato, piuttosto che fondare e quindi costruire ex-novo la città, la riorganizza, tendendo a conferire una nuova struttura “a castello” allo spazio costruito esistente. Ne risulta la creazione di un centro fortificato costituito da edifici organizzati in lunghi isolati a schiera, inizialmente piuttosto radi, ma destinati ad infittirsi nelle epoche successive. La cinta muraria era costituita da quattro torri angolari con altrettante porte di accesso, e dal castello, che alcuni storici locali (Fiore, 1984) individuano nella zona di Piazza Sedile, all’incirca nel luogo occupato oggi dal Palazzo Gioia e dal palazzo della ex Pretura. A questo stesso periodo si fa risalire la fondazione della Chiesa di Santa Maria Maggiore (Chiesa Matrice), la quale però, a causa dei notevoli rimaneggiamenti non conserva di quest’epoca nessuna traccia. Nel corso del XIV secolo, a causa dell’incremento demografico, si ha un’espansione ad ovest della città, al di là della cinta muraria con la creazione del quartiere Santa Rita. È interessante notare, oltre la città compatta, la presenza di edifici religiosi isolati, attorno a cui si concentreranno le successive espansioni della città, come per esempio la chiesa e il convento di San Cataldo (attuali chiesa dell’Incoronata e palazzo del Municipio). Il processo di ampliamento oltre le mura ha inizio a partire del XVII secolo, con la costruzione della chiesa di San Giuseppe e delle piazze antistanti (le attuali piazze Bolivar e Plebiscito). Nello stesso secolo, la costruzione di palazzo Capano ad est della città avvia il delinearsi dell’anello circolare dello stradone, completato poi nelle epoche successive con la costruzione di importanti palazzi nobiliari, che si configura come un estramurale al di là delle antiche mura delle quali rimane oggi la torre Gisotti. Nei primi decenni del 1600 l’espansione si spinge anche oltre lo stradone e iniziano a prendere una forma definitiva le prime grandi piazze moderne: quella antistante la chiesa di san Giuseppe, la già citata piazza Plebiscito e la  piazza Fanfulla, oggi piazza Vittorio Emanuele. Nel corso del XVIII secolo inizia l’espansione della città anche verso sud-est, cioè dalla parte della chiesa di San Giuseppe, oltre la quale si costruiscono la chiesa e il convento dei Cappuccini e l’antistante piazza triangolare (l’attuale piazza Venezuela), mentre nel lato sud inizia a delinearsi la piazza Cimadomo (l’attuale piazza Indipendenza). Ma, nonostante questa graduale espansione a sud-ovest (espansione che raggiunge la chiesetta di San Vito fuori le mura, in questo e nel secolo successivo, le piazze che costituiscono il centro motore della vita cittadina sono ancora concentrate nella parte antica e sono essenzialmente due, piazza San Francesco (chiazz’a granne) e piazza Sedile (chiazze du Sègge). Dal Registro Platea del 1791 si rileva che le mura della città sono ancora parzialmente esistenti. Iniziati, però i lavori per selciare lo stradone, si mette mano all’abbattimento delle antiche mura, incominciando da Santa Maria Greca sino ad arrivare alla porta delle Monache. Nel 1868 il Comune di Corato, tra i primi ad avvalersi della legge n° 2359 del 1865, si dota di un primo regolamento edilizio, assegnando all’ing. Rosalba l’incarico di redigere un piano per il riassetto e l’ampliamento della città. Dalla pianta quotata del 1868, realizzata per la redazione del piano Regolatore, è possibile leggere l’impianto della città orami ben delineato: il cuore della città vecchia con le costruzioni più antiche, è racchiuso dall’ampio anello dello stradone, sul quale si affacciano gli edifici sette-ottocenteschi più importanti; a sud-est e nord-ovest a si aprono le due grandi piazze, piazza Plebiscito e piazza Vittorio Emanuele, attorno alle quali si rilevano i primi ampliamenti “extra-moenia”. Il Piano dell’ing. Rosalba, il primo realizzato in Puglia, prevede un grande anello viario più esterno in forma decagonale (l’attuale estramurale), con gli spigoli che si allargano a formare piazze o svincoli-nodo tra le strade urbane e quelle di collegamento col territorio e i comuni limitrofi. L’operazione del disegno di questo piano, operazione che impone alla città un disegno ideale e astratto, disgiunto dalla identità contadina della città, costituisce le basi per la progressiva affermazione di una forte identità urbana, che radicandosi nell’immaginario collettivo vede in questa forma un elemento strutturante di particolare rilevanza.     Piano Rosalba 1868   Una volta definitosi l’ampliamento della città con le nuove costruzioni oltre lo stradone, si delinea la necessità, sul finire dell’Ottocento, di praticare un taglio all’interno del nucleo antico per permettere una migliore circolazione e un migliore collegamento fra i quartieri con l’attraversamento veloce di questa parte della città. Quella dello sventramento è una pratica abbastanza diffusa nell’Italia post-unitaria e a Corato impone sul nucleo antico, senza alcun rispetto del tessuto storico, la lunga ferita di via Duomo, che iniziata nel 1886 viene portata a termine negli anni 20 del Novecento. Questa operazione oltre a deturpare l’aspetto di alcuni edifici, ne snatura le modalità di fruizione, inserendo in un paesaggio prevalentemente pedonale la viabilità carrabile; e se da un lato allevia la pressione demografica, dall’altro innesca un graduale processo di abbandono e degrado. Nel 1922 Corato è soggetta a numerosi crolli causati da dissesti di natura idrogeologica soprattutto nel centro storico: ai crolli totali si aggiunge la demolizione forzata di edifici, alcuni di particolare valore storico-architettonico, parzialmente danneggiati (la Chiesa del Monte di Pietà, il Palazzo Nuovo ed altri edifici in piazza del Popolo, oggi piazza Di Vagno, e molti edifici del rione Abbazia). La sezione autonoma del Genio Civile affronta la situazione d’emergenza che si viene a creare, realizzando baracche per i senza tetto, costruendo pozzi assorbenti e gallerie emungenti e drenanti ed effettuando trivellazioni. Lungo l’estramurale e in alcune zone periferiche vengono costruiti agglomerati di baracche per le famiglie senzatetto. Uno di questi spazi occupati dalle baracche (ad est di via Gravina) sarà poi trasformato in parco attrezzato andandosi ad aggiungere al sistema degli spazi pubblici presenti nella città. Agli inizi del XX secolo arriva a Corato la Ferrovia Bari-Barletta, sostituita nel 1960 dalla nuova Ferrovia elettrificata Bari-Nord. Nello stesso periodo si sviluppa rapidamente la viabilità grazie alla costruzione di nuove strade e superstrade, tra cui la Strada Statale 98 destinata allo scorrimento veloce del traffico provinciale.     Pianta del Nuovo Piano di ampliamento (1954)   Nel 1954 l’Ufficio tecnico del Comune redige un nuovo piano di ampliamento (mai attuato) in cui è evidente il tentativo di modificare la forma ellittica della città. Contestualmente, nel tentativo di sbloccare la situazione di crescente degrado del centro antico, con l’approvazione di un apposito decreto ministeriale si dispone il trasferimento degli abitanti di questa parte della città in un nuovo quartiere (il Rione Belvedere) realizzato dalle UNRRACASAS in periferia, verso sud-est.     