Comprendiamo le ragioni del nuovo comitato di difesa sull’elettrodotto ma evitamo la sindrome Nimby

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Legambiente Corato: “Comprendiamo le ragioni del nuovo comitato di difesa sull’elettrodotto ma evitamo la sindrome Nimby”  

Avviare in tempi brevi la concertazione con Terna ed evitare ritardi  per la dismissione della vecchia linea   A seguito della conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina presso le Cantine Santa Lucia organizzata dal nuovo comitato di difesa contro l’elettrosmog, riteniamo doveroso chiarire la nostra posizione. È necessaria una premessa. Legambiente Corato ha sempre condotto la sua battaglia affianco del comitato di cittadini per l’interramento della linea da 150 kV che attraversa la zona 167, prospettando, inoltre, due possibili soluzioni di interramento o direttamente su via Massarenti, o lungo l’asse della complanare. Tale posizione è sempre stata sostenuta con la convinzione che solo l’interramento costituiva la soluzione definitiva della vicenda. Infatti, siamo sempre stati consapevoli che l’ipotesi della delocalizzazione, seppur accettabile sotto il profilo della soluzione della vertenza riguardante i cittadini residenti in via Massarenti e via Prenestina, avrebbe potuto determinare delle criticità in altre zone del territorio. Pertanto, quando nel 2008 si profilò tale eventualità, a cui ha fatto seguito la sottoscrizione del protocollo d’Intasa tra Comune di Corato e Terna, non potevamo non dirci soddisfatti della conclusione della vertenza per le popolazioni della 167 anche se sottolineammo come il tracciato della nuova linea non dovesse in alcun modo interessare altri cittadini ed attività produttive. Alla nostra richiesta ci fu sempre data la massima assicurazione che la nuova linea ad alta tensione oltre ad essere adeguata alle ultime normative in materia non avrebbe interessato alcuna abitazione o leso altri interessi. Sappiamo però che le cose non sono andate proprio così. Infatti, la zona interessata dall’attraversamento seppur tipizzata come agricola, presenta delle abitazioni ed attività produttive che legittimamente temono una lesione del loro diritto alla salute. Legambiente comprende le ragioni del nuovo comitato di cittadini che, ribadiamo, nell’assoluta legittimità dei loro diritti rivendicano lo stesso principio di precauzione invocato dai cittadini della 167, ma vogliamo evitare che in questa vicenda si scivoli nella sindrome Nimby (not in my back yard – non nel mio giardino) che fa dire no allo spostamento della linea più sulla base di interessi privati e particolari che come, purtroppo spesso succede, finiscono per prevalere sulle buone intenzioni di chi teme per la propria salute ed il proprio ambiente. Evitare la sindrome nimby significa saper guardare sempre al più grande interesse generale che vuol dire, in definitiva, che se un’infrastruttura è utile al sistema in generale come in questo caso, visto che l’adeguamento della linea rientra in una piano di ristrutturazione complessivo della rete elettrica nazionale ma soprattutto pugliese dovuto allo straordinario sviluppo delle energie rinnovabili, gli interessi particolari, devono fare un passo indietro senza per questo rinunciare a rivendicare con forza se è necessario, il rispetto del diritto alla salute e dell’ambiente che restano in ogni caso i punti irrinunciabili di ogni intervento sul territorio. Del resto, le criticità della nuova linea sono ben diverse da quelle della linea esistente dove insiste un livello di esposizione pari a 1 μT in alcune fasce orarie e quindi superiore di ben 5 volte dal valore soglia do 0,2 μT indicato dagli organismi internazionali (IARC, Commissione UE ed anche LILT); una distanza ravvicinata dalle abitazioni che si riduce persino a poco meno di 4 metri ed ovviamente il numero dei esposti e assolutamente rilevante. La nuova linea, di contro, si torva in zona agricola ad una distanza minima di 25 metri ed interessa un numero ridotto di cittadini. È evidente quindi, come le criticità siano diverse seppur legittime delle quale non è possibile non tenerne conto. Peraltro, le criticità emerse, anche da quanto dichiarato dall’Ing. Rocco, nel corso della conferenza stampa sulla base delle analisi da loro realizzate, sembrano essere 15 per cui sono almeno queste 15 situazioni o eventualmente di più che andrebbero accertate e verificate.   Quindi, se questo è il contesto che non ci deve vedere contrapposti a nessuno, resta un’unica soluzione e cioè cercare in tutti i modi di costruire una trattativa con Terna per la definizione dei casi più eclatanti, rivedendo il tracciato, magari anche riproponendo l’ipotesi dell’interramento, soprattutto in prospettiva PIRP, ma nella consapevolezza che la priorità resta quella di togliere l’elettrodotto così com’è ora evitando che sorgano ritardi al rispetto del crono programma secondo il quale a partire dal 1 luglio 2010 sino al 31 dicembre 2011 la vecchia linea sarà completamente dismessa. È inutile dire che in questa vicenda il ruolo principale ricade sull’Amministrazione a cui soltanto spetta il compito di convocare, in tempi brevissimi, Terna e verificare se ci sono i margini di una trattativa. Noi, per la nostra parte cercheremo come abbiamo sempre fatto di difendere il territorio da aggressioni illegittime e pericolose, cercando di tutelare gli interessi che sono in gioco senza però abbandonare la linea della concretezza che ci contraddistingue. Del resto è notizia della scorsa settimana dell’impegno che abbiamo assunto nei confronti della tutela del Parco dell’Alta Murgia oggi vittima di aggressioni e di interessi che nulla hanno a che vedere con l’agricoltura ed il rispetto  della qualità del territorio e delle produzioni tipiche.   L’ufficio Stampa   Il circolo Legambiente di Corato sostiene la realizzazione di  pozzi in Niger nella zona  Gourmancé (sud-ovest). Puoi sostenere l'iniziativa attraverso bonifico bancario sul conto di SMA SOLIDALE ONLUS, Cod. IBAN: IT57 A061 7501 4170 0000 1838 280, presso la Banca CARIGE Agenzia 117, via Timavo 92/R GENOVA o effettuare il versamento sul CCP (conto corrente postale) n° 944 445 93, intestato a: SMA Solidale Onlus, Via Romana di Quarto, 179 - 16148 Genova indicando nella causale "per progetto Pozzi in Niger, cod S010". Per info :    www.missioni-africane.org  o www.legambientecorato.it