Oltre i rifiuti per produrre una nuova economia ecologica

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Con i rifiuti si possono generare nuove forme di economia sostenibile. Le nostre proposte operative.


Oltre i rifiuti per produrre una nuova economia ecologica

Una vera svolta per un cambiamento sostenibile.

Dopo circa un anno dall’inizio della raccolta differenziata con il sistema del Porta a Porta, l’amministrazione comunale di Corato ha segnato, per la prima volta, il punto della situazione con i risultati e le prospettive sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani, con un lusinghiero 75% di raccolta differenziata, secondo i dati comunicati nel corso di una conferenza pubblica. La sperimentazione di questo nuovo sistema Porta a porta era già partita solo nel centro storico, prima della chiusura della discarica di Trani che permetteva a costi veramente irrisori lo smaltimento dei rifiuti urbani.

 

Legambiente è tra i promotori da anni: del riuso, della raccolta differenziata e del riciclo dei rifiuti, insieme alla riduzione in fase di produzione. Sono, invece, i pilastri di una gestione integrata (la strategia delle “4R”): 1)la RIDUZIONE degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio; 2) il RIUTILIZZO, anche a seguito di un breve trattamento; 3)il RECUPERO dei materiali;4)il RICICLAGGIO, attraverso la raccolta differenziata: carta, vetro, plastica, frazione organica umida, alluminio, ferro, ecc. Scusateci, ma siamo per una diversa strategia per i rifiuti. Innanzitutto bisognava iniziare almeno dieci anni fa a puntare sulla raccolta differenziata, con un’utilizzazione dei proventi dell’ecotassa e dell’evaso per le politiche di prevenzione, riuso e riciclo, in cui è necessario premiare i cittadini virtuosi. Infatti, con questo sistema di tassazione attuale una famiglia, per assurdo, che non produce rifiuti o ne produce quintali paga sempre lo stesso in base ai metri quadri. Purtroppo, la tassazione non è puntuale, secondo il principio della Legge che quanto si produce, si paga. Inoltre, è necessaria una nuova organizzazione dell’Aro di cui anche la Regione Puglia ora vuole vederci chiaro sui ritardi della Sanb (Servizi Ambientali per il Nord Barese), a capitale totalmente pubblico e prenderà il posto delle ex aziende municipalizzate, ispirandosi a canoni di una sempre maggiore efficienza produttiva ed economicità per la gestione del servizio, in attuazione delle recenti normative legislative nazionali e regionali intervenute in materia della gestione dei rifiuti. L’ARO si avvarrà delle licenze dell’ASIPU, la municipalizzata di Corato. L’ASIPU sta per locare alla SANB il ramo d’azienda che si occupa di rifiuti. La nostra città in questa vicenda gioca un ruolo fondamentale e per questo viene anche premiata con la sede della società SANB, che lo statuto fissa proprio a Corato. La società è stata già costituita nel dicembre 2014 per la gestione unitaria dei rifiuti nei comuni dell'Aro Ba 1 (Terlizzi, Molfetta, Bitonto, Corato e Ruvo), ma non è ancora partita.

Non solo: è fondamentale completare la rete impiantistica per il riciclaggio e il riuso dei rifiuti, specialmente dei rifiuti umidi per la stessa chiusura del ciclo dei rifiuti, che nella nostra zona e nell’Area Metropolitana di Bari, sfioriamo l’emergenza per la carenza cronica degli impianti di impianti di compostaggio per l’umido necessari,che darebbe un sacco di benefici rispetto ai vari camion che girano su e giù per la Puglia cercando quasi una struttura in cui conferirlo per produrre il compost. Nella nostra città è presente un’area che l’amministrazione dovrebbe individuare un’area per la produzione del compost all’interno dell’ARO che darebbe un sacco di benefici. In sintesi: nuovi posti di lavoro per il funzionamento dell’impianto, chiusura del ciclo dei rifiuti per l’umido, produzione di compost per l’agricoltura a chilometro zero, vendita dello stesso compost a terzi con introiti economici, viaggi di mezzi pesanti per un chilometraggio estremamente limitato per il trasporto dell'umido/compost. Abbiamo constatato nel corso di questi anni una carenza nel campo della comunicazione basata su volantini, alcune volte poche ore prima della variazione del servizio, su un sito Internet dell’azienda non sempre aggiornato,almeno nel passato, senza app, che possa informare i cittadini in tempo reale. Inoltre, è necessario un uso più mirato delle spazzatrici e del personale a terra per ottimizzare la pulizia delle strade che, talvolta, non sembrano proprio adeguatamente pulite. Su tutto è necessaria la collaborazione della popolazione.

Una squadra diventa vincente se ognuno svolge il proprio ruolo nel modo più giusto e corretto. Anche la strategia più efficace e collaudata senza l’azione civica e corretta del cittadino che deve amare la propria città come se fosse casa propria, non si può andare lontano… La svolta ecologica è necessaria nella raccolta differenziata e può dare un nuovo cambiamento, non solo, nel campo dell’igiene urbana, ma può dare una rivoluzione economica per creare anche nuove forme di economia sostenibile. Tutto questo è possibile con il contributo di tutti!