PRG dell’ing. Zocca (anno 1957)   Nel 1957 il Consiglio Comunale adotta il PRG, redatto dall’arch. Zocca. Particolarmente nefasto per le sorti del centro urbano si rivela l’art. 2 delle norme tecniche di attuazione di questo piano che consentono una altezza massima degli edifici pari a 28 m (ossia l’equivalente di sette piani) anche nella parte più antica. Alcuni palazzi storici, in modo particolare quelli prospicienti lo stradone vengono abbattuti e rimpiazzati da edifici moderni più alti. Dalla fine degli anni Sessanta la storia urbanistica di Corato è caratterizzata dalla figura dell’architetto Pane, e del suo aiutante l’architetto Civita, i quali redigono prima il programma di fabbricazione (approvato nel 1967), che prevede il piano di zona 167, realizzata a sud della città nei pressi della Statale 98 sull’antico tracciato della via Appia-Traiana, con un regolamento edilizio tuttora vigente, e poi il nuovo PRG (approvato dal Consiglio Comunale nel 1979).       Il P.R.G. “Pane” attualmente vigente     Con il nuovo piano regolatore, la città si adegua alle norme previste dal DM n. 1444/1968 individuando le zone omogenee e una dotazione di standard : -                           “Nucleo antico A”, due maglie, racchiuse nel primo anello viario, di superficie complessiva di 7,7 ettari circa; -                           “Zona completamente insediata B1”, di superficie complessiva di 80 ettari; -                           “Zona in via di completamento B2” per complessivi 81 ettari; -                           “Zona di espansione C”, articolata in C167 con superficie fondiaria 43 ettari ed “C” con superficie fondiaria di 34 ettari; -                           “Zona destinata a estensiva rada Cr”, con superficie territoriale di 291 ettari; -                           “Zona D-industriale”, articolata in maglie distinte in due tipi, “D- industriale” e “Di- ind.insalubri” con rispettivamente 125 e 41 ettari di superficie territoriale; -                           “Dc- attività commerciali ed artigianali”, con superficie territoriale di 17 ettari; -                           Zona per attrezzature “F”, di superficie complessiva pari a 6+108 ettari; a cui si aggiungono ha 7,50 per la zona Cimitereriale e 19,60 ha per la zona ospedaliera. -                            Zona produttiva agricola (E);   Il centro antico viene delimitato in zona A, separando così le sue sorti dal resto della città storica-ottocentesca (la fascia compresa fra le due strade anulari), individuata come zona B, ossia area di completamento. Il blocco di qualsiasi possibilità di intervento nel centro storico più antico ne ha determinato il graduale abbandono e il conseguente degrado, mentre la parziale possibilità di intervento nella zona B se da un lato ha salvato quest’area dal seguire lo stesso destino della zona A, ha anche reso possibile lo stravolgimento del suo tessuto storico. Dalla metà del secolo scorso, grazie al dinamismo della classe imprenditoriale cittadina, si accentua lo sviluppo dell’industria, con la nascita di nuovi insediamenti, che vanno a rafforzare il settore dell’agroalimentare, cui si aggiungono aziende per la lavorazione dei marmi, e negli ultimi decenni piccole industrie metalmeccaniche, officine meccaniche e aziende operanti nel settore dell’abbigliamento. Questo forte impulso si tradurrà poi, nei decenni successivi, nella creazione spontanea di nuove zone industriali, anche al di fuori di quelle previste dal PRG: in modo particolare lo sviluppo si concentra a ridosso della Statale 98, grazie alla migliore accessibilità e visibilità di questa zona. Nel corso del secolo appena passato, la nascita di nuovi quartieri oltre il limite del secondo anello (in zona C, zona di espansione), disegnati da singoli piani di lottizzazione, assieme alla realizzazione di nuove piazze (piazza XXIV Maggio e piazza Salvo D’Acquisto), tradiscono l’idea unitaria e organica che sottintendeva il disegno creato alla fine dell’Ottocento dal piano Rosalba. Queste realizzazioni creano una situazione caotica estranea alle zone A e B e allo stesso tempo paradossalmente rafforzano quell’idea stessa, legando l’identità del cittadino non alla città nella sua interezza, ma proprio a quelle zone interne al perimetro dell’estramurale da cui tanto si discostano.   2. - Le nuove leggi Urbanistiche   Negli ultimi anni si è registrato un processo di revisione sostanziale delle leggi urbanistiche in diverse regioni italiane. La Regione Puglia con la legge n.20/2001 sostituisce i PRG (Piani regolatori generali) con  i PUG (i piani urbanistici generali). Il PUG si fonda una nuova coscienza delle risorse territoriali, su una maggiore partecipazione dei cittadini al governo del territorio, sulla necessità di una più efficace cooperazione tra i diversi livelli e soggetti istituzionali e su una concreta programmazione degli interventi. Tali Leggi Regionali si pongono pertanto lo scopo di attuare il governo del territorio secondo i seguenti principi: v                              "sostenibilità ambientale" La qualità ambientale è assunta come riferimento e obiettivo primario del governo del territorio, in modo da regolare il consumo delle risorse naturali a disposizione, assicurandone la ricostituzione.  v                             "sussidiarietà" Principio per il quale sono attribuiti i compiti e le funzioni amministrative, all’autorità territorialmente e funzionalmente più vicina ai cittadini interessati;  v                              "cooperazione - concertazione" Principio necessario a garantire alla pianificazione percorsi decisionali più semplici, rappresentativi e coerenti con l’insieme delle scelte territoriali, di specifica competenza di ciascun livello e soggetto istituzionale. v                             "efficacia" forme e modalità che favoriscano la fattibilità e la gestione delle previsioni pianificatorie; v                              “perequazione urbanistica” Principio che persegue l’equa distribuzione, tra i proprietari degli immobili interessati dagli interventi, dei diritti edificatori riconosciuti dalla pianificazione urbanistica e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle dotazioni territoriali. Per la legge regionale 20/2001, propedeutico al PUG, è il  Documento Programmatrico Preliminare (D.P.P.) che costituisce l’atto fondativo dello stesso PUG e che in base all’art.11 comma 1^ LR 20/’01 deve contenere gli obiettivi e i criteri di impostazione individuati con la partecipazione attiva della cittadinanza. Dunque, attraverso il DPP si individuano gli indirizzi e gli elementi strutturali su cui basare lo sviluppo e le politiche future della città. Il D.P.P deve essere caratterizzato da : -                                 conoscenze -                                 obiettivi -                                  strategie La estrinsecazione di questi contenuti deve essere approfondita e giustificata, anche se aperta e suscettibile di modifiche ed approfondimenti attraverso un processo partecipativo che sostanzi la pianificazione dal basso. Adottato il D.P.P., la fase successiva consiste nella traduzione tecnica dei suoi contenuti  attraverso la redazione del P.U.G.. Altro strumento di cui bisogna tener conto è il DRAG ( documento regionale di assetto