Porta a porta a Corato : una vera utopia

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Corato, 12 Novembre 2012                                                                                                       Comunicato Stampa     Porta a porta a Corato : una vera utopia La campagna per la raccolta differenziata più spinta nella nostra città è solo un maquillage elettorale   Nei giorni scorsi, abbiamo appreso attraverso i mezzi di comunicazione della prossima attivazione del sistema di raccolta di rifiuti “Porta a porta” per il centro storico.  L’annuncio in questo momento, a pochi mesi dalla scadenza elettorale, appare più che altro uno spot pre-elettorale più che la reale intenzione di dare la svolta nel modello di raccolta dei rifiuti nella nostra città.   Partiamo dal metodo. Anche in questo caso, come in tutti gli altri provvedimenti  da noi suscitati lungo gli anni di questa Amministrazione, non c’è stato nessun passaggio con i cittadini, nessun confronto con la popolazione residente ed interessata dal nuovo modello di raccolta. Ancora un volta, quindi, si cala dall’alto una scelta che va ad incidere negli stili di vita delle persone senza che queste siano state, in qualche modo ,coinvolte ed interessate. I meccanismi di partecipazione, l’abbiamo detto tante volte, certamente rappresentano un percorso più faticoso e complesso ma, dall’altro, sono l’unica via per far accettare a tutti gli interventi proposti e, soprattutto, renderli efficaci ed efficienti, sin da subito, senza la necessità di dover aspettare sperimentazioni o periodi di prova. Del resto, in quest’ottica, ci eravamo già espressi in occasione del I congresso Cittadino del nostro circolo di Legambiente, del 26 ottobre 2006, quando nel documento congressuale abbiamo affermato che:” …. si educa la cittadinanza al riutilizzo dei materiali, e dall’altro la si coinvolge in iniziative finalizzate ad attivare, per esempio, un sistema di raccolta differenziata spinto, ossia porta a porta, sostenendo il ruolo da protagonisti che i cittadini possono assumere nei processi di riduzione e smaltimento dei rifiuti.”       Entrando nel merito della gestione dei rifiuti a Corato, in questi anni, sono diverse le considerazioni da fare. Non si era parlato di “porta a porta”, già nel 2009, quando ci fu la prima campagna per il centro storico, quanto si attivò il modello con i punti di raccolta? Come mai ,oggi, si ripresenta in pompa magna quello che doveva essere già stato fanno tre anni fa ? Quali risultati ha ottenuto il progetto degli ecovolontari i cui risultati non sono mai stati ufficializzati? Come mai non si è continuato a spingere ed a sensibilizzare i cittadini sulla raccolta dell’umido visto che si era partiti con la consegna dei secchielli e delle buste:  iniziativa questa che poteva da solo dare dei risultati ma,  di fatto è stata abbandonata ?   In verità,ci pare che in questi anni, anche su questo fronte, l’azione è  limitata alla sola politica degli annunci, che non ha prodotto nessun risultato concreto, visto che i problemi sono sempre gli stessi. Si è perso davvero troppo tempo, in inutili sperimentazioni che, di fatto, erano già fallite in partenza, lo sapevano tutti , ma si è fatto solo per la mancanza di coraggio e di volontà di un’ Amministrazione che ha sempre avuto paura di affrontare i cittadini, che non è stata in grado su nessuna questioni di prendere decisioni efficaci limitandosi a gestire le situazioni prendendo tempo, di fatto,  senza mai decidere nulla. Del resto, basta spostarsi di solo otto chilometri per imbattersi in una realtà completamente diversa.   La vicina Andria, amministrata anch’essa, da una giunta di centrodestra, con oltre centomila abitanti, con una configurazione urbanistica cittadina estremamente disomogenea, ha raggiunto il 68,46%, in soli due mesi dall’attivazione della raccolta differenziata porta a porta sin da subito su tutta la città recuperando in pratica circa 60 punti percentuali. Come hanno fatto!! Hanno solo avuto il coraggio di mettere la raccolta dei rifiuti tra le priorità della città, e con grande determinazione e coraggio sono partiti, nonostante le difficolta. Non hanno perso tempo a sperimentare, a partire un po’ per volta, hanno avviato, sin da subito, affrontando anche con enormi criticità senza dubbio, ma, dopo soli due mesi, i risultati cominciano a dare ragione a chi ha creduto in questo progetto.   Noi siamo fermi al 26% circa e con l’attuale modello, non riusciremo mai a salire di nessun altro punto, nonostante tanti nostri concittadini cerchino di impegnarsi nel fare correttamente la raccolta, ma, purtroppo, sono sconfortati nel vedere sempre di più un modello di raccolta che, certamente, non gli agevola e che non garantisce nessun tipo di risultato. Tutto questo a fronte di obiettivi di legge, che fissano al 65% la percentuale di Raccolta differenziata da raggiungere, ma siamo convinti che se continuiamo così non ci arriveremo mai.    Per arrivare ad un percorso virtuoso, per una raccolta differenziata che raggiunga risultati veramente lusinghieri, è necessario partire da quartieri più popolosi  attivando e responsabilizzando le realtà sociali presenti in zona: associazioni, gruppi, scuole e parrocchie e non dal centro storico, dove i residenti sono un numero veramente esiguo. E’ necessario investire in un processo sociale virtuoso che possa partire dal basso: in cui la gente possa sentirsi protagonista delle evoluzioni sociali in un’ottica di un cambiamento concreto degli stili di vita. I cittadini non sanno che, con il nuovo anno,  troveremo sotto la calza della befana un nuovo adeguamento economico della tassa dello smaltimento dei rifiuti dovuto anche a queste percentuali di raccolta differenziata.   L’Ufficio Stampa