generale) attraverso i suoi indirizzi, criteri e orientamenti per la formazione dei PUG.   3. - Corato e il PUG   La necessità da parte del Comune di Corato di dotarsi di un nuovo strumento urbanistico che sostituisse il vigente P.R.G., considerato ormai superato, ha portato nell’anno 2002 alla redazione di un primo D.P.P. a cura del Politecnico di Bari, mai adottato. Successivamente nel dicembre 2006, la giunta Comunale ha licenziato un nuovo D.P.P. redatto, questa volta dall’ing. Giovanni Fuzio. L’elaborazione di tale documento è avvenuta senza tener conto della fase preliminare della pianificazione partecipata che un documento di questo tipo inevitabilmente richiede come previsto dalla L.R. 20/2001. Perché la pianificazione partecipata è così importante? Essendo diventate le realtà urbane molto complesse, i nuovi strumenti di pianificazione urbanistica diversamente dai vecchi hanno bisogno del contributo di tutti gli attori e del supporto di quadri conoscitivi del territorio il più possibile condivisi. Gli  strumenti di vecchia generazione (PRG) erano esclusivamente piani di espansione calati dall’alto basati su analisi quantitative finalizzate alla definizione del “fabbisogno”. La conoscenza, invece dovrebbe essere costruita, con la principale finalità di comprendere il territorio nei suoi elementi costitutivi, nelle sue caratteristiche identitarie, nei suoi valori e nelle sue problematicità. Una conoscenza dunque attenta agli aspetti qualitativi, oltre che a quelli quantitativi. In questa logica il pianificatore diventa  una guida tecnica che traduce le esigenze della collettività. Sulla base di queste considerazioni, il nostro DPP non rispecchia la complessità della realtà urbana di Corato. Infatti, nei tre incontri organizzati dall’amministrazione comunale, successivi alla delibera con la quale si licenziava il DPP, uno rivolto alle categorie professionali (ingegneri, architetti, geometri, geologi, ecc..) uno aperto alle scuole e alle associazioni culturali, e uno per la cittadinanza,  gli interventi sono stati unanimi nel non condividere l’approccio e i contenuti dello stesso. La partecipazione deve contemplare l’informazione attraverso forme partecipative ritenute idonee al coinvolgimento della comunità locale quali: “incontri tematici con le categorie socio-economiche (industria e artigianato, commercio, ristorazione e ricettività turistica agricoltura, ecc.) e professionali (ingegneri, architetti, geometri, geologi, agronomi, naturalisti, sociologi, psicologi ambientali, ecc), l’associazionismo (culturale, sociale, ambientale, ecc.), organizzazioni di laboratori presso scuole e luoghi della socialità, forum, sportelli del piano, incontri pubblici, altre forme di comunicazione adatte ai contesti locali”, così come indicato nel DRAG. Occorre, inoltre, un adeguato quadro conoscitivo, il più possibile condiviso, dello stato del territorio, dei vincoli derivanti da leggi e atti amministrativi, dei nessi di relazione che la stessa città ha stabilito nel tempo e che oggi ha con i territori circostanti e dei contenuti degli altri strumenti di pianificazione sovraordinati quali Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Programma di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio (PRUSST) promosso dai Comuni del Patto Territoriale per l’Occupazione Nord barese Ofantino, Piano Urbanistico Territoriale Tematico (PUTT), Piano di Assetto idrogeologico (PAI). Purtroppo questo non avviene attraverso la lettura del documento “DPP”- Fuzio che riporta solo un elenco di norme e di dati statistici ma che non dà il minimo contributo alla conoscenza del territorio e nulla dice circa gli obiettivi ed i criteri di impostazione del P.U.G..     Corato Aprile 2007   Ing Vincenzo Petrone - delegato Associazione Ingegneri Arch. Avella Franco - delegato Associazione Architetti Geol. Dino Balducci - delegato Associazione Geologi Geom. Leonardo Diaferia - delegato Associazione Geometri

Glossario termini urbanistici

  GLOSSARIO DEI TERMINI URBANISTICI (Principali parole per capire)   Adozione  - Provvedimento della Pubblica Amministrazione con il quale si avvia la procedura per la definizione di uno strumento urbanistico.   Agenda 21 locale - Processo, condiviso dagli attori presenti sul territorio, per definire un piano di azione locale, avente per oggetto l’attuazione dell’Agenda 21, ossia il Piano di Azione per lo sviluppo sostenibile di riferimento per il 21° secolo, sottoscritto da oltre 170 paesi di tutto il mondo, durante la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992.   Approccio strategico - Modo di pianificare che include fra le caratteristiche fondamentali sia la costruzione collettiva di una visione condivisa del futuro del territorio sia la capacità di rendere praticabili le previsioni di piano. Approvazione - Provvedimento della Pubblica Amministrazione con il quale si conclude la procedura per la definizione di uno strumento urbanistico.   Assetto territoriale - Disciplina di un territorio che permetta di preservare i valori ambientali organizzandovi le più favorevoli condizioni di vita.   Attività ricettive -  Le attività volte a rispondere alla domanda di soggiorno temporaneo in strutture a gestione unitaria e a rotazione d'uso, si articolano in: alberghi, hotel, motel; pensioni e locande; residenze turistico-alberghiere; ostelli; campeggi ed aree attrezzate per roulotte e caravan; villaggi turistici; agriturismo;   Attività direzionali -  Comprensive delle funzioni di rappresentanza, direzione e amministrazione, pubbliche o private con relative funzioni di supporto e di servizio;   Attrezzature cimiteriali - Gli  impianti, le strutture e gli spazi tecnici per la sepoltura e il culto dei defunti;   Attrezzature militari - Gli impianti preposti alla difesa armata del territorio;   Attrezzature tecnologiche - Gli impianti di gestione delle reti tecnologiche e di erogazione di servizi tecnologici, comprensivi delle strutture di servizio e di supporto.   Atto d'obbligo - Impegno unilaterale irrevocabile da assumersi mediante atto pubblico con il quale il proprietario asserve l'area di pertinenza della realizzanda costruzione e garantisce le opere di urbanizzazione richieste dalla Pubblica Amministrazione.   Bilancio urbanistico - Stato di attuazione dei piani in vigore (generali e esecutivi) e delle eventuali pianificazioni di settore (piano del traffico, dei servizi, del commercio, per l’installazione di impianti eolici …), nonché delle politiche territoriali (programmi e progetti) in atto in ambito comunale. Capacità di carico di un territorio o di un ecosistema - Valutazione di soglie massime di “carico ambientale” (consumo di risorse idriche, emissione di inquinanti in atmosfera, disponibilità di risorse rinnovabili e non rinnovabili) assunte dal piano sulla base delle previsioni insediative residenziali (stabili e stagionali) e produttive (nei diversi settori della produzione di beni e servizi), come parametro per dimensionare, qualificare, localizzare e regolare gli usi del suolo. Carta dell’uso del suolo CORINE - Rappresentazione dello stato attuale di utilizzo del territorio in coerenza con il Progetto CORINE Land Cover dell’Unione Europea (www.cartografico.puglia.it). Carta tecnica - Carta topografica ottenuta per aerofotogrammetria, e dunque assai precisa e ricca di dati tecnici numerici. Solitamente la carta a grande scala descrive gli oggetti rappresentati nei rapporti 1:500, 1:1.000 e 1:2.000, ed è usata per la rappresentazione di centri abitati e città; la carta a media scala descrive il territorio nei rapporti 1:5.000 e 1:10.000; nelle carte a piccola scala gli oggetti rappresentati sono piccoli rispetto la realtà (1:25.000, 1:50.000 e successive). Commercio all'ingrosso - Le attività di acquisto, e di rivendita ad altri commercianti, o ad altri utilizzatori, di merci di qualsiasi genere. -         esercizi commerciali all'ingrosso, quali  esercizi singoli e non integrati; -         centri commerciali all'ingrosso, quali complessi di almeno cinque esercizi all'ingrosso, di attrezzature e di servizi, dotati di adeguate infrastrutture per la raccolta, il deposito e lo smistamento delle merci; -         mercati all'ingrosso, quali strutture specialistiche finalizzate alla commercializzazione all'ingrosso di prodotti.   Commercio al dettaglio, comprensivo di tutte le attività attinenti l'acquisto e la rivendita al consumatore finale di qualsiasi prodotto; esso si articola in: esercizi di vicinato (alimentari e misti, non alimentari), intesi come i locali di negozi singoli e non integrati, con superficie di vendita non superiore a 250 metri quadrati; servizi di pertinenza degli esercizi di vicinato, intesi come magazzini, depositi, spazi tecnici e simili, a diretto supporto degli esercizi di cui al punto precedente; medie strutture di vendita (alimentari e miste, non alimentari), con superficie di vendita superiore a 250 mq. fino a 2.500 mq. comprensive anche dei magazzini, degli spazi di servizio e di supporto, degli uffici per l’organizzazione, la gestione e la promozione delle attività, degli spazi per funzioni atte a soddisfare le esigenze degli addetti e dei clienti. grandi strutture di vendita (alimentari e miste, non alimentari), con superficie di vendita superiore a 2.500 mq., comprensivi dei magazzini, degli spazi di servizio e di supporto, degli uffici per l’organizzazione, la gestione e la promozione delle attività, degli spazi per funzioni atte a soddisfare le esigenze degli addetti e dei clienti. centri commerciali al dettaglio, intesi come i complessi di più esercizi commerciali al dettaglio, che dispongano in misura adeguata di infrastrutture e servizi comuni, promossi, realizzati e gestiti con criteri unitari da apposite società. Tali complessi comprendono altresì attività paracommerciali quali pubblici esercizi per la somministrazione di alimenti e bevande, artigianato di servizio, agenzie d'affari e simili; zone commerciali integrate, intese come aree urbane o extraurbane all’interno delle quali esista o venga progettata una pluralità di esercizi commerciali e/o paracommerciali fra loro contigui, ma con ingressi differenziati, per l’accesso ai singoli edifici che ospitano le diverse attività. Tale pluralità di esercizi è configurabile come un complesso organico quanto a fruibilità per gli utenti e quanto a dotazione di servizi comuni (parcheggi, percorsi pedonali, parchi gioco per ragazzi). La superficie di vendita di ogni singola area è quella risultante dalla somma delle superfici di vendita degli esercizi al dettaglio in essa presenti.   Concertazione -  In urbanistica (v. art. 2, lett. a, l.r. 20/2001) è intesa come metodo per armonizzare le scelte di piano con le aspettative della collettività (v. anche voce Cooperazione interistituzionale o copianificazione). Essa prevede il più ampio coinvolgimento, nella costruzione del piano, di soggetti istituzionali e della società civile, sia che agiscano nell’interesse comune sia che perseguano interessi particolari (es. enti di ricerca, associazioni di categoria, sindacati, associazione di tutela, associazioni civiche etc.). La pianificazione concertata implica l’attivazione di processi partecipazione dei/lle cittadini/e alla elaborazione del piano (vedi voce partecipazione). Contesti rurali - Parti del territorio ove i caratteri dominanti sono quelli paesistico-ambientali e/o produttivi, anch’essi articolati in base a considerazioni integrate di tipo ambientale, paesaggistico, produttivo/colturale e/o insediativi. Contesti territoriali - (Articolati in Contesti urbani e Contesti rurali: vedi voci relative) parti del territorio connotate da uno o più specifici caratteri dominanti sotto il profilo ambientale, paesistico, insediativo, infrastrutturale, e da altrettanto specifiche e significative relazioni e tendenze evolutive. Contesti urbani - Parti del territorio ove dominano gli insediamenti, definiti in base a valutazionintegrate sulle caratteristiche fisiche e funzionali delle risorse insediative, sul grado di compiutezza e qualità dell’insediamento, sulle tendenze di trasformazione e le relative problematiche. Convenzione - Impegno tra il lottizzante ed il comune assunto mediante atto pubblico, con il contenuto specificato negli articoli di legge in cui è prescritto (L.U. art. 28 e L. 865/1971 art. 35).   Compensazione urbanistica - Le compensazioni permettano ai proprietari di aree e/o edifici oggetto di vincolo preordinato all'esproprio di recuperare adeguata capacità edificatoria, anche nella forma del credito edilizio, su altre aree e/o edifici, anche di proprietà pubblica, previa cessione all'amministrazione dell'area oggetto di vincolo.   Cooperazione interistituzionale (o copianificazione) - Orientamento sinergico e convergente dei diversi soggetti istituzionali competenti (Enti locali, Regioni, Stato e altri Enti pubblici), non più legati da un rapporto gerarchico, per la realizzazione di progetti comuni (v. art. 2, lett. a, l.r. 20/2001). Nel processo di pianificazione, la cooperazione interistituzionale, comunemente definita co-pianificazione, è volta soprattutto a concordare le tappe significative del processo di formazione del piano, condividere conoscenze, metodi e indirizzi di piano, facilitare l’acquisizione di pareri da parte degli Enti competenti. Criterio della differenziazione - Criterio in base al quale le indicazioni per la formazione dei PUG possono essere differenziate in funzione della dimensione comunale, della sua complessità e problematicità, del livello di dotazione delle strutture tecniche. Database (base di dati) - Insieme di informazioni di diverso tipo organizzate secondo criteri ben precisi che permettono una rapida consultazione. Database geografico - Database dedicato a informazioni di tipo territoriale. Dati spaziali - Dati geometrici caratterizzati da un riferimento geografico. DB Prior 10K (Database Topografico degli Strati Prioritari) - Rappresenta il tentativo più organico realizzato per produrre un’infrastruttura nazionale di dati geografici. La scala di riferimento è 1:10.000. I DB 10Kprior sono stati realizzati con il coinvolgimento diretto delle amministrazioni regionali, al fine di assicurare l’inserimento del prodotto in un sistema di gestione che ne garantisca la manutenzione ed un adeguato supporto per l’intero ciclo di vita del DB. I livelli informativi previsti nel DB-prior10k sono i limiti amministrativi, i centri abitati, la viabilità stradale e ferroviaria, l’idrografia (www.cartografico.puglia.it). DTM (Digital Terrain Model, ossia Modello Digitale di Terreno) - Base di dati strutturata per ottenere in forma numerica strati informativi riguardanti il terreno. L'organizzazione dei dati permette, utilizzando software specializzato generalmente definito GIS (vedi voce Sistema Informativo Geografico), di estrarre singole informazioni, quali ad esempio la carta delle pendenze o la carta dell'insolazione, di metterle in relazione tra loro e di visualizzarle ottenendo una sorta di "plastico virtuale" territorio, e l’efficienza e la qualità ecologica e funzionale dell’insediamento. Demanio - Beni di proprietà dello stato o di enti pubblici territoriali (comune, provincia o regione). Si divide in demanio disponibile (che può essere alienato) o indisponibile (del quale è proibita la vendita).   Demolizione - L'eliminazione totale o parziale di un manufatto edilizio.   Densità edilizia - E' il rapporto fra il volume realizzabile su una determinata area e la superficie dell'area stessa.   Destinazioni d'uso - La gamma di utilizzazioni, alle quali sono vincolativamente destinate da uno strumento di pianificazione, delle unità di spazio. Si distinguono in: -          pubbliche: quando le utilizzazioni prescritte rispondono a obiettivi di interesse pubblico, o collettivo, o di carattere generale; -          private: quando le utilizzazioni prescritte sono attivabili, e mantenibili, ad opera di qualsiasi soggetto privato.   Destinazioni d'uso pubbliche - Le destinazioni relative a unità di spazio secondo i seguenti raggruppamenti:   A)    servizi pubblici di quartiere: a1. istruzione dell'obbligo: - asili nido, scuole materne, scuole primarie, scuole secondarie inferiori; a2. attrezzature di interesse comune, strutture amministrative: attività direzionali ed erogazioni dirette di servizi; strutture sanitarie ed assistenziali, quali residenze sanitarie-assistenziali, ambulatori e centri di primo soccorso, cliniche e ambulatori veterinari; altre strutture per l'assistenza, e cioè ospizi e ricoveri e mense, rivolti a soggetti bisognosi di assistenza; culturali, e cioè sedi espositive e biblioteche; strutture associative; strutture ricreative, e cioè locali di spettacolo e  sale di ritrovo e da gioco; altre attrezzature, e cioè mercati di quartiere; a3. servizi religiosi: strutture religiose; a4. spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e lo sport: giardini autonomi; strutture sportive, e cioè impianti coperti e scoperti per la pratica sportiva; a5. parcheggi: parcheggi di relazione e parcheggi di attestamento; B)     attrezzature urbane e territoriali: b1. istruzione superiore: scuole secondarie superiori, scuole di formazione e di perfezionamento professionale, università; b2. attrezzature sanitarie-ospedaliere: strutture sanitarie e assistenziali, quali ospedali, cliniche, case di cura, ospedali  e altre strutture diurne, poliambulatori, ricoveri per animali; b3. parchi: parchi urbani e territoriali; b4: grandi attrezzature per lo sport: impianti per lo spettacolo sportivo; b5. attrezzature cimiteriali; b6. attrezzature tecnologiche; b7. altre attrezzature di interesse generale rivolte alla popolazione dell'intero comune, o di un vasto bacino di utenza: struttureamministrative, e cioè attività direzionali ed erogazioni dirette di servizi,  strutture culturali, e cioè musei, sedi espositive, biblioteche, archivi; strutture ricreative, e cioè teatri, cinematografi, locali di spettacolo, impianti per attività ricreative ed espositive temporanee; strutture per la mobilità,  e ad esempio parcheggi di scambio e autostazioni.   Destinazioni d’uso private - Le destinazioni private relative a unità di spazio secondo gli stessi raggruppamenti delle destinazioni d’uso pubbliche, conformi allo strumento pianificatorio e preventivamente autorizzate dalla pubblica amministrazione.   Distanza tra i manufatti -  La distanza, misurata in proiezione orizzontale, tra manufatti edilizi diversi.   Distanza dai confini -  La distanza, misurata in proiezione orizzontale, di un manufatto edilizio dal confine del lotto di proprietà o dal confine di zona stabilito dallo strumento di pianificazione.   Distanza dalle strade - La distanza, misurata in proiezione orizzontale, di un manufatto edilizio dal confine stradale.   Espropriazione - Istituto di diritto pubblico in base al quale un soggetto, previo pagamento di una giusta indennità, viene privato in tutto o in parte, di un bene immobile di sua proprietà per una causa di pubblico interesse legalmente riconosciuta.   Indice di fabbricabilità territoriale - Il rapporto tra il volume degli edifici e la superficie territoriale, espresso in mc/mq o in mc/ha.   Indice di fabbricabilità fondiaria - Il rapporto tra il volume degli edifici e la superficie fondiaria, espresso in mc/mq.   Insediamento produttivo  - Porzione di territorio urbanizzato occupato, o da occupare in prevalenza da edifici destinati all'esercizio di attività lavorative (industriale, artigianale, turistica, servizi) ed in cui la residenza non è prevalente.   Insediamento residenziale - Porzione di territorio urbanizzato occupato, o da occupare, in prevalenza da edifici destinati alla residenza e alle attrezzature necessarie alla vita di quartiere (es. strade, parcheggi, verde, acqua, luce, gas, scuole, negozi, ecc.).   Insediamento rurale - Il complesso di manufatti edilizi e di aree di pertinenza sito nei fondi rustici e distinto dai terreni agrari.   Invarianti strutturali - Significativi elementi storico-culturali, paesistico-ambientali e infrastrutturali, caratterizzati dalla stabilità e dalla non negoziabilità dei valori nel medio-lungo termine. Detti elementi storico-culturali, paesisticoambientali e infrastrutturali assicurano rispettivamente l’integrità fisica e l’identità culturale del territorio, e l’efficienza e la qualità ecologica e funzionale dell’insediamento. Lottizzazione - Strumento di iniziativa privata per attuare le previsioni per insediamenti residenziali o produttivi del Piano Regolatore Generale o del Programma di Fabbricazione. Si estende su una porzione di territorio comunale.   Lotto edificabile - La porzione di spazio a fini edificatori che gli strumenti di pianificazione individuano come tale e a cui riferire le prescrizioni normative.   Manufatto edilizio - Qualsiasi immobile realizzato, e riconoscibile sul territorio, di rilevanza spaziale tridimensionale.   Misure di salvaguardia - Misure atte a non compromettere il territorio nel periodo intercorrente fra l'adozione di uno strumento urbanistico da parte del Comune e la sua definitva approvazione.   Normative - Termine generico che include tutte le prescrizioni riferite, nel caso in questione, all'uso delle aree (leggi, regolamenti, piani).   Mobilità pedonale -  L’attività mobile pedonale che può avvenire anche attraverso veicoli per disabili eventualmente dotati di sistemi di propulsione meccanica; è  utilizzata per percorsi pedonali e percorsi ciclabili.   Mobilità meccanizzata - Ogni attività mobile che avviene mediante propulsione meccanica; è utilizzata per: percorsi carrabili; spazi di sosta; parcheggi di relazione,  comprensivi delle attrezzature di servizio e di supporto; parcheggi di attestamento, comprensivi delle attrezzature di servizio e di supporto; parcheggi di scambio,  comprensivi delle attrezzature di servizio e di supporto; autorimesse, mono o multipiano, comprensive degli spazi di manovra e degli accessori necessari; autostazioni.   Mobilità ferroviaria - L’attività mobile che avviene mediante vettori ferroviari, anche di tipo metropolitano.   Mobilità tramviaria - Ll’attività mobile che avviene  mediante vettori tramviari utilizzata per percorsi tramviari e fermate.   Opere di urbanizzazione primaria - Sono le opere che rendono utilizzabile un'area ai fini insediativi: strade, parcheggi, verde di quartiere, servizi a rete (acqua, fogna, luce, gas, telefono, pubblica illuminazione).   Opere di urbanizzazione secondaria - Sono le opere che rendono utilizzabile un'area ai fini insediativi: scuole materne e d'obbligo, le attrezzature di tipo amministrativo (delegazione comunale), commerciale (mercati, negozi), religiose e assistenziali (ambulatori). Sono rapportate al quartiere, cioè a un nucleo di abitanti che possono servirsene senza allontanarsi troppo dalle abitazioni.   Ortofoto  - Tecnologia che impiega strumenti e procedure in grado di fornire una rappresentazione metrica del terreno sotto forma di immagini fotografiche. Partecipazione civica  - La partecipazione civica mira essenzialmente a coinvolgere i/le cittadini/e nel processo di formazione e attuazione del piano, sia per tener conto del sapere dell’esperienza, di cui sono portatori gli abitanti, sia per garantire la trasparenza delle scelte (v. art. 2, lett. a, l.r. 20/2001). Il coinvolgimento può essere praticato in vari modi: mediante l’informazione, l’ascolto, la consultazione, l’organizzazione di forum, laboratori, incontri pubblici, e altre forme di comunicazione e interazione adatte ai contesti locali. Perequazione urbanistica  - Principio applicato nella pianificazione per conseguire fondamentalmente due risultati: la giustizia distributiva nei confronti dei proprietari di suoli interessati da trasformazioni insediative e la formazione, senza espropri e spese, di un patrimonio pubblico di aree a servizio della collettività . Permesso di costruire - Atto amministrativo rilasciato dal Comune con il quale si consente la realizzazione di opere che trasformino in modo permanente il territorio.   Piano dei servizi - Piano settoriale finalizzato a garantire una dotazione di attrezzature, servizi e spazi pubblici e di uso pubblico, adeguata per quantità, qualità, fruibilità e accessibilità, alle esigenze della popolazione residente stabilmente o presente temporaneamente nel territorio comunale nell’arco temporale di riferimento del piano. Il piano dei servizi deve comunque assicurare la dotazione minima, inderogabile, di superfici per spazi pubblici o riservati alle attività collettive, a verde pubblico o a parcheggio per gli insediamenti residenziali e produttivi (art. 3, 4 e 5 del DIM 1444/68). Piano dell'edilizia economica e popolare – Interessa le aree necessarie per il particolare problema insediativo dell'edilizia sociale; è assimilabile ad un piano particolareggiato (L. 167/1962).   Piano particolareggiato - Interessa una qualsiasi porzione del territorio comunale ed è il mezzo per attuare, d'iniziativa pubblica, le previsioni di P.R.G. o di P.F.   Piano Regolatore Generale oggi Piano Urbanistico Generale  - Interessa l'intero territorio comunale ed è caratterizzato dalla globalità delle previsioni.   Premialità - Il piano può prevedere, a fronte di rilevanti benefici pubblici, aggiuntivi rispetto a quelli dovuti e coerenti con gli obiettivi fissati, una disciplina di incentivazione, in misura non superiore al ….. per cento ad esempio della volumetria ammessa, per interventi ricompresi in piani attuativi finalizzati alla riqualificazione urbana consistente nell'attribuzione di indici differenziati determinati anche ai fini della promozione dell'edilizia bio-climatica e del risparmio energetico.   Previsioni strutturali  - Parte del PUG volta a disciplinare i modi di perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e territoriale, di salvaguardia e protezione dell’ambiente e della salute e di tutela e valorizzazione delle invarianti strutturali del territorio, a definire grandi scelte di assetto di medio-lungo periodo e a dettare indirizzi e direttive per la componente programmatica e per la pianificazione attuativa. Previsioni programmatiche - Parte del PUG volta a definire obiettivi specifici e a disciplinare le trasformazioni territoriali e la gestione dell’esistente, in coerenza con le previsioni strutturali e con le capacità operative locali di breve-medio periodo. Programmi complessi - Sono così definiti alcuni programmi di intervento in ambito urbano e territoriale introdotti in Italia nel corso degli anni novanta (Programmi Integrati di Intervento, Programmi di Recupero Urbano, Programmi di Riqualificazione Urbana, Contratti di Quartiere, Programmi di Recupero Urbano e Sviluppo Sostenibile del Territorio). Essi sono caratterizzati dalla presenza di più canali di finanziamento (pubblici e privati), di più settori di intervento (interventi fisici riguardanti l’edilizia residenziale, i servizi, le infrastrutture, ma anche interventi di carattere sociale ed economico), di più attori (pubblici e privati). Si tratta, quindi, di programmi che assumono una forma integrata di azione (v.) e che per questo vengono spesso definiti anche “programmi integrati”. Pubblici esercizi - Di vendita e consumo di alimenti e bevande, i quali si articolano in: bar, caffè, gelaterie, bottiglierie ed enoteche con somministrazione; osterie; ristoranti; trattorie; pizzerie;  tavole calde, rosticcerie, fast-food;  mense; servizi di pertinenza dei pubblici esercizi, intesi come magazzini, depositi, spazi tecnici e simili, al diretto servizio dei pubblici esercizi.   Quadri interpretativi - Ricomposizione delle ricognizioni delle risorse effettuate nella fase di costruzione del sistema delle conoscenze, che integri i diversi elementi territoriali considerati in modo tale da restituire i caratteri dominanti dei luoghi sotto il profilo ambientale, paesistico, insediativo, infrastrutturale, le reciproche relazioni e le tendenze di trasformazione (vedi voce Contesti territoriali). Rapporto territoriale di copertura -  Il rapporto tra la superficie coperta e la superficie territoriale, espresso in mq/mq o in mq/ha, o in valore percentuale riferito alla superficie territoriale.   Rapporto fondiario di copertura -  Il rapporto tra la superficie coperta e la superficie fondiaria, espresso in mq/mq, ovvero in valore percentuale con riferimento alla superficie fondiaria.   Reti ecologiche - Strategia di tutela della diversità biologica e del paesaggio fondata sulla connessione di aree di rilevante interesse ambientale-paesistico in una rete continua. Una rete ecologica è tipicamente costituita da nodi e corridoi, oltre che aree tampone e aree di riqualificazione ambientale. Un elemento rilevante del concetto di rete ecologica è l’interconnessione delle scale geografiche, dall’ambito locale all’area vasta, fra reti di piccole dimensioni e reti ecologiche basate su nodi e corridoi a scala regionale, nazionale e transnazionale. Ricostruzione/riedificazione - La realizzazione di un manufatto edilizio, o di sue parti, precedentemente demoliti, e facente riferimento al medesimo provvedimento abilitativo.   Servizi erogazioni dirette -  Comprensive di tutte le attività, pubbliche e private, direttamente erogatrici di servizi alle persone o alle imprese, che non siano incluse in questa voce; esse sono relative sia agli spazi per l'esercizio di tali attività che a quelli di servizio e di supporto; esse si articolano in: uffici aperti al pubblico, gli uffici preposti al rilascio di atti, certificazioni e autorizzazioni, sia pubblici che  privati; uffici giudiziari;. uffici privati, gli uffici diversi da quelli precedenti; studi professionali,  studi privati esercenti libere professioni; centri di calcolo, gli spazi adibiti alla elaborazione elettronica di dati.   Sistema delle conoscenze - Insieme sistematico di dati, informazioni, indicazioni, acquisito grazie al contributo di competenze specialistiche e degli/lle abitanti, finalizzato alla ricognizione delle risorse del territorio e essenziale per fondare gli obiettivi e le scelte del piano su documentati e condivisi elementi di analisi e valutazione. Un sistema delle conoscenze continuamente aggiornato consente di guidare l’attuazione e l’eventuale revisione del piano sulla base della valutazione della coerenza degli esiti rispetto agli obiettivi. Sistema Informativo Territoriale - SIT (o Geographic Information System - GIS) Sistema informatico che consente di raccogliere, memorizzare, modificare e rappresentare con i relativi riferimenti geografici i dati necessari alla conoscenza del territorio. Sostenibilità - Sostenibilità a livello ambientale significa conservare il capitale naturale. Ne consegue che il tasso di consumo delle risorse naturali rinnovabili, di quelle idriche e di quelle energetiche non deve eccedere il tasso di ricostituzione rispettivamente assicurato dai sistemi naturali e che il tasso di consumo delle risorse non rinnovabili non superi il tasso di sostituzione delle risorse innovabili sostenibili. Sostenibilità dal punto di vista ambientale significa anche che il tasso di immissione degli inquinanti non deve superare la capacità dell’atmosfera, dell’acqua e del suolo di assorbire e trasformare sostanze. Inoltre la sostenibilità dal punto di vista ambientale implica la conservazione della biodiversità, della salute umana e delle qualità dell’atmosfera, dell’acqua e dei suoli a livelli sufficienti a sostenere nel tempo la vita e il benessere degli esseri umani nonché degli animali e vegetali.”   Standards urbanistici - Serie di indici e misure poste per stabilire dei minimi di attrezzature pubbliche e dei massimi di densità edilizia. devono essere osservati nella redazione degli strumenti urbanistici (D.M. 2/4/1968).   Strumento urbanistico - Termine generico per indicare un piano regolatore generale, un programma di fabbricazione, o un piano attuativo (particolareggiato o di lottizzazione) oggi in Puglia il PUE.   Strutture per l'istruzione -  Pubbliche e private, comprensive dei servizi connessi, si articolano in: asili nido, scuole materne;  scuole primarie, scuole secondarie inferiori; scuole secondarie superiori, scuole di formazione e di perfezionamento professionale; università, comprensive, oltre che di ogni altra attrezzatura complementare di servizio e di supporto, delle attrezzature di pertinenza per la ricerca.   Strutture culturali -  Pubbliche e private, comprensive di ogni attrezzatura complementare di servizio e di supporto; si articolano in: centri di ricerca,  strutture per lo svolgimento di attività di studio e di ricerca;  musei, luoghi di raccolta ed esposizione permanente di beni culturali; sedi espositive, luoghi di mostre o esposizioni, temporanee e/o periodiche; biblioteche, strutture per la conservazione e la consultazione di libri e simili; archivi, strutture per la conservazione e la consultazione di documenti e simili;  centri congressuali polivalenti.   Strutture associative - Sedi di associazioni e/o organizzazioni politiche, economiche, sociali, culturali, ricreative, assistenziali, religiose.   Strutture ricreative - pubbliche e private, comprensive delle attrezzature complementari e utilizzabili per:  teatri; cinematografi;  locali di spettacolo, sale di ritrovo e da gioco;  locali da ballo; grandi strutture di intrattenimento,  (grandi discoteche e simili); impianti scoperti per la pratica sportiva; impianti coperti per la pratica sportiva, (palestre, piscine e simili);  impianti per lo spettacolo sportivo, (stadi, palasport e simili); impianti per attività ricreative ed espositive temporanee; ricoveri connessi alle attività escursionistiche.   Strutture religiose - I luoghi di culto, comprensivi delle strutture complementari.   Strutture sanitarie e assistenziali - Pubbliche e private, per le prestazioni assistenziali di intervento curativo, comprendenti anche le attrezzature complementari e gli spazi necessari a soddisfare le esigenze degli addetti e degli utenti;  ospedali, cliniche, case di cura; ospedali diurni ed altre strutture diurne;  residenze sanitarie-assistenziali; poliambulatori; ambulatori e centri di primo soccorso; cliniche ed ambulatori veterinari; ricoveri per animali.   Superficie territoriale - La superficie reale di un ambito delimitato dallo strumento di pianificazione, comprensiva delle aree per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria.   Superficie fondiaria - La superficie reale di un’area dove è consentito l’intervento edilizio diretto.   Sviluppo sostenibile o sostenibilità  - Come definito dal Rapporto Brundtland delle Nazioni Unite (1987) è quel modello di sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri bisogni. Lo sviluppo sostenibile non è solo difesa dell'ambiente, ma un intervento di scienza (particolarmente l'ecologia), tecnologia e organizzazione sociale e istituzionale che comporti nuove forme di governabilità, con la consapevole partecipazione degli individui. Ufficio Tecnico Erariale - Organo del Ministero delle Finanze cui sono affidate tutte le valutazioni ufficiali dei beni immobili.   Viabilità - Rete di strade che nell'ambito di un piano urbanistico copstituiscono il tipico esempio di opere di urbanizzazione primaria.   Valutazione ambientale strategica - VAS - Procedura prevista dalla Direttiva 2001/42/CE. Si tratta di un processo sistematico inteso a valutare le conseguenze ambientali di una politica, di un piano o di iniziative nell'ambito di un programma, integrate con le implicazioni economiche e sociali, allo scopo di garantire che esse siano affrontate in modo adeguato fin dai primi stadi della formulazione delle decisioni (valutazione ex ante), nel corso dell’intero processo decisionale (valutazione in itinere) e a valle dello stesso (valutazione ex post). Volume di un edificio - Il volume complessivo, misurato vuoto per pieno, dell’intero edificio, dal pavimento più basso alla copertura compresa, ad esclusione delle superfetazioni e dei porticati di uso pubblico.   Zonizzazione - Divisione di un qualsiasi territorio in zone, individuate da precisi perimetri e destinate a usi diversi (residenziale, industriale, agricolo, ecc...).

Questionario del P.U.G.

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Scheda di adesione Comitato PUG

La scheda di adesione è disponibile al seguente link:   CLICCA QUI

Aree protette: istruzioni per l’uso.

La realtà in Italia delle aree protette è un sistema rilevante, non solo per la conservazione e la tutela della biodiversità, del suolo, ma anche come una forma di sviluppo delle comunità locali.

Molto spesso un’area naturalistica non è quasi vicina a grandi insediamenti antropici o urbanizzati ,ma è in prossimità di piccoli stanziamenti marginali.   Questa scheda concisa ha l’intento di spiegare, in modo sintetico, le caratteristiche fondamentali delle circa mille aree naturali del nostro Paese con un segnale molto chiaro nella difesa del suolo e dei diversi biotipi.  Promuovere  le varie tipologie di  aree protette è utile per farne un uso consapevole.   Data l’assenza di leggi specifiche in materia prima del 1991 (Legge-quadro sulle aree protette n. 394 del 6 dicembre 1991), tale sviluppo ha dato luogo a una certa disomogeneità nella classificazione dei luoghi meritori di tutela, tanto che nelle leggi istitutive si trovano almeno sette tipologie differenti.   Tutte le aree protette sono importanti, dal più grande Parco nazionale al più piccolo biotopo. La loro ripartizione dipende dai criteri di gestione e dalle diverse finalità istitutive. Il seguente repertorio mette in evidenza le loro peculiarità.   Parchi nazionali. Secondo la denominazione della legge 394/1991 sono: “costituiti da aree terrestri, fluviali, lacuali o marine che contengono uno o più ecosistemi intatti o anche parzialmente alterati da interventi antropici, una o più formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche, biologiche, di rilievo internazionale o nazionale per valori naturalistici, scientifici, estetici, culturali, educativi e ricreativi tali da richiedere l'intervento dello Stato ai fini della loro conservazione per le generazioni presenti e future”. Secondo la stessa legge all'interno del suo perimetro ogni parco può prevedere: a) riserve integrali di tutela assoluta; b) riserve generali orientate di tutela parziale; c) aree di protezione dove sono ammesse le attività agricole e pastorali; d) aree di promozione economica e sociale dove sono ammesse anche altre attività compatibili.   Parchi naturali regionali. Sono aree di importanza naturalistica determinate all'interno della pianificazione di ogni singola regione ove, oltre alla conservazione, si esprimono anche attività educative e ricreative. Sono regolati da specifiche leggi regionali con propri enti di gestione e piani territoriali.   Riserve naturali. Possono essere a coordinazione statale o regionale, generali o particolari. In genere di ampliamento più limitata dei parchi, hanno un prevalente carattere protezionistico. Si riportano a precisi ambienti da proteggere quali una foresta, una zona umida, un lago, un'isola. Si differenziano anche per il grado di tutela ("integrali", cioè di tutela assoluta; "orientate", dove sono possibili attività umane compatibili) o per la prevalente componente scientifica ("parziali" come quelle geologiche, botaniche, zoologiche, biologiche, antropologiche; o "speciali" come quelle relative a luoghi naturali, al popolamento animale e vegetale ecc.). Di particolare rilievo le riserve "biogenetiche" (39 delle quali istituite nel 1977), ordinate allo studio, alla ricerca e alla conservazione del patrimonio vegetale in esse contenuto.   Zone umide. La categoria, che è geografica più che giuridica, identifica una serie di disparati ambienti naturali, seminaturali o artificiali con acqua dolce, salmastra o salata (laghi, fiumi, stagni, paludi, acquitrini, lagune, torbiere, saline ecc.). Hanno un eccezionale valore naturalistico per la loro ricchezza biologica e per la loro graduale rarefazione. Sono ravvisate e controllate grazie a una Convenzione internazionale (Ramsar, 1971) che ne classifica oltre 400, di cui 46 in Italia.   Monumenti naturali. Sono elementi naturali isolati, di particolare interesse scientifico e paesaggistico: massi erratici, fenomeni geologici o geomorfologici, alberi secolari. appartengono, in genere, al sistema di protezione regionale.   Biotopi. Sono ecosistemi di limitatissima estensione, caratterizzati dalla presenza di una o più associazioni minerali, vegetali o animali. Il loro grado di tutela è molto elevato. Tale tipologia è particolarmente presente nelle province autonome di Bolzano e di Trento.   Parchi territoriali attrezzati, parchi suburbani, parchi di cintura. Sono termini affini che indicano la protezione di aree interne o limitrofe a zone urbane, in genere rivolte a una migliore utilizzazione del tempo libero e della ricreazione.   Oasi e rifugi naturali. Nati come ambiti territoriali destinati ad assicurare la prolificazione e la sosta della fauna selvatica sono divenuti, specie grazie alle associazioni ambientaliste che li gestiscono (WWF Italia, LIPU, Legambiente, FAI, Pro Natura ecc.), veri centri di educazione ambientale, diffusi in tutta Italia.   Aree Wilderness. Il concetto-base di queste particolari aree ha lo scopo per la salvaguardia di uno stato morfologico e paesaggistico selvaggio, consentendo i soli interventi antropici legati alle forme di utilizzazione delle risorse naturali rinnovabili.   Aree e riserve marine protette. Sono state definite dalla legge 979/1982 e sono costituite da “ambienti marini, dati dalle acque, dai fondali e dai tratti di costa prospicienti che presentano un rilevante interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche, biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e costiere...”.   Parchi storici e archeologici. Aree che si caratterizzano per l'alta concentrazione di siti e materiali archeologici o storici in un contesto ambientale di particolare pregio.   Adattamento: Giuseppe Faretra Bibliografia : Parchi e aree naturali protette d’Italia, Touring Club Italiano, Milano 1999.

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